Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Va verso la bocciatura la proposta di legge che prevede una tariffa base nazionale per gli assicurati RcAuto che negli ultimi 10 anni non hanno causati incidenti, a prescindere dalla provincia di residenza. Il relatore della commissione Finanze della Camera, Andrea de Bertoldi (Fdi), nella sua relazione in aula, lunedì scorso, ha sottolineato che «la proposta presenta numerose criticità». Il rischio è d’incompatibilità con l’articolo 41 della Costituzione, sulla libertà di iniziativa economica, e con il principio di libertà tariffaria delle compagnie, sancito a livello comunitario, mentre «dal punto di vista tecnico falserebbe il mercato, ispirata a logiche assistenzialistiche e senza riscontro attuariale».
Al risparmio italiano «andrebbe dedicata una cura pari a quella riservata alla moneta e ad altri nuovi strumenti finanziari, per impedire che esso diventi variabile di aggiustamento degli squilibri creati da altri fattori». Così Paolo Savona, presidente della Consob, si è espresso ieri all’incontro annuale con il mercato finanziario svoltosi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano. Il problema di base è ormai noto. «Resta ancora modesta la dimensione delle contrattazioni sui mercati regolamentati, con l’unica eccezione di quelle sui titoli di Stato». Il tutto nonostante l’enorme quantità di risparmio delle famiglie, parte della quale «resta inutilizzata». Oggi più che mai è necessario trovare una soluzione per mettere questo risparmio al servizio dell’economia reale, della crescita del Paese e del suo prodotto interno lordo. O, per dirlo con le parole di Savona, «sollecitarne l’impiego in titoli di capitale rappresentativi di investimenti reali, un modo efficace di produzione del risparmio nel più lungo termine rispetto agli impieghi puramente finanziari».

Furto di dati personali risarcito sempre: sia quando i dati sono usati per usurpare l’identità, sia quando sono stati sottratti, ma non (ancora) usati. Tenuti al risarcimento sono, dunque, sia l’impresa o la p.a., detentrice dei dati esfiltrati, sia chi usa i dati spacciandosi per l’interessato. Ad ampliare le possibilità di indennizzo dei danni non patrimoniali per lesioni della privacy è la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea (Cgue), che – con la sentenza della terza sezione del 20/6/2024 resa nelle cause riunite C-182/22 e C-189/22 – fornisce l’esatta interpretazione dell’articolo 82 del Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr).
Il risarcimento del danno alla privacy non deve lievitare per il solo fatto che a ledere la privacy sia un professionista tenuto a rispettare le norme sull’obbligo di segreto professionale sui dati dei clienti (come un commercialista). È quanto affermato dalla terza sezione della Corte di giustizia dell’Unione Europea (Cgue) con la sentenza del 20/6/2024 resa nella causa n. C‑590/22. La vicenda, da cui è scaturita la pronuncia in commento, ha riguardato alcuni contribuenti tedeschi, i quali si erano rivolti a un commercialista per la dichiarazione dei redditi. Non avendo notizie, hanno contattato il professionista che ha ribattuto di avere spedito le dichiarazioni con un plico postale. L’inconveniente è stato che la busta è stata mandata all’indirizzo sbagliato e, quindi, terzi persone hanno appreso i dati degli interessati, che hanno fatto causa per danni al commercialista.
I certificatori “tecnici” del risparmio energetico del credito d’imposta “Transizione 5.0” (bonus 5.0) – e non anche quelli che redigono la perizia – sono soggetti alla vigilanza da parte del Gse. Questo quanto emerge dalla lettura congiunta degli articoli 14, 15 e 18 della bozza del dm attuativo della disciplina agevolativa. In particolare, la verifica investe la sussistenza in capo a detti soggetti del possesso dei vari requisiti abilitanti previsti dall’art. 14 citato. Implicitamente, quindi, l’art. 18 chiede al Gse di verificare se il certificatore rientra tra le figure professionali stabilite dal comma 5 del citato art. 14, nonché se risulta essere in possesso dei requisiti di indipedenza, imparzialità e onorabilità, oltre a non trovarsi in una situazione di conflitto di interesse con l’impresa certificata. Il citato art. 18, poi, esplicitamente prevede che il Gse verifichi anche che il certificatore si sia dotato delle idonee coperture assicurative prescritte dal comma 7, dell’art. 14. In tale contesto, il Gse dovrebbe verificare l’esistenza di una specifica polizza di assicurazione di responsabilità civile, valutando anche se il massimale assicurato risulti congruo rispetto al numero delle certificazioni rilasciate e agli importi dei benefici concessi grazie alle certificazioni stesse.
Gli italiani tra i principali risparmiatori a livello globale, con un crescente interesse per l’uso dell’Intelligenza Artificiale nel campo degli investimenti. È quanto emerge da un recente sondaggio internazionale relativo alle preferenze degli utenti bancari condotto da Censuswide, società internazionale di consulenza per ricerche di mercato, e commissionato da GFT, azienda leader nella trasformazione digitale, che evidenzia come il 93% degli intervistati attribuisca grande valore al risparmio, superando gli altri paesi coinvolti
nello studio (Stati Uniti, Regno Unito, Polonia e Canada).
Maggior solidità e rendimenti stabili nel tempo, in uno scenario ancora caratterizzato da tassi di interesse alti, inflazione e una liquidità su conti correnti e depositi per oltre 1.500 miliardi di euro, che rappresentano ancora la fetta più grande della ricchezza accantonata, pari al 30% circa del totale. È in questo contesto economico e finanziario che nasce «Rinnova Valore Bonus», la soluzione a premio unico multi-opzione con cui Generali risponde al bisogno di risparmio degli italiani.

L’attenzione sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) di questi ultimi giorni si deve alla ricezione, da parte di alcuni, di una notifica dall’app IO che riguarda l’esercizio del diritto di opposizione all’inserimento del pregresso entro il 30 giugno 2024. Online e sui social circolano diversi commenti sui rischi di violazione della privacy che fanno emergere la confusione che orbita intorno a questo tema. Proviamo a rispondere ai molti quesiti che circolano online, anche con l’aiuto di Christian Bernieri, Data protection officer.
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