DM SALUTE

Le regioni avranno il compito di istituire il Sistema regionale per la prevenzione della salute dai rischi climatici e ambientali; di definire le politiche locali di prevenzione primaria includendo la salute nei processi decisionali territoriali, di sviluppare e consolidare le funzioni di osservazione epidemiologica. Invece al Ministero della salute spetteranno compiti d’indirizzo, programmazione, monitoraggio e comunicazione istituzionale mentre l’Istituto superiore di sanità si occuperà del coordinamento generale del Sistema sanitario di prevenzione della salute. Lo prevede il decreto attuativo del Ministero della salute, trasmesso nei giorni scorsi alla Conferenza stato regioni, in materia di definizione dei compiti del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps). Obiettivo del provvedimento è attuare l’articolo 27, comma 5, del decreto legge del 30 aprile numero 36, il cosiddetto decreto aiuti, definendo le funzioni del Snps dai rischi ambientali e climatici. Nello specifico il nuovo Istituto avrà il compito di identificare e valutare le problematiche sanitarie collegate a rischi ambientali e climatici; collaborare alla definizione e all’implementazione di politiche di prevenzione attraverso l’integrazione con altri settori; favorire l’inclusione della salute nei processi decisionali anche attraverso attività di comunicazione istituzionale e formazione; assicurare il supporto alle autorità competenti nel settore ambientale per l’implementazione della Valutazione di impatto sulla salute (Vis) nell’ambito della Valutazione ambientale strategica (Vas), della Valutazione di impatto ambientale (Via) e dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Per raggiungere tali scopi il Ministero della salute garantirà tutti gli atti necessari per favorire l’operatività dell’Istituto; convocherà annualmente la Conferenza del Snps; monitorerà la sua attività a livello nazionale e locale con il supporto della Commissione di coordinamento strategico.

Pasquale Quaranta
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