Nel triennio 2021-2023 sono stati denunciati all’Inail complessivamente 1.364 infortuni sul lavoro, di cui 7 mortali, che hanno coinvolto la categoria dei riders, ovvero lavoratori autonomi che consegnano beni per contro altrui con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore.
Come noto, da febbraio 2020 è stata estesa anche a questi lavoratori la tutela assicurativa Inail e hanno diritto alle stesse prestazioni economiche previste per i lavoratori dipendenti secondo il t.u. 1124 del 1965 e successive modificazioni, con copertura sia per il caso di infortunio che di malattia professionale.
Nel 2023 i casi sono stati 446, il 3% in più del 2022 e l’8% in meno rispetto al 2021.
La modalità di accadimento più frequente è quella in occasione di lavoro (77%), mentre gli
infortuni in itinere rappresentano il 23%. L’occasione di lavoro è prevalente anche per i decessi: 6 casi dei 7 complessivi.
La stragrande maggioranza degli infortunati è di sesso maschile (92%). Sempre di sesso
maschile sono anche tutti i deceduti.
I lavoratori infortunati sono sostanzialmente giovani: mediamente nel triennio il 60% ha
meno di 35 anni e il 30% è compreso nella fascia di età tra i 35 e i 49 anni.
Il 51% degli infortunati è nato all’estero: 696 nel triennio, quasi tutti sono extra europei. Il
Pakistan con circa 4 infortuni ogni 10, seguito a distanza da Bangladesh e India, è il Paese estero più rappresentato.
La classe professionale 8.1.3 (secondo la codifica Istat Cp2011) quasi esclusivamente
coinvolta (99%) è quella del personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci. Nel dettaglio si tratta di fattorini (66% degli infortunati della classe professionale), addetti alla consegna delle merci (in particolare di pizze e cibi da asporto, 15%) e corrieri (13%); per queste due ultime professioni oltre la metà dei casi è stata registrata nel 2021.
Un evento su quattro si è verificato nel Lazio, a seguire Lombardia, Sicilia e Piemonte;
complessivamente le 4 regioni assommano il 61% dei casi avvenuti nel triennio. Le province con maggior numero di infortuni sono Roma (poco meno di una denuncia su quattro), Milano (13% medio) e Torino (8%).
Nel 42% la diagnosi è una contusione, nel 37% una frattura, nel 15% una lussazione, distorsione, distrazione e in ultimo nel 6% una ferita. La parte del corpo più frequentemente lesa è rappresentata dagli arti che interessano poco meno di 6 eventi su 10; in particolar modo nel caso degli inferiori le più esposte sono le ginocchia (37% dei casi del distretto) e per i superiori la mano (un caso ogni tre).