Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Con l’inflazione in Italia confermata dall’Istat al 7,6% a maggio nemmeno il 4-4,5% offerto dai Btp o dai conti di deposito riesce a proteggere i patrimoni dalla svalutazione. Eppure questi strumenti sono oggi in cima alle preferenze delle famiglie, come emerge dagli ultimi dati di raccolta delle reti di consulenti finanziari. Riuscirà l’Intelligenza Artificiale dei robo advisor a far riscoprire ai risparmiatori la regola della diversificazione? La sfida non è di poco conto, ma la posta in gioco è alta: la liquidità sui conti correnti resta sui massimi perché le famiglie dopo le perdite del 2022 hanno paura di tornare sui mercati. I consulenti automatizzati permettono un contatto senza barriere con la finanza, offrendo gestioni low cost accessibili sette giorni su sette 24 ore al giorno.
Tra inflazione e aumento repentino dei tassi d’interesse il mercato, per chi si occupa di assicurazioni, si è fatto oggi decisamente complicato. Serve insomma unire le forze per continuare a crescere e ad aumentare i profitti in un contesto più sfidante, ragione per cui in UnipolSai hanno deciso di firmare un nuovo patto 3.0 con i circa 4.000 agenti della rete, come racconta a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato della compagnia, Matteo Laterza. «È un accordo che guarda al futuro, a un mondo in cui la distribuzione online sarà sempre più diffusa, ma che affronta anche i bisogni del presente. L’aumento dell’inflazione sta provocando un incremento del costo dei sinistri. Azioni condivise possono contribuire a limitare gli inevitabili incrementi tariffari», spiega.
Quote di controllo in 22 società europee, che fatturano complessivamente 4,3 miliardi di euro, danno lavoro a oltre 34 mila persone e che nel 2022 hanno registrato una crescita media dei ricavi di circa il 10%. È il portafoglio di Hld Europe, società di private equity da tre miliardi di masse gestite con sede in Lussemburgo, fondata nel 2010 dall’imprenditore francese Jean Philippe Hecketsweiler, dall’ex Lazard, Bnp e Wendel Jean-Bernard Lafonta e da un volto noto delle grandi blue chip italiane ovvero il ceo delle Generali, Philippe Donnet.
La polizza di Cardif si appoggia all’ingegneria finanziaria per gestire meglio la volatilità dei mercati finanziari
Come colmare il gap assicurativo con l’Europa. La ricerca di Aipb e PwC Italia: perché unire soluzioni di investimento alle tutele per le famiglie.

corsera

Frena leggermente, a maggio, la corsa dell’inflazione. Secondo i dati dell’Istat, diffusi ieri, la crescita dei prezzi, nel mese scorso è stata dello 0,3% rispetto ad aprile, mentre su base annua si registra un aumento del 7,6%, rispetto all’,8,2% di aprile. Si torna, dunque, sui livelli di marzo, grazie alla continua flessione dei prezzi dei prodotti energetici che si sta rivelando più veloce del previsto. Nel settore alimentare i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un’attenuazione della crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6,0%), mentre prosegue la frenata tendenziale del `carrello della spesa´, a maggio al +11,2%.

Arriva BeRebel la nuova sfida del gruppo Unipol che propone una polizza RcAuto a tariffa mensile, unica sul mercato italiano. Ma a chi conviene? In primo luogo a chi percorre meno di 12mila km annui (media nazionale). Inoltre la nuova formula è adatta a chi desidera un’esperienza completamente digitale e senza carta, possiede uno smartphone e ha dimestichezza con le app e con i pagamenti contactless. Meglio ovviamente se si è giudiziosi: chi è un guidatore attento allo stile d’uso e di guida, ha diritto a sconti fino al 5 per cento. Vi sono poi dei limiti anagrafici: bisogna avere un’età tra i 23 e i 90 anni. Inoltre potrebbe piacere a chi ha un animo “green” ed è disposto a dare un piccolo contributo per compensare le proprie emissioni di CO2: BeRebel paga metà e il cliente l’altra metà.
Non più solo investimenti Vita. Il private banking ora vuole fare sul serio anche nel settore della protezione, in un Paese, come l’Italia, dove le scoperture di individui e beni sono ancora molto elevate (nel ramo danni l’incidenza dei premi sul Pil è solo dell’1,1% contro una media europea del 2,8%). A confermare la tendenza è anche la ricerca “Private Protection: la nuova frontiera del wealth management” realizzata dall’Associazione Italiana Private Banking (Aipb) e PwC Italia. La ricerca ci aiuta a capire quale sia il bisogno da colmare: solo una famiglia “Private” su quattro si sente ben protetta e quasi due su tre (64%) ritengono che prima di ragionare di gestione degli investimenti sia giusto pensare alla copertura assicurativa dei rischi, mentre solo il 10% dichiara di aver già risolto grazie al supporto della propria banca. Percezione che apre opportunità per il private banking di ampliare il perimetro della consulenza: infatti il 50 % dei clienti dichiara che si affiderebbe alla propria banca se gli venissero offerti servizi e soluzioni in linea con le proprie esigenze.