In qualche modo il Covid-19 ha favorito le prese di distanza all’interno dell’associazione delle compagnie di assicurazione. Un membro di lunga data della Federazione Francese delle Assicurazioni ha appena informato il presidente Florence Lustman e i due vice-presidenti Jean-Laurent Granier e Thierry Martel che desidera porre fine alla sua adesione alla FFA.

Secondo le informazioni riportate da L’Argus, SCOR, il principale riassicuratore francese e quarto riassicuratore al mondo, ha scelto di lasciare la Federazione perché non avrebbe apprezzato il modo in cui ha gestito il braccio di ferro con il Ministero dell’Economia durante questa crisi, che si è tradotto in un contributo imposto di 400 milioni di euro da parte di tutti i membri della FFA al fondo di solidarietà per le aziende.

Un contributo che non “avrebbe senso” per un riassicuratore di livello mondiale come SCOR, che opera in 160 paesi, ma non ha clienti individuali o professionali in Francia. Questa uscita fa seguito a quella di Munich Re, il cui cda ha ritenuto che la partecipazione richiesta dalla FFA al fondo di solidarietà non fosse conforme al suo statuto. Secondo una fonte ben informata, altri riassicuratori sul mercato stanno attualmente mettendo in discussione la rilevanza della loro appartenenza alla Federazione.

Nel bel mezzo della crisi, il Comitato esecutivo della FFA aveva convalidato un pagamento iniziale di 200 milioni di euro, la cui ripartizione tra i membri era stata calcolata in proporzione al loro fatturato. SCOR si è poi conformata, pagando 1 milione di euro. Poi, su pressione del governo, in aprile la FFA ha chiesto ai suoi membri un nuovo pagamento equivalente al primo. Quest’ultimo doveva essere effettuato inizialmente su base volontaria, prima che la Federazione decidesse di organizzare un’assemblea generale straordinaria, durante la quale questo secondo pagamento sarebbe stato votato “quasi all’unanimità”, imponendolo così ai suoi membri.

Secondo le informazioni del settimanale francese, SCOR non avrebbe apprezzato il “ricatto” praticato durante questa Assemblea Generale, poiché il rifiuto di partecipare al fondo di solidarietà avrebbe portato all’esclusione dalla Federazione. Il riassicuratore si è comunque conformato alla decisione collettiva effettuando un nuovo pagamento di 1 milione di euro.

Tuttavia, non sarebbe la somma, irrisoria alla luce dei risultati del gruppo, ad essere in gioco nella sua decisione di lasciare la Federazione, ma il principio. Il CEO di SCOR Denis Kessler, figura storica del settore che nel 1990 ha presieduto la Federazione francese delle compagnie di assicurazione (FFSA), non ha apprezzato la direzione presa dalla Federazione. Avrebbe chiesto al Comitato di Presidenza di modificare lo Statuto per specificare che la raccolta di denaro dai soci senza alcun legame con i contributi e senza alcun legame con la (ri)assicurazione non è una delle missioni della Federazione. Una richiesta alla quale la FFA non avrebbe voluto aderire, e che ha portato alla decisione di SCOR di porre fine alla sua adesione.

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