Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La più grande operazione dai tempi di Ppf, quando nel 2013 Generali sborsò 2,52 miliardi di euro per metter le mani sul restante 49% della joint venture Gph dal gruppo del finanziere ceco Petr Kellner e crescere fortemente nell’area dell’Europa Centro Orientale. Philippe Donnet mette sul tavolo 2,3 miliardi di euro e si aggiudica la gara per comprare la spagnola Liberty Seguros, sbaragliando la concorrenza dei competitor Allianz e Axa. Un affondo che avrà un impatto stimato sul Solvency Ratio del Leone pari a circa 9,7 punti.
Creare buone leggi è sempre difficile. Creare leggi efficaci per attività che non esistono ancora, nel rispetto del nostro modello di società, diventa ancora più difficile. Questa è la sfida che abbiamo deciso di affrontare in Europa con la nuova legge sull’Intelligenza Artificiale che abbiamo adottato a Strasburgo. Abbiamo cercato un buon equilibrio tra due requisiti fondamentali della nostra strategia. Da un lato, vogliamo promuovere e incoraggiare la ricerca, l’innovazione, lo sviluppo dei modelli, la promozione del software open source e colmare il nostro enorme ritardo competitivo rispetto agli Stati Uniti o alla Cina. Dall’altro lato, non vogliamo innovare a discapito dei nostri valori e delle nostre libertà fondamentali, che devono essere pienamente rispettate.

Generali ha raggiunto un accordo con Liberty Mutual per l’acquisizione di Liberty Seguros, compagnia assicurativa spagnola attiva anche in Portogallo, Irlanda e Irlanda del Nord. Il controvalore dell’operazione ammonta a 2,3 miliardi di euro ed è soggetto ad aggiustamenti al closing. Si tratta della più grande acquisizione da dieci anni a questa parte per il Leone. Liberty Seguros ha in pancia 500 milioni provenienti dalla recente vendita di una controllata brasiliana.

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Per i titoli di Stato rendimenti oltre il 4%: come orientarsi tra le scadenze più brevi e quelle più lunghe. L’ottavo aumento dei tassi deciso dalla Bce ha un impatto su imprese, risparmio e prestiti, in particolare i mutui. Il settore che subisce in modo più pesante (e presumibilmente più duraturo) il caro-tassi è l’immobiliare, per quanto riguarda i mutui. Secondo un calcolo del motore di ricerca Facile.it il nuovo aumento porta il rincaro della rata dei mutui a 275 euro rispetto alla rata pagata a gennaio del 2022, con un aumento del 60%. Il picco, secondo gli analisti, dovrebbe arrivare a settembre di quest’anno con un tasso medio del 5,1% per il variabile. Poi inizierà il calo.
La familiarità con l’educazione finanziaria è oggi limitata a meno di un italiano su 5: è ancora percepita come «materia» per addetti ai lavori o per coloro che si sono già avvicinati all’ambito finanziario. Per questo motivo il presidente Abi, Antonio Patuelli, intervenendo all’assemblea 2023 della Feduf, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio, ha chiesto di Inserire l’educazione finanziaria nel percorso curriculare nelle scuole, se non può trovare spazio nelle ore di educazione civica. «Sottolineo che l’educazione finanziaria al risparmio continua a essere una attività di volontariato. Lo è quando è svolta dalla Banca d’Italia, ma anche dalla tante banche attive nel settore, molto utili ma non sufficienti. C’è bisogno che le istituzioni della Repubblica facciano di più», ha dichiarato Patuelli. «L’accesso al risparmio è un diritto previsto dalla Costituzione all’articolo 47, direi quindi che l’educazione finanziaria è uno strumento indispensabile perché questo diritto sia tutelato», ha chiosato il presidente di Feduf, Stefano Lucchini.
Le Generali scendono in campo nell’m&a europeo e si aggiudicano per 2,3 miliardi Liberty Seguros, la compagnia di assicurazioni attiva soprattutto nel ramo danni con radici in Spagna che porta il Leone al quarto posto dopo le compagnie spagnole nella Penisola Iberica con una quota del 6,1%. Il gruppo guidato dal ceo Philippe Donnet vince una partita che ha visto in lizza molti competitor, tra i quali Allianz, Axa e Catalana Occidente. Generali rilancia quindi sull’Europa con una carta che le consente di consolidare la sua posizione di numero uno del continente per premi raccolti. E per Donnet è l’occasione di mettere a segno una parte rilevante di quella crescita che aveva disegnato nel piano Lifetime Partner 24: Driving Growth con i suoi 2,5-3 miliardi di investimenti. È uno dei più grandi deal in Europa nel settore danni che promette margini maggiori. Mentre per Trieste è la più grande acquisizione realizzata dal 2013 quando acquistò per 2,5 miliardi Ppf nell’Europa Centro-orientale.

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Generali investe 2,3 miliardi per comprare Liberty Seguros, rivale spagnola nel ramo Danni con cui si rafforza in Spagna e Portogallo, e sbarca in Irlanda. Non è l’acquisizione rivoluzionaria che sognano da anni i due soci privati italiani Caltagirone e Delfin, che l’anno scorso provarono a sostituire l’ad Philippe Donnet, e che vorrebbero riavvicinare a suon di fusioni le rivali Allianz, Axa, Zurich. Ma resta la più grande operazione della compagnia dal 2012 — quando l’allora ad Giovanni Perissinotto comprò la rete ceca di Ppf nell’Est Europa per 2,5 miliardi — e una delle maggiori europee nei Danni nel decennio. Anche le tre rivali europee, dicono fonti di mercato, avrebbero concorso per rilevare la preda spagnola.

Ieri, con una votazione straordinaria di 499 voti positivi, l’Artificial Intelligence Act (o AI Act), ossia il regolamento con cui l’Unione europea propone di regolare l’Intelligenza Artificiale, approda all’ultimo stadio del procedimento legislativo. L’AI Act è un’iniziativa di punta per regolamentare questa tecnologia dirompente. Segue un approccio basato sul rischio, vietando le applicazioni di IA che presentano un rischio inaccettabile e imponendo un regime rigoroso per i casi di utilizzo ad alto rischio.  Si accoglie con favore la ragionevole divisione delle responsabilità tra i deployer e i fornitori di servizi generici, i requisiti specifici di trasparenza per i foundational model. Il chiaro riconoscimento da parte del Parlamento europeo del fatto che la gravità delle limitazioni e dei rischi dei sistemi di IA può essere pienamente valutata e mitigata solo tenendo conto di un uso chiaro è essenziale per una buona governance.
Al «tavolo permanente sulla gestione dell’emergenza alluvione in Emilia Romagna», che si è insediato ieri a Palazzo Chigi, la delegazione della Regione ha presentato a sorpresa un piano con la ricognizione dei danni e le risorse necessarie alla ricostruzione. Una somma considerevole: 8,86 miliardi. La stima, considerando le spese già sostenute e gli interventi prioritari su argini dei fiumi e viabilità (oltre 6.300 previsti o già in cantiere), si “riduce” a 1,8 miliardi. Fondi che «a oggi non ci sono», ha riconosciuto lo stesso Bonaccini, sostenendo che i 200 milioni arrivati per le emergenze «li abbiamo già spesi», che alcune ruspe sono state costrette a fermarsi per assenza di risorse e che vanno garantiti i rimborsi a imprese e famiglie. Ma trovare altri soldi nell’immediato è difficile, dopo i 2 miliardi stanziati con il decreto legge 61/2023, anche perché dal Fondo di solidarietà europeo l’Esecutivo si aspetta solo «qualche centinaia di migliaia di euro».