Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Altro che crisi. Il settore del private banking in Italia non solo recupera velocemente gli effetti negativi causati dalla pandemia, ma nel 2020 supera addirittura le previsioni ante-Covid-19, stimando di poter archiviare brillantemente anche il 2021 a un passo dai mille miliardi di euro di masse gestite. L’Aipb-Associazione italiana private banking spiega che la ricchezza finanziaria dei clienti serviti dal comparto cresce due volte più rapidamente rispetto a quella delle altre famiglie e che circa l’80% dei nuovi flussi sono stati trasformati in investimenti finanziari, favorendo così un’ottimale allocazione del risparmio.
C’era una volta il capofamiglia maschio che amministrava tutte le finanze di casa, anche per conto di moglie e figli. In una società sempre più fluida e in un mondo globalizzato che viaggia a velocità spedita, i private banker e i gestori dei patrimoni devono confrontarsi sempre più di frequente con nuovi segmenti di clientela. Quello più promettente è senza dubbio rappresentato dalle investitrici donne, che in Italia sono ancora una minoranza ma si stanno ritagliando uno spazio significativo nel mercato dei servizi finanziari. A sostenerlo è anche l’Associazione Italiana Private Banking (Aipb) che nei mesi scorsi, assieme alla casa di gestione internazionale Candriam, ha pubblicato un report dal titolo: «Il valore della donna investitrice: il contributo della consulenza finanziaria per superare gli stereotipi di genere», realizzato in collaborazione la società di ricerche Ipsos.
Dopo l’acquisizione in Malesia il gruppo è pronto a ulteriori operazioni tra Cina, India e Vietnam. Ma anche in Brasile e Argentina. Intervista ad Anchustegui, ceo International della compagnia triestina
Da Altavilla a Minali, da Mustier a Canzonieri, da Ferraris a Camerano, da Iasi e Cattaneo. Sono tanti i casi di professionisti che cambiano casacca e settore o si lanciano in sfide imprenditori
Lo scettro dei migliori fondi comuni passa dai comparti specializzati sull’energia e su Wall Street ai fondi che investono nei titoli italiani quotati in Piazza Affari. Se alla fine del primo trimestre spiccavano i gestori esposti alle azioni del comparto petrolifero e a quelle Usa, al giro di boa del primo semestre i vincitori sono gli azionari Italia. Nella classifica assoluta dei primi 20 fondi per rendimento da inizio 2021 (tabella in pagina con dati Fida) ben sei appartengono a questa categoria con performance anche oltre il +30%, oltre il doppio rispetto al risultato del Ftse Mib che nel periodo ha fatto circa il 14% salendo sopra la soglia dei 25 mila punti che non vedeva da un anno e tornando ai massimi dal 2008 sulla scia della ripresa del post Covid.
Extra Pop di Alleanza è un prodotto d’investimento assicurativo a premi ricorrenti e a premi unici aggiuntivi, a vita intera con capitale collegato in parte a fondi esterni e in parte ad una gestione separata. Un piano di risparmio di lungo termine. I premi netti saranno investiti per il 46,95% nella gestione separata Fondo Euro San Giorgio e per la restante quota nella linea Opportunità Protetta, che prevede una gestione attiva che ne modifica l’asset allocation nel tempo. In questa sede si è presa in considerazione una composizione della suddetta linea composta al 25% dal Fondo Alto Flessibile Protetto, al 25% dal Fondo Alto Global Protetto e al 50% dal Fondo Alto Trends Protetto.
Eurovita Saving Private è un contratto di assicurazione multiramo determinato dalla combinazione di un’assicurazione mista a prestazioni rivalutabili e di un prodotto di tipo unit linked collegato a fondi esterni. Il primo elemento serve a dare stabilità, mentre la seconda opzione permette di puntare a rendimenti attesi maggiori. Il premio versato viene investito, con una percentuale a scelta del contraente, da un minimo del 30% ad un massimo del 60% nella gestione separata Eurovita Nuovo Secolo e la restante parte in fondi esterni.
A tre anni dalla morte di Marchionne il bilancio borsistico della gestione Elkann è brillante. Fca-Stellantis ai soci ha reso in totale il 47%, Cnh il 52% e Ferrari il 43%. L’unica nota dolente? Il titolo Exor.  In tre anni ha fruttato ai soci un rendimento totale del 16,2%, inferiore di 10 punti rispetto al Ftse Mib. La holding tratta in borsa con uno sconto superiore al 35% rispetto al valore netto dell’attivo (nav). La somma delle partecipazioni, è vero, è tradizionalmente maggiore della capitalizzazione del conglomerato che le controlla, ma nel caso di Exor la differenza è ben oltre la media di settore (15%) e anche ben oltre la media storica della holding (20-25%). Non è chiaro a cosa sia dovuta questa sottovalutazione che spinge gran parte degli analisti a consigliare di comprare il titolo Exor nella convinzione di un’imminente rimonta. Secondo alcuni, lo sconto potrebbe dipendere dalla sovraesposizione di Exor al settore auto che pure negli ultimi anni Elkann ha limato molto. Secondo altri, gli investitori sono preoccupati delle conseguenze della pandemia sulle attività riassicurative di Partner Re, prima partecipazione per valore della cassaforte (9 miliardi). In ogni caso, sistemate Fca e Ferrari, John avrà tempo e modo di risollevare le quotazioni di Exor nel suo indice, magari con una delle mosse improvvise e a sorpresa a cui sta abituando il mercato.
  • Ragaini (Banca Generali): aiutiamo le eccellenze italiane a sviluppare il business e sosteniamo l’economia reale
Entra nel vivo BG4Real, il ponte costruito da Banca Generali per mettere in contatto economia reale e risparmio privato. Un ponte di cui si sente un gran bisogno, come evidenziano i 1.988 miliardi depositati dagli italiani sui conti correnti. Una mole di denaro che, se veicolato nella giusta direzione, potrebbe rappresentare un acceleratore senza precedenti per spingere il rilancio economico nazionale.

Banco Bpm ha sottoscritto con il gruppo Covea gli accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione attualmente in essere. Essi si riferiscono alle jv Bipiemme vita, compagnia operativa nel ramo vita e detenuta all’81% da Covea Cooperations e al 19% da Banco Bpm, e Bipiemme assicurazioni, attiva nel ramo danni e interamente detenuta da Bipiemme vita.
Generali lancia il primo bond catastrofale green. La compagnia triestina ha stipulato un contratto di riassicurazione pluriennale garantito da attivi di alto merito creditizio con Lion III Re Dac, una special purpose company irlandese, che per quattro anni coprirà le possibili perdite catastrofali subite dal gruppo a seguito di tempeste in Europa e terremoti in Italia.

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  • Generali va sul mercato con il primo bond «catastrofale» da 200 milioni di euro
Generali torna sul mercato dei bond catastrofali, con un’operazione da 200 milioni di euro che servirà a garantire contro le tempeste in Europa e i terremoti in Italia. Il gruppo guidato da Philippe Donnet (foto) ha stipulato un contratto di riassicurazione pluriennale, garantito da attivi di alto merito creditizio, con Lion III Re DAC (special purpose company irlandese), che coprirà le perdite legate agli eventi catastrofali per quattro anni. A sua volta Lon III Re DAC ha emesso titoli di debito per 200 milioni di euro per finanziare gli impegni con Generali. I titoli sono stati collocati agli investitori, consentendo Generali di garantire la protezione con un premio annuo del 3,50% su 200 milioni di euro di riassicurazione, che Lion III Re DAC corrisponderà a sua volta agli investitori come parte degli interessi pagati. Per il group Cfo di Generali, Cristiano Borean, e il group chief insurance & investment officer, Sandro Panizza, questo terzo bond catastrofale conferma «l’ottimo posizionamento di Generali nel mercato ILS» (insurance-linked securities) e la capacità di «ottimizzare» le coperture riassicurative.

  • Bpm rivede anche l’intesa con Covea Dal 2023 pronta per un nuovo partner
Banco Bpm mette ordine in campo assicurativo e si regala maggiore flessibilità strategica anche nell’ottica di future potenziali aggregazioni. L’istituto guidato dall’ad Giuseppe Castagna ha infatti sottoscritto con il gruppo Covea, partner di riferimento per la rete ex Bpm, «gli accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione attualmente in essere», prevedendo tra l’altro «il diritto di BancoBpm di acquisire il 100%» della jv Bipiemme Vita, di cui già detiene il 19%, «nel periodo compreso tra l’8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023 e, quindi», allineando «le tempistiche di acquisto della partecipazione in Bipiemme Vita con i meccanismi di exit disciplinati negli accordi relativi alla partnership con Cattolica», quest’ultima relativa alla rete ex Banco.

  • Coperture sanitarie. In aumento le prestazioni dei fondi sanitari
Sanità integrativa e polizze salute sono al centro della domanda dei lavoratori. La nuova partita nei rinnovi contrattuali e nel welfare si gioca anche sul terreno delle coperture spese mediche, diarie, ricoveri e cure odontoiatriche. Impiegati, ma anche operai, complice la pandemia, sono sempre più interessati a ricevere coperture, un lusso prima riservato ai manager. Il crescente interesse si rileva anche dai dati dell’Osservatorio Welfare di Assolombarda: nel 2020 da un lato raddoppia al 58% (dal 30% del 2019) la presenza dell’assistenza sanitaria nei pacchetti offerti dai datori di lavoro ai propri lavoratori, dall’altro aumenta specularmente (al 12%, dal 9% di un anno prima) la domanda di questi servizi da parte dei dipendenti e dei loro familiari.
  • «Il sistema sanitario va aiutato e le soluzioni “malattia” devono essere accessibili anche al retail»