Il 1° giugno il Parlamento europeo ha ratificato la direttiva sulla Sustainability Due Diligence (CSDD), che include gli assicuratori nel suo campo di applicazione. Questa proposta di direttiva, che ha fatto seguito al crollo dell’edificio Rana Plaza in Bangladesh il 24 aprile 2013, mira a garantire una migliore protezione dei diritti umani e dell’ambiente da parte delle grandi aziende.

L’ultima versione del testo, approvata il 25 aprile dai deputati della Commissione giuridica (JURI), include nel suo campo di applicazione alcune istituzioni finanziarie, in particolare gli investitori istituzionali, tra cui le assicurazioni. Tuttavia, il testo prevede per loro obblighi più leggeri rispetto ad altri settori, limitandosi al monitoraggio dei loro clienti diretti.

Gli eurodeputati hanno inoltre richiesto a tutte le società che rientrano nel campo di applicazione della direttiva, comprese le società finanziarie, di adottare un piano di transizione per verificare la realtà dei loro impegni climatici. Le grandi aziende dovranno inoltre subordinare la remunerazione variabile degli amministratori all’adozione di tale piano.

Le società finanziarie, comprese quelle assicurative, potrebbero quindi essere ritenute responsabili delle violazioni dei diritti umani e delle norme ambientali commesse dai loro clienti, contrariamente a quanto proposto dal Consiglio europeo il 2 dicembre 2022. In questa proposta, gli Stati membri hanno scelto di rendere facoltativa l’inclusione dei servizi finanziari nell’ambito dell’obbligo di diligenza.

Le ONG specializzate in questioni ambientali e finanziarie hanno definito il voto “storico”.

Inizieranno ora i negoziati interistituzionali con il Consiglio e la Commissione europea. Tali discussioni dovrebbero essere avviate nelle prossime settimane e concludersi entro la fine dell’anno.