di Anna Messia
Gli agenti di assicurazione non avranno alcun obbligo di comunicare alla propria compagnia eventuali accordi di collaborazione con colleghi di altre assicurazioni o con broker. E non dovranno fornire queste informazioni neppure ai clienti o al mercato indicandolo in agenzia o via internet. Non solo; non dovranno neppure consegnare ai clienti il foglio informativo che attesta la coerenza del prodotto proposto.
Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dallo Sna (il sindacato nazionale agenti presieduto da Claudio Demozzi) contro il provvedimento 97 emanato da Ivass, che tra l’altro prevedeva l’obbligo per gli agenti di comunicare alle rispettive compagnie mandanti accordi di collaborazione trasversale con altri intermediari assicurativi, Agli occhi degli agenti tali norme sono subito apparse lesive della libertà di operare con altre compagnie e prodromiche di un controllo eccessivo da parte delle mandanti. «Il giudice amministrativo ha ritenuto che fossero state violate le regole procedimentali della pubblica consultazione al fine di imporre norme sostanzialmente contrarie alle disposizioni di legge primarie relative alle collaborazioni», ha dichiarato Demozzi. «La dichiarazione di coerenza è stata giustamente ritenuta un inutile appesantimento burocratico a carico degli intermediari assicurativi». Soddisfazione è stata espressa anche dai broker di Acb, il cui presidente Luigi Viganotti ha sottolineato che con quelle norme «c’era il rischio di ridurre la concorrenza nel mercato assicurativo».

A questo punto resta da capire come si riassesterà il mercato. Dall’Ivass fanno sapere di essere «pronti a prendere atto della decisione del Tar, tenendo conto di quanto disposto in sentenza ed esaminando le motivazioni». Del resto la versione definitiva del regolamento è stata la sintesi delle differenti posizioni emerse tra le parti interessate; le compagnie chiedevano di conoscere gli accordi e gli agenti invocavano autonomia. Mentre per quanto riguarda il foglio informativo sulla coerenza del prodotto da consegnare al cliente l’Ivass puntava alla tutela del cliente ma è favorevole alla semplificazione. In questa situazione non mancano però incoerenze, osserva l’avvocato Rudi Floreani, esperto del settore assicurativo. Il primo problema è la tempistica della sentenza del Tar, che, senza una sospensiva, è arrivata a tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, partito il 31 marzo scorso. In questi mesi gli operatori «hanno sostenuto costi e oneri di compliance non trascurabili», dice Floreani, rilevando altri nodi. «Se è vero che l’agente non dovrà comunicare alla compagnia le collaborazioni orizzontali, l’impresa resta però obbligata a controllare il proprio agente in relazione agli obblighi distributivi degli altri colleghi con cui lui decidesse di operare». (riproduzione riservata)

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