Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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A dichiarare che al momento non ci sono le condizioni per mettere in sicurezza la compagnia Vita finita in amministrazione straordinaria, questa volta, sono le banche più piccole tra quelle che hanno distribuito le polizze Eurovita nei loro sportelli. Tra queste Banca di Piacenza, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ma anche Mps e Credem. La questione è sempre quella dei possibili riscatti da parte dei clienti una volta che l’Ivass avrà eliminato il blocco dei rimborsi anticipati, previsto fino a fine mese. Gli istituti hanno chiesto sostegno alle banche più grandi, quelle «sistemiche», sui finanziamenti che dovranno essere concessi per i rimborsi anticipati ma il pricing richiesto da queste ultime non sarebbe stato considerato accettabile. Anche le autorità competenti non sono ancora state in grado di fornire rassicurazioni in merito al metodo di contabilizzazione degli impatti economici connessi alla concessione delle linee di credito a condizioni non di mercato e al trattamento a fini prudenziali dell’assunzione dell’impegno e della successiva concessione delle linee di credito.
Miglior maggio di sempre per Banca Generali che chiude il mese con flussi pari a 742 milioni di euro, in crescita del 56% rispetto al mese precedente e del 24% rispetto al maggio 2022. Il dato è anche il più alto di tutto il 2023. Da inizio anno la raccolta supera i 2,7 miliardi (+9% rispetto al corrispondente valore dello scorso anno). In termini di prodotto, si segnala la domanda di soluzioni gestite con 68 milioni nel mese (520 milioni da inizio anno). Tra queste, emergono i contenitori finanziari con 53 milioni (277 milioni da inizio anno) e i fondi di casa (13 milioni nel mese e 183 milioni da gennaio). Anche le polizze tradizionali, sebbene ancora con segno negativo, mostrano un netto recupero rispetto alla dinamica dei mesi precedenti (-96 milioni, -846 milioni da inizio anno) e le prospettive di giugno in scia alle novità presentate indicano il ritorno a dinamiche positive.
L’economia italiana non ferma la sua corsa, ma rallenta il passo. Il pil tricolore è atteso infatti in crescita sia nel 2023 (+1,2% contro il +0,8% delle ultime stime) sia nel 2024 (+1,1%). Grazie all’ipotesi di un percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e all’attuazione del Piano di investimenti pubblici programmati nel biennio.
Le attese di inflazione da parte dei consumatori dell’Eurozona sono scese «in modo significativo» ad aprile, secondo un sondaggio della Bce pubblicato ieri. Non c’è quindi al momento un rischio rilevante di disancoraggio delle aspettative. Questo fattore può spingere la banca centrale a fermare i rialzi dei tassi dopo quelli di giugno e luglio di 25 punti base, scontati dai mercati. I dati di ieri allontanano l’ipotesi di nuovi aumenti da settembre in poi. Secondo il sondaggio Bce, i consumatori dell’Eurozona si aspettano un’inflazione mediana al 4,1% nei prossimi 12 mesi, il livello più basso da febbraio 2022, quindi prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo stesso dato era al 5% a marzo. Anche le attese di inflazione a tre anni si sono riportate al 2,5%, dal 2,9% indicato un mese prima.

Confiscate le banche dati utilizzate per il telemarketing selvaggio. Il Garante della privacy alza il tiro contro le telefonate indesiderate e, per la prima volta, aggiunge la sanzione accessoria della confisca alla sanzione pecuniaria (ingiunzione n. 184 del 13 aprile 2023). Con la confisca le liste dei contatti vengono tolte dalle mani dei trasgressori, nel caso specifico a una società di Verona e a una di Firenze, così da impedirne qualsiasi successivo utilizzo.
Sono esclusi dal conteggio dei crediti deducibili ai sensi dell’art.106 comma 1 del Tuir, i crediti commerciali assicurati nella misura data dalla sommatoria dei massimali delle polizze sottoscritte. È quanto si evince dalla risposta dell’Agenzia delle Entrate all’interpello n.340 pubblicata il 05/06/2023, in materia di svalutazione crediti e determinazione della base di conteggio. La società alfa ha richiesto dei chiarimenti in merito all’interpretazione dell’articolo 106, comma 1 e comma 2 del d.P.R. 22/12/1986, n. 917 (Tuir) con riferimento alla svalutazione dei crediti e agli accantonamenti per rischi su crediti commerciali coperti da polizza assicurativa. Il dubbio interpretativo è relativo alla determinazione della base di conteggio per la svalutazione fiscalmente deducibile dall’IRES ai sensi dell’articolo 106 del Tuir. In particolare, la società chiede di sapere se deve escludere dal plafond dei crediti cui risulta commisurata la deduzione forfetaria, il totale dei crediti astrattamente inclusi e coperti dalle garanzie di polizza, sebbene il loro importo complessivo ecceda il massimale previsto da tali polizze in caso di sinistro o, in alternativa solo la sommatoria dei massimali delle polizze in essere al netto della relativa franchigia, in quanto, nel caso di sinistri superiori a tali valori, la società risulterebbe integralmente esposta al rischio di perdita sulla parte eccedente.
Banca Generali ha registrato in maggio una raccolta netta positiva per 742 milioni, in crescita del 56% rispetto al mese precedente e del 24% su base annua. Da inizio anno sono stati superati 2,7 miliardi (+9% annuo). La domanda di consulenza evoluta ha visto nuovi flussi per 172 milioni (678 mln da inizio anno), in forte aumento dai 92 mln di gennaio-maggio 2022.
Lo Stato non può far nulla contro le alluvioni, evento non eccezionale ma soltanto raro. Se non ci premuniamo contro le conseguenze (come non ci premuniamo contro le conseguenze delle altre catastrofi) poi non dobbiamo meravigliarci. Se domani un terremoto facesse venti o trentamila morti in un solo colpo, non sarebbe stupefacente. Tutta l’Italia è a rischio terremoti. Fra l’altro, riguardo alla prevenzione, c’è sempre una difficoltà politica: il costo della prevenzione ricade sul governo attuale, e chi ne beneficia è un governo futuro. In materia di assicurazioni nell’individuo prevale spesso la mentalità infantile. Molti dicono: «Ma proprio a me deve capitare l’incidente gravissimo? Se ammacco qualche parafango il danno me lo pago da me. Ho un buon carrozziere». Poi, se l’incidente grave o gravissimo si verifica, si rischia di perdere la casa e tutto il proprio patrimonio. Basta pensare ad una manovra spericolata e ad un autista di pullman che sterza per evitarci. L’autobus cade nel burrone, muoiono venticinque persone e, anche ad essere milionari, alla fine non ci resterà un soldo.

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  • Reale group sceglie Fabrick
Reale Group ha scelto Fabrick come partner di riferimento per digitalizzare la propria offerta.

«L’eventuale negligenza o imperizia dei sanitari nella prestazione delle cure alla vittima di un infortunio sul lavoro, ancorché di elevata gravità, non può ritenersi causa autonoma ed indipendente, tale da interrompere il nesso causale tra il comportamento di colui che ha causato l’infortunio e la successiva morte della vittima (o l’aggravamento delle lesioni) posto che i potenziali errori di cura costituiscono, rispetto al soggetto leso, un fatto tipico e prevedibile, mentre, ai fini della esclusione del nesso di causalità, occorre un errore del tutto eccezionale, abnorme, da solo determinante l’evento letale». Corte di cassazione, sentenza 23718/2023 depositata il 31 maggio
Lo scorso anno gli importi affidati sono aumentati del 26% rispetto al 2021 ritornando ai livelli pre-pandemia. L’80% di essi viene gestito in conto terzi . Questa voce è passata in un anno da 106 a 160 miliardi – una crescita di quasi il 50% – con circa 44 milioni di pratiche finite sulle scrivanie degli addetti. A trainare è stato soprattutto il cosiddetto “conto terzi cessionario”, quando cioè il mandato non è affidato dal soggetto che ha concesso il credito (come utilities o banche) ma da un soggetto terzo che ha lo acquistato, come i fondi, e dà mandato alla società di recupero. Questo segmento è balzato in dodici mesi a 105,4 miliardi di euro (dai 57,3 del 2021) per un totale di 15,7 milioni di pratiche. E con un ticket medio da incassare di circa 7mila euro, quasi il doppio rispetto ai 3.619 euro dei crediti complessivi affidati in conto terzi. Qui il settore delle utilities primeggia per numero di pratiche (8 milioni, più della metà del totale e oltre il doppio rispetto al 2021) mentre quello bancario si mette in luce per gli importi (66 miliardi, l’80% in più rispetto all’anno precedente).

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Ford Motor Co ha dichiarato che sta ampliando e pubblicando un nuovo richiamo per 125.000 veicoli sport utility e camion perché i guasti al motore possono causare un incendio. Il richiamo riguarda vari SUV Escape e Lincoln Corsair e i pick-up compatti Maverick degli anni di modello 2020-2023 con motori ibridi o ibridi plug-in da 2,5 litri, secondo quanto comunicato alla National Highway Traffic Safety Administration.
L’intelligenza artificiale e i suoi utilizzi sono un tema molto attuale. Tra i vantaggi dell’IA vi è l’efficienza in termini di tempo e risorse, ma cosa succede quando si verifica un errore o un guasto legato all’IA? Secondo la National Alliance for Insurance Education & Research, l’assicurazione di responsabilità civile per i danni causati da un sistema o da un software di intelligenza artificiale potrebbe dover intervenire per far fronte alle perdite legate all’IA.

Handelsblatt

 

La crisi della pandemia sembra essere stata superata nel 2023, ma il contesto di mercato per l’assicurazione sanitaria privata non è diventato più facile: Il numero di persone con un’assicurazione completa è in calo, le spese per le prestazioni continuano ad aumentare e le discussioni politiche sono fonte di incertezza. “Per i fornitori di assicurazioni sanitarie private si stanno aprendo diverse aree problematiche”, ha dichiarato Alexander Kraus, coordinatore specialistico per le assicurazioni sanitarie presso l’agenzia di rating Assekurata, in occasione di un briefing con la stampa. Tuttavia, il settore si trova in una posizione solida e ha un ulteriore potenziale di crescita in alcune aree. Nell’assicurazione sanitaria globale, tuttavia, i fornitori hanno ancora difficoltà ad attirare nuovi clienti su larga scala. Molti dipendenti pubblici continuano a scegliere l’assicurazione sanitaria privata. Inoltre, nel 2022, per il quinto anno consecutivo, il numero di persone che sono passate dall’assicurazione sanitaria obbligatoria a quella privata è stato maggiore del contrario.