Il Parlamento europeo ha votato la scorsa settimana l’adozione dell’AI Act, concepito per fornire un quadro migliore per l’intelligenza artificiale e frenarne gli abusi. I negoziati tra gli Stati membri inizieranno con la versione finale del testo

Mercoledì scorso il Parlamento europeo ha votato a favore di un accordo iniziale per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale (AI), meglio noto come AI Act.

Con 499 voti a favore (28 contrari e 93 astensioni), inizieranno ora i negoziati tra gli Stati membri per finalizzare la normativa. Un compromesso finale dovrebbe essere raggiunto entro la fine dell’anno, con l’entrata in vigore della futura legge nel 2026, nella migliore delle ipotesi.

La legge sull’intelligenza artificiale stabilirà il tono, a livello globale, per lo sviluppo e la governance dell’intelligenza artificiale, assicurando che questa tecnologia, destinata a trasformare radicalmente le nostre società grazie ai notevoli vantaggi che può offrire, si evolva e venga utilizzata in modo da rispettare i valori europei della democrazia, dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto“, ha commentato l’eurodeputato rumeno co-relatore al Parlamento, Dragoş Tudorache. Questo primo regolamento dell’Unione europea intende fornire un quadro giuridico per l’IA, garantendo questa innovazione e in particolare i diritti dei suoi utenti.

Nell’aprile 2021, la Commissione europea ha proposto che i sistemi di AI siano analizzati e classificati in base al rischio che rappresentano per gli utenti. Il livello di rischio implica quindi un grado maggiore o minore di regolamentazione.

Nell’accordo adottato, queste raccomandazioni sono state in parte accolte e persino rafforzate: le norme seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per i fornitori e per coloro che impiegano i sistemi di IA a seconda del livello di rischio che l’IA può generare.

Si è posta la questione se l’assicurazione sia uno dei settori in cui i sistemi di AI presentano un rischio elevato e a riguardo i pareri non sono unanimi.

Per il momento, sembra che le assicurazioni facciano parte di questi settori. Uno degli emendamenti adottati nel testo afferma che “i sistemi di AI destinati a essere utilizzati per prendere decisioni o influenzare sostanzialmente le decisioni relative all’idoneità delle persone fisiche per l’assicurazione sanitaria e sulla vita possono anche avere un impatto significativo sulla vita delle persone e violare i loro diritti fondamentali, ad esempio limitando il loro accesso all’assistenza sanitaria o perpetuando la discriminazione basata sulle caratteristiche personali. Questi sistemi dovrebbero quindi essere classificati come ad alto rischio“.