Al 31 dicembre 2019 nel portafoglio Inail risultano in vigore complessivamente 692.199 rendite per “inabilità permanente” e a “superstiti”, di queste oltre l’83% (576.406) sono da ricondurre alla gestione Industria commercio e servizi; tale quota è lievemente cresciuta nell’ultimo decennio (nel 2010 era dell’81,5%) a danno principalmente dell’agricoltura, seconda gestione per numero di rendite.

Nell’ultimo decennio – si legge nell’ultimo DATI INAIL – le rendite in vigore della gestione Industria commercio e servizi sono diminuite mediamente del 2,2% l’anno, passando da 703.809 nel 2010 a 576.406 nel 2019; tale fenomeno ha riguardato sia le rendite per inabilità permanente che a superstiti.

Le rendite per inabilità permanente in vigore al 31 dicembre 2019 sono 487.477; i titolari hanno mediamente 69 anni, un grado di inabilità permanente del 29% e, alla medesima data, percepiscono annualmente una rendita pari a circa 5.140 euro.

Il 77% delle rendite sono state causate da infortunio, i percettori hanno mediamente 67 anni e presentano una menomazione permanente del 29%. Il restante 23% delle rendite è stato costituito in seguito alla contrazione di una malattia professionale, i tecnopatici sono mediamente più anziani degli infortunati di 8 anni e la loro inabilità è meno grave di
due punti percentuali.

Alla fine del 2019 i titolari di rendita ai superstiti ammontano a 88.929, hanno poco più di 70 anni di età, percepiscono alla stessa data una rendita annua di 11.698,81 euro e l’87% dei reddituari è rappresentato dai coniugi superstiti. Il 59% delle rendite è stato costituito a seguito di un infortunio che ha avuto come conseguenza la morte, il restante 41% per una malattia professionale.

Le nuove rendite costituite nell’anno 2019 risultano 14.614, l’83% sono erogate ad inabili.
Rispetto al 2010 si riscontra una crescita delle rendite di inabilità permanente del 4% (passano da 11.673 nel 2010 a 12.168 nel 2019), al contrario, si registra una decrescita delle superstiti del 33% (3.667 rendite costituite nel 2010 rispetto alle 2.446 nel 2019). L’incremento delle costituzioni delle rendite da inabilità permanente è da attribuire alla forte crescita delle malattie professionali che nel decennio si aumentano del 50%, le nuove costituzioni per infortunio, invece, diminuiscono del 17%.

rendite