Nel 2022, i decessi sono stati 721.974, circa 15mila in più rispetto al 2021 (+2%). Si legge nella statistica di recente pubblicata dall’ISTAT, dalla quale emerge come risulti in aumentola mortalità per le principali cause, soprattutto per le malattie del sistema respiratorio, in particolare le polmoniti, e della diminuzione di quella per tumori e per Covid-19, che restano comunque tra le principali cause di morte.
La mortalità complessiva, nel 2022, aumenta lievemente tra gli ultra-ottantenni, a fronte del calo in tutte le altre fasce di età. Si riduce al Sud, dopo il picco osservato nel 2021.
È aumentato soprattutto il numero di decessi per malattie del sistema respiratorio e del sistema circolatorio, per malattia di Alzheimer e altre demenze, per cause esterne. Il numero di decessi per tumori e diabete rimane sostanzialmente invariato, mentre quello per Covid-19 diminuisce.
Le cause di morte più frequenti nella popolazione continuano a essere le malattie del sistema circolatorio (222.717 decessi) e i tumori (174.566), che insieme causano più del 55% dei decessi totali.
Il numero di decessi per Covid-19 (51.630) è in forte riduzione rispetto al 2021 (-19%) e al 2020 (-34%), ma il Covid-19 rimane la terza causa più diffusa dopo le malattie circolatorie e i tumori, seguita a breve distanza dalle malattie del sistema respiratorio.
Aumenta la mortalità per malattie infettive e genito-urinarie
Al fine di depurare la variazione della mortalità, generale e per causa, dall’effetto dell’invecchiamento della popolazione l’Istituto di Statistica utilizza il tasso standardizzato per età.
Nel 2022, il tasso standardizzato di mortalità per tutte le cause, pari a 90,4 decessi ogni 10mila abitanti, risulta ancora marcatamente più elevato (9,6%) rispetto alla media del biennio 2018-2019 e ha un valore molto simile a quello rilevato nel 2021 (89,9). La stabilità del tasso tra il 2021 e il 2022 indica che l’incremento del numero di decessi osservato tra questi due anni (circa 15mila casi, pari a un aumento del 2%) è spiegato principalmente all’invecchiamento della popolazione.
Come negli anni precedenti, nel 2022 i tassi più elevati si registrano per le malattie del sistema circolatorio nel loro complesso (27,0), per i tumori (23,1), per il Covid-19 (6,4) e per le malattie respiratorie nel loro complesso (6,2). I gruppi delle malattie del sistema circolatorio mostrano tassi che variano tra 6,3 (altre malattie del cuore) e 7,3 (malattie ischemiche del cuore). I tassi di mortalità per altre cause sono più bassi e variano tra 2,0 per le malattie dell’apparato genito-urinario e 4,4 per la malattia di Alzheimer e le altre demenze.
Il tasso di mortalità per Covid-19 si è ridotto del 22% tra il 2021 e il 2022, proseguendo la diminuzione già osservata nel 2021. Tra il 2020 e il 2022, il tasso mostra un andamento decrescente con una riduzione del 36%, passando da 10,1 a 6,4.
Aumentano i tassi di mortalità per le malattie infettive (+14,0%), le malattie genito-urinarie (+9,2%), le cause esterne (+5,9%), le demenze (+7,2%). Si segnala, tra le cause respiratorie, l’aumento del tasso per polmoniti e influenza (+23,8%) e per malattie croniche delle basse vie respiratorie (+8,5%); tra le cause circolatorie, aumenta il gruppo delle altre malattie del cuore (+4,4%). Per queste cause si interrompe l’andamento in diminuzione dei tassi osservato sia nel 2020 sia nel 2021. Di minore entità gli aumenti dei tassi osservati per le malattie cerebrovascolari (+0,8%), le altre malattie del sistema circolatorio (+2,2%) e le malattie dell’apparato digerente (+1,3%).
Si registrano tassi di mortalità in diminuzione per tumori (-1,1%), soprattutto per quelli dell’apparato digerente, malattie ischemiche del cuore (-1,8%) e diabete (-0,6%).
In lieve aumento il tasso di mortalità per le donne, in calo per gli uomini
Nel 2022, il tasso standardizzato per tutte le cause è di 111,3 morti per 10mila abitanti tra gli uomini e di 75,2 tra le donne. Rispetto all’anno precedente, la mortalità è lievemente diminuita per gli uomini, mentre è aumentata dell’1,8% per le donne. I livelli di mortalità si mantengono, in entrambi i sessi, superiori a quelli degli anni precedenti la pandemia.
Gli uomini continuano ad avere livelli di mortalità più elevati rispetto alle donne, ma le distanze stanno diminuendo, dopo l’aumento del divario dovuto agli effetti della pandemia che aveva fortemente penalizzato gli uomini. La mortalità per Covid-19 si è mantenuta infatti sempre più elevata tra gli uomini, che mostrano un tasso circa doppio rispetto alle donne. Questa differenza si è però ridotta nel tempo e il rapporto tra i tassi è passato da 2,1 nel 2020, a 2,0 nel 2021 e a 1,9 nel 2022: il tasso tra gli uomini passa da 14,3 decessi per 10mila nel 2020 a 8,9 nel 2022 (-38%), mentre tra le donne passa da 6,9 a
4,8 (-31%).