IL CASO

Autore: Luca Cadamuro
ASSINEWS 354 – luglio-agosto 2023

La fuorviante denominazione di un contratto (forse) non più avente natura di assicurazione

1. Il fatto

Tizio, all’epoca in cui ricopriva l’incarico di legale rappresentante p.t. della società Alfa, sottoscriveva con la società Beta una polizza fideiussoria destinata a garantire il Comune Gamma che affidava ad Alfa la gestione di alcuni servizi correlati ai servizi per l’infanzia. In seguito a svariate vicissitudini, il Comune Gamma, dopo numerose contestazioni notificate ad Alfa, revocava l’incarico alla medesima e escuteva la garanzia fideiussoria.

Dal giorno del pagamento in favore del Comune Gamma, sono ormai trascorsi più di quattro anni e la compagnia Beta non ha ancora richiesta a Tizio – che sottoscriveva il contratto garantendo personalmente l’importo assicurato – la restituzione dell’importo liquidato in favore del Comune Gamma. Tizio, accingendosi alla pensione e ricordando di aver garantito personalmente l’importo, chiede se il diritto della compagnia Beta sia prescritto nei suoi confronti.

In particolare, Tizio evidenzia che il contratto sottoscritto con la compagnia Beta era un contratto assicurativo e che, per questa ragione, sarebbe riconducibile a quei diritti derivanti dal contratto di assicurazioni che si prescrivono in due anni.

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