E’ noto come gran parte degli edifici esistenti in Italia non sia in grado di sopportare un’eventuale azione sismica. ISI – Ingegneria Sismica Italiana sostiene la necessità di mettere a punto una strategia e un’efficace e adeguata politica di prevenzione.

L’istituzione dell’assicurazione obbligatoria sugli immobili privati, in attesa di efficaci misure di prevenzione che necessitano tempi e procedure più complesse, è strumento adeguato per far fronte ai danni provocati da calamità naturali. Si tratta di un tema ricorrente affrontato non solo dalla politica, ma anche da ricercatori, Enti, Associazioni e Ordini professionali. L’assicurazione obbligatoria, per quanto possa apparire come un’ulteriore tassazione, dovrebbe in maniera critica essere confrontata con quanto sostenuto quotidianamente da ogni cittadino attraverso le accise sui carburanti inserite nella quantità di 12 centesimi per litro a partire dal 1968 proprio per far fronte ai costi sostenuti dallo Stato derivanti dalla ricostruzione a seguito degli ultimi terremoti, sostiene ISI in una nota.

Negli ultimi anni si sono succedute tante proposte di legge. Tra queste si ricordano il disegno di legge “Istituzione di un’assicurazione obbligatoria contro i rischi derivanti da calamità naturali nonché di un Fondo per la sicurezza e l’efficienza energetica degli edifici” presentato da ENEA nel 2013 e quello del 2019 facente capo alla Deputata Michela Rostan che prevedeva l’avvio di un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni provocati da eventi naturali.

Un confronto tra assicurazioni in un libero mercato, al pari di quello delle automobili, permetterebbe ai singoli di avere immediato riscontro e consapevolezza – attraverso il premio da pagare – sul livello di sicurezza del proprio immobile.

Occorre anche tenere conto che in caso di calamità naturali le compagnie si troverebbero a dover liquidare in contemporanea capitali molto alti, quindi sarebbero utili politiche virtuose come quelle adottate da altri paesi: in caso di evento una percentuale rimane in capo al cittadino, un’altra in capo allo Stato e il restante in capo all’Assicurazione. Per evitare sovraesposizioni immediate da parte delle Assicurazioni, lo Stato potrebbe intervenire come fondo di garanzia con percentuale variabile e piano di rientro pluriennale.

Secondo ISI l’assicurazione obbligatoria sugli immobili privati non rappresenta la soluzione al problema, ma uno dei possibili passi per avviare un percorso virtuoso e complesso che abbia come meta finale la cultura della prevenzione e della messa in sicurezza di strutture e infrastrutture.