Ecosistemi e partnership: la via dell’insurtech
di Marco A. Capisani
Generali e Telepass rilanciano la loro alleanza e presentano Next, dispositivo che unisce via app i servizi assicurativi a quelli legati alla mobilità, dal pedaggio autostradale al rifornimento carburante con comando vocale, senza dimenticare la possibilità di essere supportati digitalmente in caso di multe e contenziosi oppure di seguire i suggerimenti in real time per una guida più prudente, che consentono peraltro di risparmiare sul consumo di benzina. La nuova piattaforma ha debuttato ieri e sarà presentata ai clienti sia del gruppo triestino sia della società nota per aver introdotto in Italia il telepedaggio (costo 7 euro, tutto compreso). L’obiettivo è raggiungere un milione di clienti entro fine anno (al momento sono 350 mila quelli già raggiunti nella fase di test). Comunque, Generali e Telepass confermano così non solo l’intesa operativa nata due anni fa (da cui il servizio per il rimborso automatico in caso di coda autostradale e la copertura sulla collisione autostradale) ma soprattutto la scelta strategica nel mondo delle assicurazioni e del fintech di procedere per partnership e costruire, in questo modo, ampi ecosistemi di servizi incentrati su diversi ambiti tematici. Così è stato, tra l’altro, per Generali non solo nella mobilità ma anche nel settore salute&benessere, lavoro&aziende e famiglie. Invece, Telepass ha ampliato progressivamente il suo mondo integrando pagamenti anche per monopattini, parcheggi, treni, traghetti e pure lavaggio auto. Su Next Telepass ha investito, a oggi, circa 20 milioni; Generali 50 milioni negli ultimi 5 anni per tutto quello che riguarda, in modo più ampio, l’innovazione dei dati legati alla mobilità.

Prossimo passo dell’alleanza potrà essere il mondo dello sci, abbinando il servizio di pagamento per gli impianti alla copertura assicurativo adesso obbligatoria per gli sportivi della montagna. Ma «l’importante è comprendere che i nuovi servizi digitali tendono a convincere i clienti non tanto per il loro valore tecnologico quanto piuttosto per la facilità e la convenienza d’uso, che finiscono infatti per conquistare anche i consumatori meno hitech», hanno spiegato ieri a Milano Francesco Bardelli, ceo della corporate startup Generali Jeniot nonché chief business transformation officer di Generali Italia, e Gabriele Benedetto, ceo del gruppo Telepass.

Del resto, sta cambiando anche l’approccio degli italiani alla mobilità visto che, secondo dati del Politecnico di Milano e di Generali, il 47% utilizza già un’automobile connessa mentre aumenta anche la propensione a scegliere diversi mezzi di spostamento (40%), con relativi oneri di registrazione e pagamento per ogni differente utilizzo. Inoltre, il 64% preferisce usufruire di servizi in modalità self-service. Quindi autonomamente, per esempio via app o tramite comando vocale per l’appunto.
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