Un nuovo modello digitale per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale. Sono state infatti pubblicate in Gazzetta ufficiale le linee guida organizzative del modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare. Il decreto è stato salutato con favore dal ministro della salute Roberto Speranza: «avanti con la riforma dell’assistenza territoriale e l’attuazione degli interventi previsti dal Pnrr», le parole del ministro riprese da Regioni.it. «Rispettiamo le tempistiche per i finanziamenti del Pnrr e soprattutto gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale. Nel futuro Ssn la telemedicina avrà un ruolo importante. Vuol dire poter avere accesso a consulti medici, monitoraggi e alcune forme di riabilitazione direttamente dalla propria abitazione». Le linee guida organizzative definiscono un modello di riferimento per l’attuazione dei diversi servizi di telemedicina nel setting domiciliare, attraverso l’individuazione di processi innovativi di presa in carico del paziente a domicilio e la valorizzazione della collaborazione multiprofessionale e multidisciplinare tra i diversi professionisti.

Sempre dalla Conferenza stato regioni arriva un’altra notizia legata a salute e Pnrr. Sono stati infatti sottoscritti in Calabria e Puglia dei piani legati anche al Pnrr di rafforzamento del servizio sanitario regionale e in particolare della sanità territoriale. I presidenti di regione Roberto Occhiuto e Michele Emiliano hanno firmato il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) del Pnrr Missione 6 «salute». Il contratto di sviluppo stabilisce per ciascun intervento o categoria di interventi, la tempistica, le responsabilità degli appaltatori, i criteri di valutazione e monitoraggio e le sanzioni per l’eventuale inosservanza. Alla Puglia sono stati destinati in tutto 650 milioni, mentre la Calabria prevede un utilizzo di 350 milioni di risorse complessive (di cui 311 milioni stanziate dal decreto ministeriale 20 gennaio 2022 nell’ambito del Pnrr e 39 di risorse regionali).
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