L’auto resta il mezzo di trasporto preferito dagli italiani: 8 su 10 non rinunciano alle quattro ruote per i propri spostamenti, ma i prezzi proibitivi frenano i nuovi acquisti. Resta stabile l’utilizzo del trasporto locale, in calo scooter, monopattino, veicoli in sharing e taxi. Sono alcuni dei risultati dell’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da ANIASA (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company, presentata nel corso di un evento a Roma promosso dall’Associazione in occasione del 60esimo anniversario dalla sua costituzione.

L’indagine annuale registra un forte salto in avanti dell’auto come mezzo di spostamento ricorrente (dal 72% delle risposte nel 2023 all’80% del 2024). Ciò nonostante gli acquisti di auto nuove sono frenate dall’impennata dei prezzi e gli italiani preferiscono l’usato o il «fine vita» dell’attuale. Secondo lo studio la quota dei consumatori che nel 2024 non ha neanche considerato l’acquisto di un’auto nuova è salita di ben 5 punti percentuali in un solo anno (dal 57% del 2023 al 62% del 2024), a conferma del senso di disorientamento creato dalle normative nazionali ed europee e dall’aumento dei prezzi. Questo si traduce di conseguenza in una contrazione del mercato e nell’aumento dell’età media del parco circolante.

Il fattore prezzo 

L’aumento elevato dei prezzi e la forte instabilità economica legata al contesto globale allontanano il consumatore da un bene costoso come l’auto: quasi 2 italiani su 3 hanno annullato o posticipato l’acquisto in attesa di un calo dei prezzi (32% del campione) o per problemi di reddito (33%).

Il fattore prezzo è talmente rilevante che rappresenta anche il primo motivo (35%) per cui viene scelta oggi un’auto nuova cinese/asiatica.

Lo studio mostra una sostanziale stabilità nel mix delle marche considerate per l’acquisto di un’auto nuova: il 42% degli italiani continua a preferire un brand europeo, il 23% è pronto ad aprirsi all’offerta cinese. La qualità percepita della vettura non sembra più essere un ostacolo all’acquisto delle auto provenienti da Oriente, che vengono scelte dal 30% per la qualità percepita e dal restante 35% per altri motivi (che includono “perché consigliata”, “perché conosco bene il concessionario”, etc…).

La survey mette anche in relazione il reddito delle famiglie italiane con il prezzo medio delle auto. Ne emerge che mentre il prezzo medio di un’auto in Italia è aumentato del 52% (da 19mila a 30mila euro) dal 2013 (a parità di mix) a oggi, nello stesso periodo i redditi familiari sono cresciuti solo del 29% (da 29mila a 38mila euro).