di Marco Capponi
Chi ha acquistato un’auto diesel equipaggiata con un software illecito che mascheri i reali livelli di emissioni potrà avere diritto a chiedere un risarcimento al costruttore. È il parere formulato ieri da Athanasios Rantos, avvocato generale Ue, che ha poi ricordato come spetterà agli Stati membri definire le modalità di calcolo del risarcimento. Le conclusioni non sono vincolanti: per diventarlo dovrà esserci un pronunciamento della Corte di giustizia Ue. Se il parere venisse confermato, i consumatori avrebbero un’arma in più per rivalersi sulle case automobilistiche. Gli impianti in questione sono software controversi, perché i produttori possono utilizzarli per mascherare i livelli di inquinamento delle loro auto. (riproduzione riservata)
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