di Paola Valentini
L’industria europea del risparmio gestito ha beneficiato per il secondo mese consecutivo di mercati in forte ascesa. Dal report Morningstar European Asset Flows Commentary che analizza fondi ed etf domiciliati in Europa, emerge che grazie all’effetto del rialzo delle quotazioni di azioni e bond, le masse dei fondi a lungo termine sono aumentate da 8.850 miliardi di euro a fine aprile a oltre 9 mila miliardi al 31 maggio. Includendo i comparti monetari, gli asset sono cresciuti da 10.220 miliardi di euro a 10.380 miliardi. A contribuire all’aumento del patrimonio c’è stata, in misura minore, anche la raccolta, che però non ha avuto un boom nonostante il forte recupero delle varie asset class. I fondi a lungo termine hanno registrato flussi netti in entrata pari a 52,8 miliardi di euro in maggio, leggermente più dei 48 miliardi incamerati ad aprile. Un dato che ha visto la riscossa delle linee attive, che hanno chiuso il mese con 41,4 miliardi dai 28,7 miliardi di aprile, mentre fondi passivi ed etf hanno attirato 11,4 miliardi, in calo dai 17,9 miliardi del mese precedente. Nonostante il significativo rally dei mercati dopo in minimi di metà marzo, i flussi non si sono ripresi poi così tanto soprattutto in confronto con l’effetto mercato che ha fatto lievitare le masse di 262 miliardi in maggio. A guidare la raccolta sono stati i comparti obbligazionari, che hanno calamitato 38 miliardi di euro. La maggior parte dei flussi ha riguardato i corporate bond, comprese le categorie ad alto rendimento. Gli afflussi verso gli azionari (9,75 miliardi) sono stati meno della metà del mese scorso. I fondi esposti alle materie prime hanno vissuto il loro miglior mese di sempre in termini di raccolta. I flussi sono stati trainati dall’elevata domanda di prodotti auriferi (etf ed etc). Anche i flussi verso i fondi specializzati sull’energia sono proseguiti, benché a ritmo inferiore rispetto ad aprile. Con quasi 4,4 miliardi di euro, Pimco è in cima alla lista in termini di afflussi all’interno dello spettro dei fondi attivi. Invesco ha invece subito i deflussi più elevati tra i gestori attivi, perdendo quasi 1,4 miliardi. Tra i provider di fondi passivi, iShares è prima con oltre 5,4 miliardi d’asset raccolti e Actiam ha subito i deflussi più ingenti (0,32 miliardi). «Fatto estremamente raro, i fondi azionari passivi hanno subito deflussi in un contesto di mercato positivo», ha osservato Valerio Baselli, senior editor per l’area Emea Editorial Research di Morningstar. «Ciò si può principalmente ricondurre ai riscatti che hanno interessato principalmente gli etf, ma anche i fondi azionari indicizzati non quotati. L’elevata domanda di fondi del comparto tecnologico, farmaceutico e azionari globali growth è stata controbilanciata dai deflussi pari a quasi 1 miliardo di euro dai fondi Us large-cap blend e dai fondi Europe large-cap blend. Al contrario, gli index fund obbligazionari hanno registrato il mese migliore da luglio 2019» ha aggiunto l’esperto. Il rapporto comprende 39 mila fondi aperti ed etf che Morningstar analizza da oltre 1.750 società di fondi. (riproduzione riservata)

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