Munich Re ha recentemente pubblicato i risultati del Global Cyber Risk and Insurance Survey 2022. L’indagine è stata condotta tra oltre 7.000 partecipanti di 14 Paesi.

A livello globale, i dati dell’indagine Munich Re mostrano che gli attacchi di ransomware, violazione dei dati e frode online sono aumentati di anno in anno. Il ransomware è passato dal 21% al 28%, la violazione dei dati dal 32% al 43% e le frodi online dal 38% al 46%.

Guardando ai risultati dell’indagine a livello regionale, India, Cina e Sudafrica si collocano tra i primi tre Paesi più colpiti in assoluto.

Tuttavia, per quanto riguarda gli attacchi ransomware, il 98% degli intervistati di livello C ha dichiarato che l’attacco ha avuto un impatto sulle attività quotidiane – nel 42% dei casi l’incidente ha avuto un impatto immediato e nel 27% un impatto immediato ancora più grave sulle attività quotidiane. Munich Re afferma che questi numeri illustrano l’immensa minaccia rappresentata da un’arma digitale come il ransomware.

Inoltre, il 38% dei partecipanti di livello C al sondaggio ha dichiarato di essere estremamente preoccupato per un potenziale attacco informatico alla propria azienda.

Tra i 14 Paesi che hanno partecipato al sondaggio, l’India è stato il Paese con il più alto numero di intervistati di livello C che sono più preoccupati di un potenziale attacco informatico alla loro azienda (92%). Il Brasile si è piazzato al secondo posto con l’89%, seguito dalla Spagna con l’85% e dal Sudafrica con l’83%.

Munich Re ha osservato che tutte le aziende intervistate si stanno concentrando fortemente sulle nuove tecnologie intelligenti. L’elenco dei driver tecnologici è guidato dal 5G, dai servizi cloud, dall’AI e dall’analisi dei dati.

Paesi altamente orientati all’IT come l’India e la Cina, nonché il Sudafrica e il Brasile guidano l’elenco delle nazioni che vedono il maggior potenziale nella digitalizzazione.

Inoltre, solo il 12% dei partecipanti al sondaggio di livello C non considera le tendenze digitali rilevanti per le proprie aziende. Tuttavia, in linea con questi sviluppi, le vulnerabilità della sicurezza e gli attacchi informatici sono in aumento.

Inoltre, l’83% degli intervistati di livello C ha dichiarato che la propria azienda non è adeguatamente protetta dalle minacce digitali. Nell’indagine, Munich Re ha dichiarato che questo numero elevato è una sorpresa alla luce del fatto che i modelli di business si basano sempre più sulla digitalizzazione e che la consapevolezza delle minacce associate è elevata.

Nel frattempo, una nota positiva è che, rispetto all’indagine dell’anno precedente, la disponibilità di un’assicurazione contro le minacce informatiche sembra aver guadagnato ulteriore terreno, dal momento che si è registrato un aumento del 21% nel numero di aziende che hanno già sottoscritto un’assicurazione contro le minacce informatiche.

Inoltre, i risultati hanno mostrato che il 35% dei partecipanti di livello C sta prendendo in considerazione la possibilità di stipulare un’assicurazione informatica per la propria azienda, mostrando quindi un significativo potenziale commerciale per il settore assicurativo.