NELLA MAGGIORANZA SI RAGIONA SU UN INTERVENTO PER FINANZIARE LA MISURA NEL 2023
di Andrea Pira
Sul rifinanziamento del Superbonus 110% nella maggioranza ci sono pochi dubbi sul fatto che il governo interverrà con un rifinanziamento dell’agevolazione per la quale gli incentivi prenotati hanno già superato i 33,3 miliardi di euro stanziati dal governo. Probabile che il Mef, guidato da Daniele Franco, intervenga con la prossima manovra. Per tutto il 2022 la misura è coperta. «Sarà sicuramente rifinanziato per tutto ciò che riguarda gli aspetti contabili», sottolinea il senatore e vicepresidente dell’M5S, Mario Turco, «è una misura estremamente benefica per il sistema economico, con saldo ampiamente positivo». Posizione condivisa da Martina Nardi, presidente Pd della commissione Attività produttive della Camera che ricorda la spinta data al pil e all’occupazione nella filiera dell’edilizia. Il ragionamento è chiaro: le polemiche sul bonus non tengono conto dei benefici come le maggiori entrate dirette e indirette. I numeri raccolti dall’Unione europea delle cooperative sostengono questi giudizi.

Con quasi 1,5 milioni di addetti il settore delle costruzioni ha ripreso slancio. Nel primo trimestre inoltre il mattone ha registrato un balzo del 9,8% delle ore lavorate rispetto allo stesso periodo del 2021. . Le risorse da trovare potrebbero però andare oltre le cifre del 110%. I dati Enea che danno conto di 33,7 miliardi in incentivi prenotati fotografano infatti soltanto il Superbonus, non altre agevolazioni come il bonus facciate. Di questo si parlerà nelle riunioni con il governo quando si dovranno discutere gli emendamenti al dl Aiuti. Su tutti la norma di maggioranza, che ha passato il vaglio dell’ammissibilità, per oliare il sistema in stallo della cessione dei crediti, introducendo una nuova proroga per le case unifamiliari; lo slittamento al 2025 delle scadenze per le case popolari e soprattutto prevedendo per banche e intermediari qualificato lo scambio tra crediti e Btp. Intanto, dopo il Consiglio federale convocato ieri la Lega chiede di prevedere una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Altra richiesta è la detassazione degli straordinari e dei premi di produzione, assieme a strumenti anti-spread e alla revisione della legge Fornero sulle pensioni. Proposte che arrivano mentre il governo è al lavoro per un possibile intervento sul cuneo fiscale, abbassandolo per l’ultima parte dell’anno, finanziato con l’aumento al 30% del contributo straordinario dagli extraprofitti degli operatori energetici. «Possiamo aggiungere un nuovo intervento sul cuneo fiscale per imprese e lavoratori, ma dobbiamo capire se in Legge di bilancio si riuscirà a portare la pluriennalità in un intervento che, oggi, è annuale», ha ricordato la sottosegretaria al Mef, Alessadra Sartore. Dal decreto Semplificazioni fiscali atteso forse già domani in Cdm potrebbe invece uscire la proroga di due delle concessioni sulle scommesse sportive così come il restyling della lotteria degli scontri, affidando i temi a emendamenti. (riproduzione riservata)
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