di Marco Capponi
Tim Cook, ceo di Apple, lo ha dichiarato senza giri di parole: il più grande contributo che la sua azienda darà all’umanità sarà nel settore sanitario. La tentazione di intercettare nuovi mercati ancora poco invasi dalla tecnologia, come appunto l’healthcare, fa gola da tempo al gigante di Cupertino, che sotto la gestione di Cook ha aumentato di otto volte a 20 miliardi di dollari l’anno il budget per ricerca e sviluppo. Ora un’inchiesta del Wall Street Journal prova a tracciare il bilancio della rivoluzione sanitaria made in Apple evidenziando che a fronte degli sforzi profusi la strada da fare è ancora lunghissima.

Tra le iniziative la più audace è provare a cambiare il paradigma della sanità privata americana, offrendo un servizio di medicina di base con professionisti impiegati dall’azienda in cliniche proprietarie. Apple ha previsto la rilevazione di strutture in cui operassero team di medici, ingegneri e progettisti. Tuttavia, rivela l’inchiesta, il piano è attualmente in fase di stallo. L’azienda ha deciso di focalizzarsi su quello che sa fare meglio, applicando l’healthcare ai suoi dispositivi elettronici: su tutti l’Apple Watch, l’orologio da polso che rileva una serie di parametri. Nel 2017, a tal proposito, Apple ha avviato il progetto Casper: alla base c’è l’idea che i pazienti vengano monitorati giorno per giorno dai dispositivi, i quali sono chiamati a fornire indicazioni dettagliate sullo stato di salute e a evitare che vadano dal medico solo quando insorgono sintomi gravi di una qualche patologia. Il risparmio in termini di costi e miglioramento della salute sarebbe tale che, se il progetto dovesse avere esito positivo. Apple sarebbe già pronta a concedere in franchising la tecnologia ai sistemi sanitari locali e anche ad altri Paesi. A oggi, afferma l’inchiesta, i trial sono ancora in fase preliminare, così come non sta decollando l’altra grande iniziativa del team di ricerca guidato da Sumbul Desai della Stanford University: il lancio, avvenuto a inizio 2021 e soltanto per i dipendenti, dell’app digitale per la salute HealthHabit. «L’azienda è ancora agli inizi del suo lavoro in campo sanitario», ha dichiarato un portavoce di Apple replicando alle critiche.

Qualunque sarà l’esito di tutti questi progetti, resta un dato di fatto: la società non smetterà di investire nella miniera d’oro dell’healthcare. E lo stesso vale per gli altri giganti tech, da Amazon ad Alphabet, che stanno scommettendo miliardi di dollari per entrare nel ricco business sanitario puntando su prescrizioni di farmaci, telemedicina e utilizzo dei big data. Il tempo dirà chi vincerà la sfida. (riproduzione riservata)
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