Tra il 2015/16 e il 2022/23 calano i reati contro abitazioni e veicoli. In calo anche borseggi, rapine, aggressioni e minacce. Tra le truffe informatiche aumentano soltanto quelle che colpiscono chi usa gli strumenti bancari online. Stabili le vittime di scippi.

E’ quanto emerge dall’indagine sulla sicurezza dei cittadini condotta dall’ISTAT tra il 2022 e il 2023, che fornisce un quadro dei fatti criminosi (scippo, il borseggio, il furto di oggetti personali, la rapina, la minaccia e l’aggressione, la clonazione della carta di credito, la truffa, alcuni delitti informatici, il furto dei veicoli e delle parti di veicolo, il furto di oggetti dai veicoli, il furto in abitazione e l’ingresso abusivo, gli atti di vandalismo, il furto e il maltrattamento di animali) dal punto di vista della vittima, consentendo di stimare il gran numero di reati non denunciati alla polizia e l’identificazione dei gruppi di popolazione più a rischio.

Circa 1 milione 700mila le persone vittime di truffe

Nei 12 mesi precedenti l’intervista condotta tra il 2022 e il 2023 sono quasi 1 milione 195mila i cittadini (il 2,3%, erano il 3,7% nel 2015-2016) che dichiarano di aver subìto reati personali contro la loro proprietà, come furti di oggetti personali (1,0%), borseggi (1,0%), scippi (0,7%).

693mila (1,3%) invece le vittime di reati esposte a rischio di incolumità: lo 0,9% della popolazione dichiara di aver subìto un’aggressione, lo 0,4% minacce, lo 0,2% rapine; infine, circa 1 milione 700mila individui (il 3,3% della popolazione che usa internet) hanno subìto truffe o raggiri in rete.

Il confronto con l’indagine del 2015/16, mostra una netta diminuzione della percentuale di cittadini che hanno subìto reati. In particolare, il numero di vittime di borseggi e di rapine è diminuito rispettivamente dall’1,6% all’1% e dallo 0,5 allo 0,2%, le vittime di furti di oggetti personali sono diminuite dall’1,5% all’1%, mentre gli scippi sono rimasti stabili.

Tra i reati contro le proprietà familiari, le famiglie che hanno subìto furti nell’abitazione principale sono diminuite di due terzi, dall’1,8 allo 0,6%. I furti di veicoli hanno invece andamenti diversi a seconda dei veicoli considerati: per i furti di auto e camion si passa da 1,5 a 0,7 ogni 100 famiglie residenti che li posseggono, per moto e ciclomotori dall’1,5 all’1,3%. Il furto dei monopattini elettrici, rilevato per la prima volta in questa indagine colpisce il 3,6% delle famiglie che li possiede.

Le truffe associate agli acquisti telematici, le più diffuse tra i delitti informatici, sono diminuite in misura importante (-27% circa), mentre altre forme di raggiro avvenute in ambito telematico sono in leggero calo. Per quanto riguarda il phishing, ne è vittima il 6,9% nel 2022-2023 contro il 7,7% delle persone che avevano risposto a mail sospette nel 2015-2016. La netta diminuzione di quasi tutti i reati potrebbe essere collegata anche al periodo pandemico che potrebbe aver indotto cambiamenti nelle strategie di difesa adottate dai cittadini o nelle condotte criminose.

I tentati furti in abitazione (sia secondaria sia principale) rappresentano circa un terzo del totale dei furti in abitazione (0,9%). Per quanto riguarda il furto dei veicoli, i tentati furti di auto e di camion sono quasi pari alla percentuale dei furti consumati (lo 0,3% delle famiglie che possiede questi veicoli ha subìto un tentato furto e lo 0,4% un furto consumato) anche grazie alle dotazioni di sicurezza dei veicoli, mentre nel caso delle biciclette la distanza tra furti tentati (0,4% delle famiglie che ne possiedono) e consumati (2,1%) è molto ampia.

In aumento solo le truffe a danno di chi usa gli strumenti bancari online

Per quanto riguarda i mezzi di pagamento e gli strumenti finanziari online, la clonazione della carta di credito ha riguardato l’1,1% degli utenti, a fronte dell’1,3% degli utenti di 6 anni fa, mentre le sottrazioni di denaro tramite l’utilizzo di strumenti bancari online sono aumentate del 74%, anche se tale aumento deve tenere conto del grande aumento degli utenti di servizi bancari telematici (aumentati di più del 25%). La maggior parte delle vittime a cui è stata clonata la carta (44,7%) se ne è accorto dall’estratto conto, il 23,3% è stato contattato dalla banca; nel 20,8% dei casi le carte bancarie sono state bloccate.

Le persone di cittadinanza non italiana sono più spesso vittime di reati, ma meno spesso vittime di truffe e raggiri online (2,7% contro il 3,3% degli italiani).

I reati e gli atti di vandalismo contro i beni familiari hanno colpito circa un milione 438mila famiglie (il 5,5%). Tra i reati contro il patrimonio familiare i più diffusi sono quelli contro i veicoli (hanno riguardato il 4,5% delle famiglie che posseggono veicoli) e contro l’abitazione (1,8%). Il furto di animali è stato denunciato dallo 0,8% delle famiglie che li posseggono e il maltrattamento degli animali dallo 0,5%.

L’1,1% delle famiglie invece dichiara raggiri avvenuti di persona tramite falsi funzionari o vendite di contratti e/o di merci e servizi, una percentuale diminuita di oltre la metà rispetto agli anni 2015-2016 (2,7%).

Le aree metropolitane sono più a rischio

Tutti i reati sono più frequenti nei comuni centrali delle aree metropolitane, sia quelli che colpiscono l’individuo, sia quelli inerenti alle proprietà familiari. Questo è vero per i reati predatori contro gli individui (5,3% contro una media nazionale del 2,3%), con picchi per i borseggi e per le rapine (per le quali il rischio di vittimizzazione per gli abitanti dei grandi comuni è il triplo). Anche i reati contro i veicoli accadono più di frequente nei centri delle aree metropolitane (l’11% contro il 4,5% della media nazionale).

L’utilizzo di mezzi pubblici aumenta significativamente il rischio di vittimizzazione non solo del borseggio, ma anche dello scippo. In particolar modo la quota di coloro che sono stati borseggiati tra gli utenti giornalieri o quasi giornalieri dei mezzi pubblici di trasporto è 5 volte più alta rispetto a coloro che non utilizzano mai o quasi mai i mezzi pubblici (la prevalenza raggiunge il 2,8% contro lo 0,5%). Il rischio per gli utenti assidui è aumentato rispetto al 2015-16, quando la quota di persone che avevano subìto un borseggio o uno scippo era circa 3 volte più alta rispetto a chi non li usava (3% tra gli utenti assidui contro 1% tra quelli sporadici).

Il rischio di subire rapina è triplo tra chi esce spesso la sera: 0,3% contro lo 0,1% del totale complessivo dei cittadini. Per i maschi che escono la sera il rischio è ancora più accentuato (0,4%).

La popolazione sopra i 60 anni, che esce di meno la sera, è meno esposta alla vittimizzazione del reato di rapina (0,1%). Le aggressioni e le minacce hanno la peculiarità di essere subìti prevalentemente da giovani e giovani-adulti: l’1,7% delle persone fino a 34 anni vengono aggredite rispetto allo 0,9% del valore medio, valore che raggiunge il 2,1% per i maschi. Al contrario, il rischio di subire le minacce è maggiore per le giovani donne: 0,7% per le donne fino 34 anni contro lo 0,4% della popolazione femminile.

Le minacce, nelle opinioni di chi le ha subìte, sono dovute a problemi dell’offensore (era ubriaco, drogato, problemi psichiatrici ecc.) in un quinto dei casi (21,8%), a motivi sentimentali, passionali, sessuali (21,7%) e a situazioni in cui l’autore voleva umiliare, imbarazzare la vittima (20,7%).

Dall’indagine emerge anche che chi dichiara di abitare in zone ad alto rischio di criminalità ha subìto atti di vandalismo contro i veicoli nel 5,1% dei casi, e atti di vandalismo contro l’abitazione nel 3,8%, contro un valore medio pari rispettivamente a 1,8% e 0,6%. Subiscono furti in appartamento soprattutto coloro che vivono in abitazioni economiche e popolari (1,1% delle famiglie), e coloro che vivono in abitazioni rurali (0,9% delle famiglie) rispetto al totale delle famiglie che hanno subìto furti nell’abitazione principale (0,6%).

I reati denunciati

La percentuale di reati denunciati alle forze dell’ordine varia a seconda del tipo di reato. In generale, i reati consumati sono denunciati più frequentemente rispetto a quelli tentati. Lo stesso vale per i reati che coinvolgono veicoli, per i quali la denuncia è essenziale per il risarcimento assicurativo e per evitare che eventuali crimini commessi con il veicolo rubato vengano attribuiti al legittimo proprietario.

Con esclusivo riferimento ai reati consumati, nel 2022-2023 è stato denunciato oltre il 90% dei furti consumati di automobili, camion e moto, delle rapine consumate, seguono i borseggi e i furti consumati in abitazioni principali e secondarie. I reati meno denunciati, con percentuali inferiori alla media, sono i furti di biciclette, gli ingressi abusivi, le parti dei veicoli e le minacce.

Rispetto all’indagine precedente (2015-2016), si osserva un aumento della propensione alla denuncia per i reati di aggressione, che passa dal 19,9% al 40,6%, mentre si registra una diminuzione della propensione a denunciare gli scippi consumati, che scendono dall’88,9% al 68,2%.

La propensione alla denuncia rimane sostanzialmente invariata per quanto riguarda altri reati come i furti di veicoli (sia automobile che moto), i borseggi, le rapine e i furti in abitazione (primaria e secondaria).

Una dinamica diversa si osserva invece per i reati informatici che comprendono varie forme di truffa e raggiro sia “offline” sia “online”. Tra quelli offline rientrano le truffe da parte di falsi funzionari, gli inganni legati alla firma di contratti, le richieste di denaro motivate da varie situazioni non reali e l’uso non autorizzato di carte di pagamento. Nell’ambito online si segnalano fenomeni come il phishing, il furto di dati personali, gli acquisti su siti falsi con merce non consegnata o diversa da quella ordinata e le operazioni bancarie online con addebiti non autorizzati (per maggiori dettagli si rimanda al Glossario).
Per questi reati rispetto al 2015-2016 si registra l’incremento delle denunce, che passano dal 18,4% al 24,1%. Nonostante questo aumento, tali reati continuano a essere relativamente poco denunciati rispetto ad altri tipi di crimine.