di Paola Valentini
Emerge prudenza tra i grandi investitori di fronte al recupero in atto nei mercati azionari delle ultime sedute. «Il rally è avvenuto malgrado il deterioramento del contesto economico, a riprova della disconnessione tra performance di mercato e prospettive economiche», sottolinea nel suo Outlook di metà anno Allianz Global Investors. La domanda principale è per quanto tempo l’attuale ripresa si protrarrà. «Se da un lato il rimbalzo dei corsi azionari appare fragile, dall’altro riteniamo che potrebbe proseguire finché gli investitori si attenderanno progressi nelle prospettive di crescita in scia agli ingenti stimoli monetari e fiscali. In ogni caso il rialzo dei mercati azionari potrebbe poggiare su basi molto più solide in presenza di miglioramenti su uno di questi quattro gronti: nuovi progressi nella lotta al virus a livello globale, miglioramento dei dati economici, contenimento del rischio di contagio finanziario, valutazioni poco interessanti su alcuni mercati», spiega Allianz Global Investors. In particolare, «l’azionario Usa ci sembra piuttosto oneroso rispetto alla media storica poiché a maggio il rapporto prezzo/utili depurato delle oscillazioni cicliche era prossimo a 27. A titolo di confronto, a inizio 2009 era a 12 e la media degli ultimi 50 anni è 20». Situazione simile nel resto del mondo. «Le azioni di Europa e Asia presentano valutazioni moderate, ma tutt’altro che depresse. Quanto ai mercati obbligazionari, i rendimenti sono tutt’ora bassi e i bond non sono convenienti: gli investitori dovranno quindi ampliare ulteriormente i loro orizzonti alla ricerca di rendimento», avverte ancora Allianz Global Investors.
Cautela anche in casa Edmond de Rothschild Asset Management: «Non intendiamo esporci più del necessario agli attivi rischiosi e l’euforia attuale dei mercati ci spinge alla vigilanza. La sequenza che si profila sembra essere favorevole, ma permangono l’assenza di prospettive e i rischi», sottolinea Benjamin Melman, global chief investment officer di Edmond de Rothschild Asset Management. «Arriverà sicuramente il momento in cui i mercati recupereranno le loro capacità di anticipare. Per ora è difficile prevedere quando ciò avverrà». A breve termine, si assisterà a un miglioramento della situazione perché il sostegno monetario e fiscale è forte. Ma «in assenza di annunci forti, dopo il rilancio del 2020 la politica fiscale del 2021 sarà recessiva. Vi è un netto squilibrio tra il rischio di sorprese positive e negative», spiega Melman.
Fanno eco gli esperti di Anima: «L’apprezzamento degli indici delle ultime settimane riflette una sorta di scollamento rispetto al quadro macroeconomico. La view sui mercati azionari resta neutrale e l’approccio tattico». In questo contesto Anima punta sulle obbligazioni corporate investment grade, «che rientrano sotto l’ombrello pro­tettivo della Bce, ma la selettività resta sempre cru­ciale e l’elemento discriminante la solidità di bilancio». Sul fronte delle valute, infine, va segnalato l’effetto-Bce che ha spinto l’euro ai massimi da tre mesi sul dollaro. (riproduzione riservata)

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