Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Lunedì in tarda serata sono stati comunicati i risultati dell’opa lanciata da Investindustrial su Guala Closures. L’offerta finalizzate al delisting su Carraro, invece, è stata prorogata portando il periodo delle adesioni al 18 giugno. È ancora in corso l’opa di Generali su Cattolica Assicurazioni, mentre deve ancora partire quella di Ion su Cerved. Infine da poco si sono concluse quelle su Astm e Creval. Cosa accomuna tutte queste operazioni? Che l’adesione e le scelte degli investitori retail sono diventate con il tempo sempre più determinanti.
È Gama Life, piattaforma europea di consolidamento delle assicurazioni Vita controllata da Apax Partners, il pretendente in pole position per aggiudicarsi gli asset italiani di Eurovita. Il fondo di private equity, come noto, nelle scorse settimane aveva presentato un’offerta non vincolate a Deutsche Bank, l’advisor scelto dalla compagnia controllata da Cinven per testare l’interesse del mercato sugli asset assicurativi. Sul tavolo di Deutsche Bank erano arrivate anche le proposte di altri due potenziali acquirenti, ovvero Blackstone e Icg.
Generali è pronta a tornare sul mercato dei bond catastrofali e questa volta si tratterà di un’emissione green, primo caso tra le società assicurative. Già nel 2017, e prima ancora nel 2014, il gruppo guidato da Philippe Donnet aveva deciso di coprirsi dalle perdite potenziali di eventi catastrofali tramite l’emissione di bond.
L’Italia deve introdurre «al più presto» un nuovo quadro normativo che, modificando il codice civile e il Testo Unico della Finanza, fissi un regime specifico per l’emissione di titoli in forma digitale. «L’inerzia in questo contesto non è un’opzione», ha spiegato in audizione il commissario Consob Paolo Ciocca, aggiungendo che «senza un’adeguata e tempestiva cornice giuridica verremmo relegati a mero mercato di sbocco, senza fruire dei benefici del nuovo sistema».
In attesa che i dossier all’esame delle principali banche d’affari prendano quota, il consolidamento del credito italiano resta materia di speculazione sul mercato. Così ieri le geografie future del settore e gli ostacoli al percorso di m&a sono tornati sotto la lente degli analisti di Mediobanca che hanno dedicato un ampio report all’argomento. Gli esperti di Piazzetta Cuccia non hanno dubbi sull’ineluttabilità del risiko: se da un lato la Bce ha rimosso gli ostacoli normativi, le banche hanno ridotto il livello di crediti deteriorati e mantengono solidi coefficienti patrimoniali, mentre l’incentivo governativo delle è abbastanza consistente da neutralizzare gli effetti di riduzione sul Cet 1 degli oneri di ristrutturazione
  • Brilla la raccolta di maggio di Fineco e Mediolanum
Anche maggio sorride al risparmio gestito, con i principali player del settore che continuano a incamerare numeri positivi sul fronte della raccolta. Ieri è stata la volta di FinecoBank e di Banca Mediolanum. La prima ha riportato una raccolta positiva per 734 milioni (628 milioni di gestito, l’86% del totale), raggiungendo quota 5 miliardi da inizio anno. A livello tendenziale, la società guidata da Alessandro Foti ha visto crescere la clientela del 12% a 8.870 unità. Un trend che per la prima volta nella storia del gruppo porta il numero di clienti a oltre 1,4 milioni. Il patrimonio totale si attesta invece a 99 miliardi (+23%). Per quanto riguarda invece Banca Mediolanum, la raccolta netta totale di maggio si è attestata a 842 milioni, con la componente di risparmio gestito che vale 761 milioni e consente al gruppo di Basiglio di aggiornare il record assoluto mensile. Sul fronte degli impieghi, in maggio sono stati erogati 352 milioni di euro sotto forma di mutui immobiliari e prestiti personali. Per l’istituto che fa capo alla famiglia Doris, da inizio anno i nuovi clienti bancari sono circa 70 mila.

Un albo cui dare vita, quello degli «esperti di danni e valutazioni», con la (contestuale) «abrogazione del ruolo dei periti assicurativi». E, inoltre, procedere con l’«affidamento» della categoria alla Cassa previdenziale ed assistenziale dei periti industriali e dei periti industriali laureati (l’Eppi), nella quale, su «circa 8.000» figure attualmente esistenti in Italia, potrebbero confluirne «tra le 2.000 e le 3.000» unità, coloro, cioè, che esercitano la libera professione. È quanto affermato ieri pomeriggio, nel corso di un’audizione, nella commissione Industria del Senato, dal presidente dell’Apaid (l’Associazione periti auto ed ispettori danni) Roberto Marino
La responsabilità del liquidatore ha natura civilistica non tributaria. La Cassazione con ordinanza 7949 del 22 marzo 2021 ha ribadito che la giurisprudenza di legittimità da tempo ha chiarito che la responsabilità del socio è autonoma (non successoria), fondata su presupposti in fatto e in diritto diversi da quelli relativi alla pretesa fiscale nei confronti della società.
Generali e l’Ente nazionale di previdenza degli addetti e degli impiegati in agricoltura (Enpaia) hanno concluso l’accordo per la cessione all’ente del 50% delle quote del fondo immobiliare Rubens, gestito da Generali Real Estate sgr e proprietario della Torre Libeskind a Milano, con un’operazione del valore di oltre 160 milioni di euro. Il Leone di Trieste continuerà a detenere il 50% dell’immobile tramite il fondo Generali Europe Income Holding (Geih) gestito da Generali Real Estate sgr.
  • Opa, Cattolica rinvia l’aumento
Il cda di Cattolica assicurazioni, prendendo atto della decisione di Generali di promuovere un’opa volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie della compagnia veronese, ha deliberato di rinviare l’aumento in opzione da 200 milioni di euro a una data successiva alla chiusura dell’offerta.  La motivazione fa seguito alla decisione di Generali di subordinare l’efficacia dell’offerta, tra l’altro, alla circostanza che «tra la data del presente comunicato e la data di pagamento del corrispettivo, Cattolica non dia esecuzione alla seconda tranche dell’aumento di capitale per complessivi 200 milioni di euro deliberato dal consiglio di amministrazione in data 4 agosto e 11 febbraio».
  • Mediolanum, record nel gestito
Banca Mediolanum ha registrato in maggio una raccolta netta di 842 milioni di euro, erogazioni di mutui e prestiti per 352 milioni e 14,4 mln di raccolta polizze protezione. «Un altro mese da incorniciare, contraddistinto da volumi commerciali notevoli», ha osservato l’a.d. Massimo Doris. «Questo maggio celebriamo la raccolta in risparmio gestito più forte della nostra storia, con il record di 761 milioni di euro. È un risultato costruito progressivamente, frutto della consulenza di valore di Banca Mediolanum e del grande lavoro svolto negli ultimi mesi al fianco dei clienti. Mi preme inoltre sottolineare come le graduali riaperture stiano portando, anche grazie alla campagna vaccinale, a incentivare i consumi e frenare l’accumulo di liquidità sui conti correnti che si era intensificato durante il periodo della pandemia. A maggio, infatti, i pagamenti effettuati dai nostri clienti sono incrementati di circa il 20% rispetto ai quattro mesi precedenti. È un primo segnale di ripresa».
  • La raccolta di Fineco a 734 mln
In maggio la raccolta netta di Fineco è ammontata a 734 milioni di euro da 875 mln dello stessi mese del 2020, raggiungendo 5 miliardi da inizio anno. Rispetto a un anno fa l’asset mix vede un netto miglioramento della componente gestita a 628 milioni (+9%), pari all’86% della raccolta complessiva (66%). La componente amministrata si è attestata a 21 milioni e quella diretta a 85 mln. I ricavi del brokerage sono stimati a circa 17 milioni dai precedenti 21 mln.  «Il mese di maggio registra ancora una volta una raccolta molto robusta, che conferma il nostro focus sulla gestione dei risparmi», ha dichiarato l’amministratore delegato Alessandro Foti. «La forte crescita del gestito evidenzia l’efficacia delle iniziative messe in campo per stimolare una costruzione efficiente dei portafogli, accompagnate da un’accoglienza molto positiva per le soluzioni di Fam che registra dati di raccolta in continua crescita. Prosegue a pieno ritmo l’acquisizione di nuovi clienti sull’onda della forte richiesta di consulenza professionale».

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  • Pronto il decreto di Draghi sulla cybersicurezza italiana
Il nome è stato scelto e lo sentiremo pronunciare prima del previsto. Si chiama Agenzia per la cybersicurezza nazionale, acronimo: Acn, e già domani il decreto legge che la istituisce potrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri, sempre che il premier Draghi riesca a convocarlo prima di partire per il G7 in Cornovaglia. L’Agenzia, fino ad oggi tassello mancante della complessa architettura di difesa delle nostre reti e infrastrutture strategiche, ha in sé l’ambizione di far recuperare all’Italia il ritardo accumulato nell’ultimo decennio in un settore cruciale come quello della protezione cibernetica. I danni arrecati all’economia non sono virtuali, sono devastanti, come dimostra quanto accaduto il 7 maggio al Colonial Pipeline, il più grande oleodotto degli Stati Uniti: 8.800 chilometri di tubazioni tra Texas e New Jersey bloccati dai pirati digitali e da una richiesta di riscatto in bitcoin.
  • Bonaldi “Un sistema da rivedere Se cade un albero o c’è una frana la colpa non è di chi amministra”
Nei suoi nove anni da sindaca di Crema, Stefania Bonaldi (Pd) ha vissuto momenti difficili. «Il sequestro del pullman, era il 2019, dirottato e incendiato dal conducente Ousseynou Sy con 50 studenti a bordo ci ha sconvolto tutti, ma l’esperienza più dura, dal punto di vista amministrativo e umano, è stata l’emergenza Covid. Siamo a 19 chilometri da Codogno e marzo 2020 è stato tragico. Speravo che l’ultimo anno fosse in discesa. E invece…». E invece il 3 giugno ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Cremona per un incidente avvenuto lo scorso ottobre in un asilo comunale. Una vicenda «paradossale» ed «emblematica di un sistema, e non lo dico pensando alla magistratura a cui rinnovo la mia piena fiducia, che deve cambiare».

  • Interruzione di un’ora per migliaia di siti web
È durato un’ora ieri il blackout globale di migliaia di siti web e di alcuni tra i più diffusi social media. Il blocco sarebbe stato causato dall’interruzione nella rete della società americana Fastly, un fornitore di servizi basati su cloud per distribuire contenuti. Sembra da escludere qualsiasi azione di hackeraggio. Il blackout ha colpito siti come Reddit, Amazon, Cnn, Paypal, Spotify, al Jazeera, New York Times, Financial Times, Bloomberg News e alcuni siti di informazione italiani. Problemi anche per il sito del governo britannico. «Incidenti come questo sottolineano la fragilità di internet e la sua dipendenza da una tecnologia frammentata. Ma anche la forza intrinseca e la rapidità con cui può riprendersi», ha affermato Ben Wood, analista di Ccs Insight.
  • Due responsabili se la cessione è illegittima
Se un’azienda demansiona una dipendente che viene poi trasferita ad altra impresa tramite cessione di ramo d’azienda, ma quest’ultimo viene dichiarato illegittimo, cedente e cessionario sono solidalmente responsabili per il danno causato alla lavoratrice. «È stato accertato che due condotte autonome e differenti hanno concorso, ciascuna autonomamente, nel verificarsi dell’unico danno denunciato per il periodo in osservazione conseguente alla mancata adibizione a mansioni proprie del livello di inquadramento della lavoratrice.
  • Generali, stop su NN e lancio di cat bond
Generali torna sul mercato dei bond catastrofali come aveva fatto nel 2017 ma questa volta, prima nel settore assicurativo, con un’ impronta green. Il Leone, tramite un contratto di riassicurazione con il veicolo irlandese Lion II Re DAC, lo stesso di quattro anni fa, si copre da potenziali perdite legate ad alluvioni in Europa e terremoti in Italia. Lion II Re DAC trasferirà a sua volta parte del rischio agli investitori che sottoscriveranno il cat bond green. Nell’emissione agiscono come bookrunner GC Securities, Barclays e Natixis e, secondo quanto riportato da Bloomberg, gli incontri per presentare il bond ad investitori qualificati inizieranno oggi. Nel mentre, dopo una prima manifestazione di interesse non vincolante sull’asset manager NN (valutata circa 1,5 miliardi), la compagnia ha deciso di non proseguire nell’approfondimento del dossier.
  • Non paga la società se l’infortunio non deriva da risparmio dei costi