Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

L’ombra delle big tech si stende anche sul risparmio gestito. Secondo il report Global Wealth 2020 di Boston Consulting Group, i colossi tecnologici statunitensi e cinesi potrebbero presto entrare in competizione con gli asset manager tradizionali per conquistare una parte dei 226 mila miliardi di dollari di ricchezza privata mondiale. «Amazon, Google e Microsoft costruiscono già l’infrastruttura portante e gli ambienti cloud per molti attori wealth-tech», nota lo studio, «alcuni, inclusi Alibaba e Amazon, offrono una serie di prodotti finanziari».
Nuovo ritocco in vista nella normativa sui Pir. La modifica rientra nel fascicolo con le bozze degli emendamenti dei relatori al decreto Rilancio, ora in discussione in commissione Bilancio a Montecitorio e che incorporerà con un emendamento anche il dl sulla Cassa integrazione, che permette a tutte le imprese senza più ammortizzatori sociali di anticipare ulteriori 4 settimane. La disciplina dei piani individuali di risparmio, introdotti nel 2016, consente l’investimento di 150 mila euro in strumenti finanziari di pmi quotate e non quotate senza tassazione delle plusvalenze. La proposta di modifica di Fabio Melilli (Pd), Carmelo Misiti (M5S) e Luigi Marattin (Italia Viva) conferma quindi il tetto di 150 mila euro, ma fa saltare la soglia di 30 mila euro l’anno per i Pir. Un modo per dare flessibilità ai versamenti, con lo scopo ultimo, ribadito, di incentivare il risparmio privato italiano verso investimenti meno liquidi e quindi ampliare le fonti di capitale di rischio o comunque di accesso al credito. La modifica andrebbe inoltre a legarsi all’introduzione, con il Rilancio, dei cosiddetti Pir alternativi, con i quali è possibile investire 150 mila euro ogni anno fino al raggiungimento del tetto di 1,5 milioni.
L’industria europea del risparmio gestito ha beneficiato per il secondo mese consecutivo di mercati in forte ascesa. Dal report Morningstar European Asset Flows Commentary che analizza fondi ed etf domiciliati in Europa, emerge che grazie all’effetto del rialzo delle quotazioni di azioni e bond, le masse dei fondi a lungo termine sono aumentate da 8.850 miliardi di euro a fine aprile a oltre 9 mila miliardi al 31 maggio. Includendo i comparti monetari, gli asset sono cresciuti da 10.220 miliardi di euro a 10.380 miliardi. A contribuire all’aumento del patrimonio c’è stata, in misura minore, anche la raccolta, che però non ha avuto un boom nonostante il forte recupero delle varie asset class. I fondi a lungo termine hanno registrato flussi netti in entrata pari a 52,8 miliardi di euro in maggio, leggermente più dei 48 miliardi incamerati ad aprile. Un dato che ha visto la riscossa delle linee attive, che hanno chiuso il mese con 41,4 miliardi dai 28,7 miliardi di aprile, mentre fondi passivi ed etf hanno attirato 11,4 miliardi, in calo dai 17,9 miliardi del mese precedente. Nonostante il significativo rally dei mercati dopo in minimi di metà marzo, i flussi non si sono ripresi poi così tanto soprattutto in confronto con l’effetto mercato che ha fatto lievitare le masse di 262 miliardi in maggio.
Ieri non è stato approvato, come si era previsto, il prospetto presentato da Intesa Sanpaolo per l’offerta pubblica di scambio su Ubi Banca, perché la Consob ha interrotto i termini del procedimento dopo che Ca’ de Sass ha presentato una nuova bozza del prospetto, verosimilmente a seguito della modifica prevista del numero di filiali da cedere a Bper. Il procedimento è dunque ancora in corso. Si vedrà se una decisione sarà assunta in questa settimana e se la ragione dell’interruzione sia solo quella ipotizzata. Occorre comunque avere presente che la decisione dell’authority non potrà non essere in qualche modo collegata alla condizione dell’altra decisione che dovrà essere adottata, quella dell’Antitrust, che verosimilmente sarà successiva al provvedimento della prima autorità. Il rigore della Consob di Savona lascia ben sperare. Naturalmente tutto ciò non tocca le questioni sollevate da Ubi davanti all’autorità giudiziaria e le scelte che compiranno gli azionisti in assemblea né il problema di un esito dell’ops che non raggiungesse il 66%: un problema che potrebbe avere qualche impatto sulla stessa gestione di entrambi gli istituti, anche se fronteggiabile.
Non ci sono accordi di pre-sottoscrizione ma «le manifestazioni d’interesse da parte di banche d’affari, sia italiane sia estere, sono numerose». Ha risposto così Cattolica Assicurazioni alle richieste di informazioni arrivate da Consob in una lettera recapitata alla compagnia lo scorso 17 giugno. La questione è quella dell’aumento di capitale di 500 milioni di euro da realizzarsi, come chiesto da Ivass, entro il prossimo 30 settembre per riportare in zona sicurezza la solvibilità della compagnia presieduta da Paolo Bedoni colpita dall’incremento dello spread sui titoli di Stato e dalla volatilità dei mercati. Una matassa che la compagnia conta di sbrogliare grazie al supporto della società di consulenza Kpmg, che ha ricevuto l’incarico di individuare pretendenti.
Groupama Asset Management sgr con il Supply Chain Fund ha superato il miliardo di euro di erogato in finanziamenti alle piccole e medie imprese italiane dall’inizio dell’attività, ovvero dal 2016. Lo ha annunciato ieri Alberico Potenza, direttore generale di Groupama Asset Management sgr, in occasione del suo intervento al Caffé di BeBeez su private capital e assicurazioni. Nel dettaglio, il fondo ha acquistato nel complesso 19.550 fatture commerciali, di cui 8.061 nel 2019 per un totale di 420 milioni di euro e oltre 5.300 fatture quest’anno per altri 200 milioni. Ogni anno il fondo raccoglie impegni di investimento per l’anno successivo e, al 30 settembre 2019, nell’ultima tornata di sottoscrizioni aveva raccolto impegni per 60 milioni. Di quel totale circa 20 milioni erano stati sottoscritti da Cattolica Assicurazioni, Hdi Assicurazioni, Itas Mutua e dal fondo pensione Previbank, a cui si è aggiunto il rinnovo dell’impegno del gruppo assicurativo Groupama per 40 milioni. Negli anni precedenti il fondo aveva ottenuto la fiducia, oltre che della casa madre, da altri due diversi fondi pensione come Alifond e Byblos.
La pandemia ha bloccato la domanda stabilizzando i prezzi delle case, ma da maggio – con la fine delle misure di contenimento – la richiesta dei mutui è ripartita con vigore e oggi il settore viaggia più spedito rispetto al periodo pre Covid. Il merito è dei tassi d’interesse che già ai minimi storici sono scesi ancora un po’, alimentando la richiesta. Non solo. C’è anche da considerare il posticipo d’investimenti pianificati prima del lockdown, che ora trovano realizzazione. Sul lato dell’offerta si registra una maggiore propensione delle banche a concedere credito, grazie al sostegno della Bce. Secondo l’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, a fronte dell’aumento della domanda, le banche hanno incrementato i flussi di credito alle famiglie: tra 1° maggio e 15 giugno l’importo medio erogato è cresciuto del 9% anno su anno, raggiungendo i 134.315 euro.
  • Bayer vicina all’accordo sul glifosato
Bayer sarebbe vicina a chiudere il contenzioso negli Stati Uniti sul glifosato, accusato di provocare il cancro e sviluppato dall’americana Monsanto, comprata dal colosso tedesco nel 2018 per 63 miliardi di dollari. Secondo Handelsblatt, per conciliare le cause il colosso farmaceutico tedesco potrebbe pagare fra gli 8 e i 10 miliardi di dollari, somma che include una sorta di deposito da 2 miliardi in vista di possibili futuri casi. L’affare non si è sinora rivelato foriero di soddisfazioni per l’azienda tedesca, che insieme agli asset ha ereditato da Monsanto un contenzioso miliardario. Ieri la notizia ha spinto le azioni di Bayer a un rialzo del 5,8% alla borsa di Francoforte.

Privacy sotto assedio. Nel 2019 sono stati denunciati, in media, quattro attacchi al giorno a computer, server, posta elettronica e così via. È quanto riporta la relazione annuale del Garante per la protezione dei dati personali al parlamento, presentata ieri da Antonello Soro, presidente del collegio a fine mandato, in prorogatio da ormai un anno. Grazie, dunque, al regolamento sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr), ormai operativo in tutta Europa, sta emergendo quanto, senza il baluardo privacy, la tecnologia possa rivelarsi un colabrodo, con gravi danni per le persone. In dettaglio, nel 2019, si legge nella relazione, sono pervenute al Garante 1.443 notifiche di violazione dei dati personali, che hanno riguardato, come titolari del trattamento, soggetti pubblici (nel 27% dei casi) e soggetti privati (nel restante 73%).
Il solvency ratio del gruppo Cattolica «continua a risentire dei condizionamenti associati alla limitata efficacia delle misure anticicliche e si dimostra esposto a dinamiche di breve periodo che non riflettono appieno la solidità industriale del business assicurativo. Il monitoraggio più recente, risalente allo scorso 12 giugno, non evidenza situazioni di violazione delle soglie regolamentari»: lo ha evidenziato la compagnia assicurativa, rispondendo a una serie di chiarimenti richiesti dalla Consob. «Cattolica presenta un solvency ratio pari a 133%, mentre la capogruppo raggiunge il 141%».

Sanitari, via al cumulo

Sì al cumulo della pensione quota 100 con il reddito da lavoro per medici e infermieri a riposo richiamati in servizio per l’emergenza Covid-19. Il cumulo è possibile anche per gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, oltre che di lavoro autonomo. Lo spiega l’Inps nella circolare n. 74/2020 illustrando la novità della legge n. 27/2020, di conversione del dl n. 18/2020. Per evitare stop all’erogazione della pensione, gli interessati devono comunicare alla sede Inps la ripresa dell’attività e la durata dell’incarico.

 

  • Oltre 49mila contagi denunciati all’INAIL
Al 15 giugno, sono 49.021 i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail, 1.999 in più rispetto ai 47.022 rilevati dal monitoraggio precedente del 31 maggio. I decessi sono 236 (+28), pari a circa il 40% dei casi mortali denunciati dall’inizio dell’anno. Il 72,2% del complesso dei casi denunciati e il 26,3% dei decessi si concentra nel settore della Sanità e assistenza sociale (che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili), che insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (Asl) porta all’81,3% la quota delle denunce in complesso e al 36,5% quella dei casi mortali
  • Polizza ad hoc per gli associati
In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 7 delle legge 4/2013 «Disposizioni in materia di professioni non organizzate» e al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali, Confterziario – Confederazione nazionale del terziario e della piccola impresa ha sottoscritto con la società Cattolica Assicurazione, gruppo tra le aziende leader del settore assicurativo italiano, una convenzione ad hoc che permetterà agli associati Lait, Libera associazione italiana tributaristi, e agli associati Assoced, Associazione italiana centri elaborazione dati, di fronteggiare con sicurezza gli imprevisti legati all’esercizio dell’attività di consulenza tributaria, fiscale e aziendale ai sensi della legge 4/2013 e operare serenamente, grazie a una polizza di responsabilità civile del professionista atipico, che lo tuteli da eventuali danni arrecati a terzi durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. I vantaggi della polizza: la polizza oggetto della convenzione offre importanti vantaggi come ad esempio franchigie modulate e variabili in base alle garanzie, massimali modulati e scaglioni di volumi d’affari differenziati, possibilità di attivare la garanzia Rco e un costo convenzionato e sostenibile. Si tratta di una soluzione assicurativa esclusiva e appositamente sviluppata per rispondere concretamente alle esigenze dei professionisti atipici e delle imprese che operano nel settore dell’attività di elaborazione dati.

Repubblica_logo

  • ll fintech insidia le banche sui Certificati d’investimento Oval Money fa il primo passo
Come sarà l’appetito dei risparmiatori in epoca post Covid per i prodotti più speculativi? Difficile dirlo. Certo se si guarda al pre Covid la fame è stata crescente: basta vedere la progressione di alcuni prodotti come i Certificati (strumenti derivati cartolarizzati) i cui volumi collocati sono passati in quattro anni da 7 a 17 miliardi con ben 824 prodotti emessi nel 2019. Venduti dalle banche attraverso le strutture di private banking hanno permesso di offrire uno strumento di diversificazione ai clienti molto fruttuoso in termini di commissioni (tra l’1,5 e il 3,5 per cento) e con la leva del beneficio fiscale (le cedole possono compensare le minus dello zainetto del cliente). La novità è che ora questo ricco mercato viene approcciato anche dagli operatori fintech, cioè da quelle società finanziarie che sfruttano la tecnologia per parlare direttamente ai clienti finali e offrire loro prodotti e servizi più convenienti. La prima a gettare il guanto di sfida, secondo indiscrezioni, è Oval Money, startup con sede a Londra e da aprile di quest’anno con succursale in Italia (e come tale vigilata dalla Consob)

corsera

  • Sanità, le liste d’attesa raddoppiano i tempi
L’esplosione del Covid-19 ha colpito in modo differente le Regioni, ma la reazione è stata identica: sospensione delle attività sanitarie programmate, ricoveri solo nei casi di prestazioni urgenti per fare posto ai pazienti con il virus. Tradotto in numeri — secondo i calcoli del Centro di ricerca in economia e management in Sanità (Crems) dell’Università Carlo Cattaneo che stima per Dataroom anche di quanto potrebbero allungarsi le liste d’attesa in assenza di provvedimenti urgenti e mirati — sono saltati 12,5 milioni di esami diagnostici, 20,4 milioni di analisi del sangue, 13,9 visite specialistiche e oltre un milione di ricoveri. In un anno in Italia le visite cardiologiche sono 17,8 milioni, la previsione è che si riducano a 8,2 (-54%); le dermatologiche 6,4, ma possono scendere a 3,2 (-50%), le gastroenterologiche da 3,2 a 2 (-39%), le oculistiche da 10,7 a 8,3 (-23%), le ortopediche da 7,1 a 4,7 (-32%). Per quel che riguarda i laboratori di analisi: i prelievi di sangue sono 90,8 milioni in un anno, e possono scendere a 46 milioni (-49%). Gli esami diagnostici (Rx, Tac, Rm, scintigrafia, ecografia, EcG, gastroscopia, colonscopia, artroscopia, audiometria, ecc.), sono quasi 56 milioni: il crollo previsto è a 35 milioni (-37%). Tutto ciò vuol dire che — se facciamo una proiezione da qui a dicembre — rischiano di saltare complessivamente quasi 51 milioni di prestazioni sanitarie (10 milioni di esami diagnostici, 24 milioni di analisi di laboratorio, 16,9 milioni di visite specialistiche), ossia una su quattro.

  • Via il tetto annuale di 30mila euro per i Pir Arriva il bond sport
Cancellazione del vincolo dei 30mila euro annui per gli investimenti nei Pir, i piani individuali di risparmio, sempre rispettando la soglia dei 150mila euro complessivi. Bond-sport, a sorpresa e quasi “su misura”, emessi da Sport e salute per finanziare progetti ad alto potenziale di sviluppo in ambito sportivo. Un bonus di 600 euro per i soli mesi di aprile e maggio ai Caregiver familiari. Ed esclusione dall’Isee per le indennità di accompagnamento per disabili. Con un primo pacchetto di 40 emendamenti, che però ieri sera non era stato ancora depositato in commissione Bilancio alla Camera (e quindi non ancora definitivo), i tre relatori, Luigi Marattin (Iv), Fabio Melilli (Pd) e Carmelo Misiti (M5S), provano a lasciare il loro segno sul decreto Rilancio, che è sempre più nel mirino dell’opposizione.
  • Cattolica: con aumento Solvency al 172%
«Un intervento patrimoniale di 500 milioni», come chiesto dall’Ivass, «porterebbe il solvency ratio a circa 172%, ampiamente sopra le soglie del sistema di propensione al rischio». Lo afferma il gruppo Cattolica in una nota in cui risponde a una serie di chiarimenti chiesti dalla Consob in vista dell’assemblea di sabato prossimo, al cui voto ci sarà anche la ricapitalizzazione da 500 milioni di euro. Cattolica, inoltre, «ha dato mandato a Kpmg per un supporto,in qualità di advisor finanziario, nelle interlocuzioni con le potenziali controparti eventualmente interessate a proporre possibili soluzioni di mercato» per la ricapitalizzazione.
  • Gli effetti del Covid tagliano gli importi delle pensioni

  • Accordo sulla creazione di azioni collettive nell’Unione Europea
Il Parlamento europeo e gli Stati membri, riuniti in Consiglio, si sono infine accordati lunedì sera, al termine della riunione, al termine di intensa negoziazione, sulla creazione di class action nell’Unione Europea. Quando questo compromesso sarà trascritto nel diritto nazionale  tutti gli Stati membri dell’UE disporranno di meccanismi che permetteranno ai consumatori europei di unirsi per presentare un reclamo contro una società. Una prospettiva che, secondo il compromesso dovrebbe essere completata entro due anni e mezzo al massimo.
  • Danni da interruzione di attività: il regolatore mette sotto pressione gli assicuratori
Martedì, l’Autorità di vigilanza francese (ACPR) ha stimato che il 7% delle aziende intervistate aveva un contratto che copre eventualmente o esplicitamente nelle presenti circostanze. Il regolatore chiede agli assicuratori di accantonare fondi  per rispondere in modo rapido e chiaro ai reclami e alle richieste dei clienti su questi contratti.
  • AXA seppellisce l’ascia di guerra con il restauratore Stéphane Manigold
Dopo la condanna di AXA, il proprietario dei ristoranti Stéphane Manigold ha trovato un
accordo finanziario con l’assicuratore e rinuncia ad altre cause legali. La compagnia stima che il costo dei sinistri riguardanti i danni da interruzione di attività  potrebbe arrivare a
1,2 miliardi di euro quest’anno a causa della crisi.