LE PROPOSTE VINCOLANTI PER IL BUSINESS DELLA BANCASSURANCE SONO ATTESE ENTRO LUGLIO
di Luca Gualtieri
I corteggiatori premono sull’acceleratore sulle polizze di Banco Bpm. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nelle prossime settimane e comunque entro il mese di luglio, Crédit Agricole, Axa e Generali potrebbero presentare agli advisor Lazard e Citi le offerte vincolanti per le attività bancassicurative di piazza Meda. Il processo competitivo è partito nel mese di maggio dopo l’uscita allo scoperto dei pretendenti che hanno sottoposto all’istituto guidato dal ceo Giuseppe Castagna una serie di proposte non vincolanti. La competizione a questo punto è destinata a entrare nel vivo prima della pausa estiva e la presentazione delle binding offer sarà una tappa decisiva.

Per il Banco non sarà comunque una partita semplice e, anche per questa ragione, Castagna non ha voluto porsi scadenze temporali. Ad avviso di diversi osservatori, l’elemento di maggiore complessità che l’istituto si troverà ad affrontare sarà l’eterogeneità delle offerte. Ognuno dei soggetti in pista infatti avrebbe tratteggiato deal molto diversi, sia per quanto riguarda l’impegno dell’equity delle compagnie che per la diversa durata temporale ma soprattutto per le condizioni commerciali e finanziarie. In aggiunta occorre ricordare che nel piano industriale varato alla fine dello scorso anno il ceo Giuseppe Castagna aveva annunciato un percorso di internalizzazione delle fabbriche prodotto assicurative sulla falsa riga di quanto fatto da Intesa Sanpaolo. Coerentemente con quegli annunci, la banca ha appena deciso di esercitare l’opzione di acquisto sull’81% di Bipiemme Vita, la joint venture bancassicurativa con Covéa, per un costo stimato di 310 milioni di euro. Se l’analoga alleanza con Cattolica scadrà solo nel 2023, l’interesse manifestato da altri potenziali partner ha fatto drizzare le orecchie al vertice del Banco.

Non solo. La partita si intreccia con i futuri assetti proprietari del Banco. Ad aprile infatti l’Agricole si è portato al 9,2% del gruppo guidato da Castagna attraverso una serie di acquisti compiuti sul mercato dalla Jp Morgan. Il blitz è stato descritto da Parigi come il primo passo per cementare un’alleanza industriale con il Banco, che ha accolto positivamente la strategia: «La qualità e l’importanza dell’investitore, nonché l’apprezzamento espresso dallo stesso per la nostra banca, rappresentano un chiaro riconoscimento del valore e delle potenzialità di Banco Bpm», aveva spiegato piazza Meda in una nota. Almeno nel breve termine, comunque, Agricole non dovrebbe compiere altri passi nel capitale del Banco e, come comunicato ufficialmente al mercato, la richiesta per superare la partecipazione del 10% non è stata presentata alla Bce.

Il mercato però è di opinione diversa. «Sebbene le dichiarazioni del management di Crédit Agricole sembrano escludere, almeno nel breve termine, l’intenzione di aumentare la presa su Banco Bpm, riteniamo che l’appeal speculativo rimanga elevato e che possa essere rafforzato dalla definizione della strategia sulla bancassurance», ha sottolineato ieri Equita Sim. Vero è però che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’interesse di Unicredit per il Banco non si sarebbe raffreddato dopo l’abortita opa di febbraio. Messe in sicurezza le attività in Russia e risollevato il titolo, piazza Gae Aulenti potrebbe infatti riprendere in considerazione un blitz su piazza Meda. Magari proprio i mesi estivi potrebbero rivelarsi propizi. (riproduzione riservata)
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