Gli investitori americani detengono quasi un terzo delle azioni europee. Stando alle stime di Goldman Sachs, la quota è raddoppiata rispetto al 2008 e si attesta oggi al 28% dei titoli disponibili sulle borse del Vecchio Continente. Il dato, tuttavia, non dipende tanto dall’avanzata degli investitori statunitensi quanto dalla ritirata del risparmio domestico. Il peso delle azioni europee nei portafogli americani è infatti in linea con la media storica – 3,6% – e anzi è sceso rispetto al periodo 2015-2019.
Si fa più robusta la ripresa del mercato della casa tricolore. Un dato indubbiamente positivo (tra i migliori degli ultimi anni) che non cancella tuttavia la lentezza del mercato italiano rispetto agli altri Paesi Ue e agli Usa, dove la crescita è a due cifre e in alcuni casi addirittura a rischio di bolla speculativa. Più in dettaglio, secondo le ultime rilevazioni Istat, nel primo trimestre 2021 l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente.
L’industria italiana del risparmio gestito non si smentisce e, complice la combinazione tra andamento positivo dei mercati e spinta di banche e reti a convogliare la liquidità da record delle famiglie verso soluzioni di investimento, termina il mese di maggio con una raccolta netta pari a 6,8 miliardi di euro. Un valore più alto anche dei 5,1 miliardi di aprile, che porta il totale dei cinque mesi a 41,7 miliardi. A riportarlo è la mappa mensile di Assogestioni, che ha rilevato anche, tra le varie categorie, come quella che più di tutte ha portato beneficio alla raccolta complessiva sia stata quella delle gestioni collettive, con afflussi per 5,2 miliardi, per un totale da gennaio di 29,4 miliardi. Positive, ma con una raccolta minore, anche le gestioni di portafoglio:1,5 miliardi a maggio, 12,3 nei cinque mesi
Tesla ha ordinato un maxi richiamo per oltre 285.000 auto in Cina, che interessa oltre il 90% dei veicoli prodotti e venduti localmente, a causa di rischi per la sicurezza associati al loro sistema di controllo della velocità cruise control. Lo ha fatto sapere nel fine settimana la State Administration for Market Regulation, specificando che la decisione fa seguito a un’indagine sui potenziali difetti delle auto Tesla, che ha messo in evidenza come il sistema cruise control potrebbe essere erroneamente disattivato, causando un aumento inaspettato della velocità.
Balzo dei bond sostenibili nel 2020, mentre il patrimonio dei fondi Esg arriva a toccare 80 miliardi di euro: è quanto emerge dal Quaderno di finanza sostenibile della Consob. Negli ultimi anni è andata via via crescendo l’attenzione per gli investimenti sostenibili, soprattutto tra giovani più istruiti e donne, anche se si tratta ancora di strumenti poco conosciuti.
Detrazione fiscale incrementata dal 19% al 90% per i premi assicurativi versati a copertura del rischio di eventi calamitosi se l’assicurazione è stipulata contestualmente alla cessione all’impresa di assicurazione del credito d’imposta riferibile agli interventi antisismici che fruiscono della detrazione maggiorata del 110%. Questa una delle numerose novità indicate nella maxi circolare del 25/6/2021 n. 7/E/2021 emanata dall’Agenzia delle entrate con la raccolta dei principali documenti di prassi riferibili alle spese che danno diritto alla fruizione di deduzioni e detrazioni, nonché crediti d’imposta nell’ambito delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche, per l’anno 2020
Risanamento pieno per Mint Street Holding (Msh), la ex Intermedia di Giovanni Consorte che il settantaduenne imprenditore bolognese Alfredo Cazzola, primo azionista con oltre il 31% tramite la sua Finalca, ha rilevato dopo la lunga e disastrosa gestione dell’ex numero uno di Unipol. In tre anni infatti, l’utile è passato dai 707mila euro del 2018 ai 2,3 milioni dell’anno dopo fino agli 8,2 milioni del 2020 che l’assemblea dei soci di pochi giorni fa ha deciso di riportare a nuovo per 5,7 milioni destinando il restante a riserva. Msh, che Cazzola rilevò nel 2016, oggi conta su un patrimonio netto di 66,3 milioni perché in questi anni mentre ha dismesso asset non strategici, ha ottenuto dai soci 26 milioni fra aumenti di capitale e prestiti obbligazionari, l’ultimo dei quali integralmente rimborsato con gli interessi a fine del 2020. L’azione di responsabilità avviata dal nuovo consiglio d’amministrazione a fine 2017 contro Consorte ha determinato, grazie all’esito positivo del lodo arbitrale, l’incasso per Msh di 1,6 milioni e la cessione da parte dell’ex manager di 11,4 milioni di azioni. Nel portafoglio di Msh ci sono poi immobili in varie città italiane, di cui 21 ceduti lo scorso anno con un incasso di 13,5 milioni che ha reso possibile l’estinzione di debiti bancari per 10,7 milioni.
Malati «non-Covid», l’anno scorso 73 milioni di diagnosi in meno
Un’inchiesta di Roberto Saporiti della Sissa di Trieste documenta come dall’inizio del primo lockdown il governo abbia «rimodulato l’attività differibile» del sistema sanitario. Per una lunga lista di malattie non contagiose, lo stress di Covid-19 su un sistema sanitario nazionale già fragile e impoverito dalla pressione sulla spesa degli anni precedenti ha innescato una seconda epidemia. Davide Croce dell’Università Liuc stima — sui dati delle aziende sanitarie pubbliche e dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) — che nel 2020 gli italiani hanno ricevuto 73 milioni di prestazioni specialistiche in meno rispetto all’anno prima. I ricoveri sono calati di circa un quarto e di un ulteriore 11% nei primi sei mesi di quest’anno sullo stesso periodo di quello passato. Sempre nel mammografie sono diminuite del 32%, mentre in Sardegna e in Lombardia si sono quasi dimezzate. Simili gli andamenti sugli screening di colon e retto. Anche le terapie per le malattie gravi hanno risentito del rallentamento delle attività ordinarie e della riconversione in terapie intensive di interi blocchi di sale operatorie. Francesco Cognetti, presidente della Confederazione degli oncologi, cardiologi e ematologi italiani, stima negli ultimi 15 mesi «ritardi e cancellazioni di oltre 100 mila interventi chirurgici per tumore»; un fenomeno, a suo avviso, «ancora in corso».
La bomba Covid farà esplodere le cause per medici e ospedali
Contagi in ospedale e in Rsa, errori nella gestione del trattamento, ritardo o mancata esecuzione di tamponi, prescrizioni di farmaci sbagliate, lacune e mancanze gravi della gestione di altre malattie come quelle oncologiche e cardiologiche, danni psicologici per lesioni o decessi, danni da limitazione della libertà personale collegate ai periodi di “quarantena” in assenza dei necessari presupposti. Chi più ne ha più ne metta. Una valanga di cause rischia di abbattersi su ospedali pubblici e privati ma anche sulla medicina territoriale in seguito allo tsunami-Covid. A delineare un primo quadro che lascia intravedere come l’onda lunga della pandemia potrebbe essere traumatica anche sotto il profilo del contenzioso per aziende sanitarie e medici, è il nuovo Report Marsh sulla Medical Malpractice che sarà presentato il 30 giugno e che pure se relativo agli anni 2004-2019, dedica una “preview” al biennio 2020-2021.
«Prepararsi a future emergenze e investire sulla formazione»
«La pandemia ha ancora una volta dimostrato quanto sia importante passare da un approccio reattivo a uno proattivo nella gestione dei rischi, soprattutto in un settore vitale come la sanità». Marco Araldi, Country Corporate Officer, Marsh McLennan Italia e co-Ceo Marsh Italia, dà la sua ricetta per far sì che la crisi innescata dal Covid non vada sprecata.
Risparmio gestito, a maggio la raccolta decolla a 6,8 miliardi
A maggio è arrivata un’altra conferma, anzi due: la prima che i fondi comuni continuano a essere molto presenti nei portafogli delle famiglie italiane, la seconda che sono anche i prodotti che tengono le redini dell’industria del risparmio gestito in Italia. Lo dimostrano i 4,9 miliardi incassati in 30 giorni, oltre alla serie di dati positivi che prosegue ininterrotta da più di un anno e che da gennaio ha portato nelle casse dei gestori ben 27,7 miliardi.
Paperoni italiani più ricchi grazie al real estate
Se a livello mondiale nel 2020 la popolazione globale degli high-net-worth individual (individui con un patrimonio investibile di un milione di dollari) è cresciuta del 6,3%, superando la soglia dei 20 milioni, in Italia i paperoni sono poco sopra i 300 mila individui, cresciuti del 9,2% rispetto al 2019. Guardando invece al patrimonio degli HNWI, nel mondo è cresciuto del 7,6% nel 2020, raggiungendo quasi gli 80.000 miliardi di dollari mentre in Italia ha raggiunto i 593 miliardi (+2,3%). Stando alle indicazioni del report di CapGemini nel mondo la crescita è stata sostenuta dall’aumento dei mercati azionari e dagli stimoli governativi, il Nord America ha superato l’Asia-Pacifico ed è diventato il leader sia per numero sia per ricchezza totale. In Italia il fattore più determinante non è stato tanto l’andamento positivo dei listini (anzi la capitalizzazione di mercato di Piazza Affari è diminuita del 6.4%) quanto il boom dell’immobiliare trainato durante il Covid dal desiderio di vivere in abitazioni più grandi e con un aumento del valori in media del 5,2%.
Start up, al mondo ci sono 728 unicorni In totale valgono 2 mila miliardi $
Un club esclusivo in rapida crescita. È quello degli unicorni, società tecnologiche private, nate da un’idea innovativa e finanziate da diversi round di investimento. Hanno in comune una valutazione che supera 1 miliardo di dollari. Secondo il censimento di CB Insight, sono oggi 728 in tutto il mondo e hanno un valore complessivo di 2 mila miliardi di dollari. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare la prima in classifica non è una startup nata in un garage statunitense, ma la cinese Bytedance con un valore di 140 miliardi di dollari. Bytedance forse dice poco ai più, ma uno dei brand in portafoglio basta per rendere l’idea del business e delle dimensioni: Tik Tok.
Il braccio di ferro sull’assicurazione mutui
Allianz, la Maif, o la Macif hanno deciso di promuovere un’associazione con lo scopo di riflettere e collaborare per migliorare la trasparenza dei prezzi e della concorrenza nel settore, che pesa per circa 9 mld di euro
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