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Spetta al datore risarcire l’infortunio occorso in servizio al lavoratore che non risulta formato in modo adeguato. E ciò perché non riesce a dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno: la mancata predisposizione dei dispositivi di sicurezza viola l’articolo 32 della Costituzione, che garantisce il diritto alla salute «come primario e originario dell’individuo». Pesa la Carta fondamentale laddove sancisce «l’utilità sociale» dell’attività produttiva, mentre l’articolo 2087 Cc è norma di chiusura del sistema antinfortunistico che si può estendere a tutte le ipotesi non considerate dalla legge. È quanto emerge dalla sentenza 17576/21, pubblicata il 18 giugno dalla sezione lavoro della Corte di cassazione.
Le fideiussioni al vaglio delle sezioni unite: sotto i riflettori la questione della nullità delle garanzie fideiussorie bancarie redatte secondo le condizioni uniformi predisposte dall’Associazione bancaria italiana e ritenute frutto di una intesa limitativa e restrittiva della concorrenza. Con l’ordinanza interlocutoria n. 11486/2021 la prima sezione civile della Cassazione ha ritenuto questione di massima e particolare importanza la valutazione circa la nullità delle fideiussioni a garanzia delle operazioni bancarie prestate in conformità al cosiddetto schema Abi, poiché ritenute lesive della concorrenza e in violazione dell’art. 2 della legge antitrust n.287/1990, e tale da essere trasmessa alle sezioni unite.
L’omissione della cautela non basta per condannare la società: è quanto stabilito dalla sentenza della Cassazione n. 22256 dell’8 giugno 2021, con cui la quarta sezione penale, in materia di infortuni sul lavoro, ha ritenuto di rifiutare un’applicazione automatica della responsabilità “231” che ne dilati a dismisura l’ambito di operatività ad ogni caso di mancata adozione di qualsivoglia misura di prevenzione (che pur implica sempre di per sé un risparmio di spesa); e ha così affermato che vada salvata la società laddove l’omessa adozione delle cautele possa essere riconducibile a una sottovalutazione del rischio o a un’errata valutazione delle misure di sicurezza necessarie alla salvaguardia della salute dei lavoratori, e in mancanza di altra prova che la persona fisica, omettendo di adottare tali cautele, abbia agito proprio allo scopo di conseguire un’utilità per la persona giuridica.
Bonus 110%, ogni giorno novità, con un’unica costante: il rischio di incorrere in un reato, sia per i professionisti che per i clienti. E seppur il legislatore, a differenza di altre situazioni, nel dettare la disciplina del bonus e delle attestazioni correlate, non ha espressamente fatto riferimento alle disposizioni codicistiche che troveranno applicazione in caso di falsità, all’interno del codice penale e della normativa di settore si rinvengono numerose fattispecie criminose di cui si potrebbe essere chiamati a rispondere.
Il factoring si conferma come supporto flessibile per i fabbisogni di capitale circolante delle imprese. Parliamo, infatti, di cessione di crediti (esistenti o futuri): anticipando il valore del credito rispetto alla scadenza dell’incasso effettivo è possibile, per le imprese, ottenere liquidità, quanto mai vitale in periodo come questi, in cui cali di fatturato, ritardi nei pagamenti e negli incassi, esposizione verso la p.a. e ancora anticipi della cassa integrazione mettono a secco le casse aziendali.
Tribunali congestionati dalla riforma della crisi d’impresa. Che si rivela un’arma a doppio taglio per il tessuto imprenditoriale italiano, con indici troppo punitivi. Basti pensare che, a seguito della recessione economica innescata dalla pandemia, quasi 140 mila imprese (erano 56 mila prima del Covid-19) potrebbero essere costrette ad attivare le procedure di allerta previste dal nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (dlgs n.14/2019), che entra in vigore il prossimo 1° settembre 2021. A dirlo è Cerved, che in uno studio ha elaborato i dati delle società italiane e ha applicato i parametri definiti secondo la normativa.

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  • Sugli investimenti in critpovalute l’industria della finanza usa le pinze
Le grandi banche e compagnie di assicurazione in coro: rischi troppo alti e regole incerte, niente valute virtuali in portafoglio né offerte commerciali ai clienti. Ma in alcuni casi gli operatori offrono la piattaforma tecnologica per custodire gli asset digitali
  • Casse di previdenza e fondi pensione non ballano più con il mattone
Enpam, Inarcassa e molti gestori, come dimostra la relazione della Covip, continuano ad alleggerire il peso delle proprietà immobiliari nei loro portafogli, ottenendo due obiettivi: fare cassa e tagliare le spese. Il Covid ha aggravato la situazione: dal 2013 le casse previdenziali hanno ridotto dal 30 al 20% la parte di patrimonio investita nell’immobiliare
  • Generali paga la Malesia meno della torre Libeskind
L’ad delle Generali porta a casa l’acquisizione in Malesia che ad aprile aveva spaccato il cda, in assenza di Caltagirone, che aveva mandato una lettera chiedendo di ottenere condizioni migliori rispetto ai 300 mln che richiedeva Axa. Ora Generali ha comunicato l’acquisizione per 262 mln di euro
  • La protezione passa dalla svolta hi-tech così stanno diminuendo anche le frodi
Il mondo delle compagnie è cambiato velocemente, come non aveva fatto nei 25 anni precedenti. Chi ha usufruito dei servizi da remoto non è tornato indietro. E così aumentano gli investimenti. Si è sempre proceduto innovando a piccoli passi, fino al 2019 e poi con Covid c’è stata accelerazione sugli investimenti e sono nate nuove insurtech (61 in Italia nel 2020)
  • Piace la polizza on demand
Secondo una ricerca di lia e Yolo rispetto al 2020 sono raddoppiati i prodotti digitali come le instant insurance. Entro dieci anni, 8 persone su 10 si assicureranno on line, rispetto alle 3 persone su 10 di oggi. E anche se gli agenti non sembrano ancora pronti alla grande svolta (8 su 10 non dispongono di un sito per vendere prodotti sul web) le cose cambieranno perché la maggior parte di questi intermediari è consapevole dell’importanza di big data, intelligenza artificiale e nuove tecnologie
  • L’assalto dei pirati viaggia su rete
Le compagnie di container sono quelle più colpite dai crimini informatici. Gli attacchi navali al trasporto marittimo sono aumentati del 900% nel triennio 2017-2019 e peggiorati nel 2020. I prezzi delle polizze volano e ci sono anche soluzioni su misura.
  • Crimini informatici, come ridurre i costi di indennizzo
Fiducia zero è l’atteggiamento verso gli hacker che cercano documenti su quanto sia assicurata una società contro il ransomware
  • Attacchi cyber la copertura non è per tutti
Sempre più aziende comprano polizze per tutelarsi da questo rischio, ma dare protezione assicurativa può costare parecchio. Nel 2018 i premi emessi negli USA sono stati pari a 1,94 mld di dollari
  • Svolta etica delle assicurazioni su investimenti e protezioni
Secondo S&P Global il settore riesce a integrare nel core business la sostenibilità in prodotti e protezioni offerti alla clientela. Eccelle Zurich

  • Casse di previdenza la doppia tassazione è un tappo
È tempo di novità importanti per l’Adepp, l’Associazione che raccoglie gli enti di previdenza privati. La prima arriva dopo l’audizione presso la Commissione di vigilanza su Cassa depositi e prestiti, dalla quale arriva un’apertura sulla tassazione dei patrimoni degli Enti dei professionisti. Il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti, sentito subito dopo l’Abi, ha innanzitutto raccontato il funzionamento del sistema previdenziale dei professionisti ordinistici. Oliveti da tempo spiega quali siano i criteri con cui le Casse attuano i propri piani di investimento: «Avendo sempre come obiettivo primario l’interesse previdenziale dei propri iscritti e poi quello del sostegno al Sistema Paese. Un’alternanza tra economia reale e investimenti di rendimento».
  • Clima, l’indice di rischio è made in Bologna
Un supercomputer per calcolare e prevedere i possibili pericoli da eventi metereologici estremi e la loro frequenza.  In 20 anni le catastrofi naturali hanno provocato perdite economiche dirette per un valore di 2.908 mld a livello globale. Imprese italiane poco assicurate. Il progetto Ue-Unipol per proteggere le filiere agroalimentari
  • Risparmio, voglia di sicurezza. E di verde
Un terzo di chi possiede conti in banca investirebbe in polizze, ma rinuncerebbe a un po’ di rendimento in cambio di sostenibilità. Il sondaggio di Anima

  • L’Italia fragile senza giovani: ora il declino accelera al Sud