Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
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Con la riforma del 1978 le mutue pubbliche sono state fatte confluire nel servizio sanitario nazionale e per le mutue ad adesione volontaria è stato previsto un ruolo di integrazione al sistema sanitario nazionale. La riforma sanitaria del 1992 ha poi previsto il ruolo dei fondi sanitari integrativi e tra le fonti istitutive sono state riconosciute anche le società di mutuo soccorso. Un mondo che ora sta vivendo una seconda giovinezza per rispondere alle crescente richiesta di welfare tra gli italiani, compresa la salute. «Grazie alla loro caratteristica di essere aperte a tutti, a prescindere dall’appartenenza a una determinata categoria lavorativa, e all’offerta di assistenza per tutta la vita, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro, queste forme riescono a rispondere alla platea di tutti i cittadini», ha sottolineato Damiana Mastantuono, dirigente area welfare e sanità del Mefop, durante il convegno su «Mutualità e Welfare» organizzato nei giorni scorsi. «Nella sanità integrativa si sta realizzando un vero e proprio ecosistema, forse non ancora disciplinato, con le mutue che si posso affiancare al sistema assicurativo, il quale resta determinate», ha aggiunto.
Come si sta evolvendo il sistema italiano di previdenza complementare alla luce della normativa euroep? E quali sono i movimenti in corso e le tendenze nell’ordinamento interno? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Paolo Pellegrini, vicedirettore generale del Mefop, la società costuita dal Mef per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione.
Ancora un mese di vacche magre per l’industria italiana del risparmio gestito. A maggio, secondo quanto certificato da Assogestioni, la raccolta netta è stata negativa per 1,5 miliardi di euro: un dato che ha portato il saldo totale da inizio anno in negativo di 11,4 miliardi. Nonostante ciò il patrimonio complessivo delle associate è salito leggermente, da 2.337 a 2.344 miliardi, grazie a un effetto perforamance che l’Ufficio Studi dell’associazione di categoria presieduta da Carlo Trabattoni ha stimato nel +0,3%. Va anche ricordato che la raccolta di maggio, seppur negativa, ha migliorato il saldo di aprile, quando i riscatti avevano superato quota 3,8 miliardi.
Europa divisa anche sui mutui. A seguito del taglio dei tassi da parte della Bce, tutti i Paesi della zona euro hanno registrato una contrazione del costo dei finanziamenti ipotecari. Ma le differenze da Paese e Paese si mantengono ampie. A tal punto che il costo di un mutuo in Italia può arrivare a costare addirittura il 10% in meno rispetto allo stesso finanziamento sottoscritto da chi compra un’abitazione in Germania o in Francia. E’ quanto emerso dall’analisi realizzata dall’Ufficio Studio di TeleMutuo.it che ha passato in rassegna il costo medio dei finanziamenti immobiliari nei principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Italia), così da stilare la classifica degli Stati più costosi e di quelli più convenienti sul fronte della quota interessi dovuta per un mutuo a tasso fisso per l’acquisto della prima casa.
Seguendo l’antico adagio del «passo dopo passo», sempre meno comune tra le aziende dell’insurtech, Prima Assicurazioni alza i target e punta dritto a superare il miliardo di raccolta premi nel 2024, viaggiando verso il raddoppio della marginalità. Per la tech company, che opera come agenzia assicurativa specializzata nella vendita di polizze auto, moto, furgoni, casa, famiglia e infortuni, l’anno è partito con un boost delle raccolte: il primo trimestre ha raggiunto i 250 milioni di euro, consentendo alla società guidata dal ceo e co-fondatore George Ottathycal di alzare i target per quest’anno e puntare a raggiungere tra i 3,8 e i 4 milioni di clienti, dagli attuali 3,2 milioni.
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