LE AGEVOLAZIONI PER L’EDILIZIA ALIMENTANO GLI ORDINATIVI MA SECONDO S&P GLOBAL LA FIDUCIA È TORNATA AI MINIMI DA 17 MESI
di Andrea Pira
Nonostante gli intoppi burocratici continua a salire l’ammontare degli investimenti ammessi a detrazione legati al Superbonus 110%. A maggio l’asticella è arrivata a 30,6 miliardi di euro, in crescita dai 27,4 miliardi di aprile. Le cifre dell’agevolazione pensata per favorire l’efficientamento del patrimonio immobiliare italiano proseguono quindi la scalata al ritmo di circa 3 miliardi al mese. Nel dettaglio, come emerge dagli ultimi dati pubblica da Enea, il totale degli investimenti per lavori conclusi è salito a oltre 21 miliardi di euro. Appena il 15,5% degli interventi riguarda però condomini, sebbene sul totale delle cifre pesino per quasi 15 miliardi di euro. L’85,5% dei lavori riguarda invece case unifamiliari (per oltre 10 miliardi) e unità indipendenti. Possibili nuove modifiche in Parlamento Intanto alla Camera si lavora a nuove limature alla normativa sui bonus edilizi. Negli emendamenti al decreto Aiuti in discussione alla Camera potrebbe confluire, limitatamente alle spese sostenute nel 2021, la possibilità di usare anche negli anni successivi la quota di credito d’imposta non fruita entro il 2022. Su questa ipotesi si lavora all’interno della maggioranza di governo. L’obiettivo è garantire una sorta di paracadute agli istituti di credito e alle assicurazioni che, stante l’elevato numero di richieste provenienti dal settore, hanno iniziato a rifiutare nuove operazioni causa il progressivo esaurimento della propria capacità fiscale di assorbimento. Si lavora anche per estendere la possibilità per le banche di cedere il credito non più soltanto a clienti qualificati, ma anche alle imprese che ricadono nella definizione europea di pmi, ossia con meno di 250 dipendenti e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni, oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni. Il sistema del bonus fiscali continua d’altronde a essere un volano per le costruzioni. Gli ordinativi connessi al meccanismo hanno sostenuto l’indicatore sull’attività edilizia in Italia rilevato da S&P Global, che tuttavia è ai minimi da 17 mesi, a 54,3 punti, in caduta dai 59 di aprile. Il dato è comunque sopra lo spartiacque dei 50 punti sotto i quali si parla di contrazione. Sulle previsioni degli imprenditori si addensato tuttavia le nubi delle ricadute del conflitto in Ucraina e della carenza di materiali. C’è poi il tema dei rincari dei materiali e quindi delle opere. Come sottolineato dal ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini in audizione sul dl Aiuti: «immaginiamo che dopo la lunga stagnazione dei prezzi e dei costi dal 2015 a 2021, se confrontiamo con quello che sta accadendo adesso, l’incremento ipotizzabile dei costi delle opere pubbliche è intorno al 20%». Oggi intanto saranno firmati con le Regioni sei protocolli per i progetti bandiera del Pnrr. Tra questi le Hydrogen Valleys di Piemonte, Friuli, Umbria, Basilicata, Puglia. Siti per la produzione di idrogeno verde in aree industriali per i quali ogni Regione riceverà 10 milioni. (riproduzione riservata)
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