Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Sarà il risparmio degli italiani a portare il Paese fuori dalle secche economiche di Covid-19. A patto che si riesca a incanalarlo verso le attività produttive, a partire dalle esportazioni, e che si riesca a creare una nuova architettura istituzionale capace di proteggere tale risorsa. Gli italiani «sono tutt’altro che cicale», sono «formiche che lavorano per sostenere molte cicale estere», ha ribadito il presidente della Consob, Paolo Savona, in occasione della tradizionale relazione al mercato sull’attività dell’Autorità. Un discorso dai contorni di un manifesto, con indicazioni precise sulla direzione da intraprendere. L’auspicio dell’ex ministro degli Affari europei è che possano essere prediche utili e non «inutili» come quelle di enaudiana memoria. L’azione più immediata è l’esortazione a costituire una Consulta pubblica, composta da studiosi e operatori per definire entro fino anno un documento programmatico sul quale pensare il nuovo quadro.
Dalla Relazione annuale della Consob per il 2019 emerge che sono stati analizzati all’Authority oltre 700 mila prospetti di prodotti da collocare al pubblico finale, i cosiddetti Key Information Documents (Kid). Documenti che dal 2020 vedono il concreto contributo di un prototipo usato da Consob per automatizzare l’estrazione e l’analisi delle informazioni contenute nei documenti come per l’appunto i Kid, le schede tecniche dei fondi collocati al retail e dei Priip (prodotti di tipo assicurativo distribuiti sempre al pubblico finale).
Le società quotate a Piazza Affari hanno un’elevata concentrazione della proprietà, gli azionisti di maggioranza hanno, cioè, in mano il controllo assoluto delle partecipazioni. Secondo l’authority guidata da Paolo Savona, la maggioranza delle società quotate italiane è controllata di diritto in 123 casi, che pesano per il 77% della capitalizzazione di mercato. In 57 casi, addirittura, un azionista detiene una quota di capitale inferiore al 50%, mentre in altri 23 casi sono presenti patti parasociali di controllo. Diminuiscono di conseguenza le società a proprietà diffusa: si tratta di 13 titoli che pesano per il 20,5% della capitalizzazione di mercato. Il modello di controllo prevalente continua a essere quello familiare, con 152 società che pesano per il 33% della capitalizzazione di mercato, mentre le imprese a controllo pubblico incidono per il 38%.
Alla vigilia dell’attesa audizione in Antitrust Intesa Sanpaolo potrebbe incassare il via libera dell’Ivass sugli aspetti assicurativi dell’ops su Ubi Banca. Il verdetto dell’authority assicurativa dovrebbe arrivare in queste ore e potrebbe precedere solo di qualche giorno quello di Consob sul prospetto informativo. Due passaggi importanti insomma per l’iter autorizzativo dell’operazione, che nelle scorse settimane ha già incassato la luce verde preliminare della Bce. Nel dettaglio, l’ok Ivass certificherebbe la tenuta dei business assicurativi del nuovo gruppo che verrebbe a crearsi con l’integrazione tra Ubi e Intesa (che già oggi è il secondo operatore in Italia nel vita, con 690 milioni di euro di premi e una quota di mercato del 21,5%).
- Il factoring si propone per la cig
Le società di factoring chiedono di poter lavorare sui crediti vantati dalle imprese che hanno anticipato ai dipendenti della Cassa integrazione nei confronti dell’Inps e, allo stesso tempo, lanciano un allarme: il decreto Rilancio rischia di affossare il settore. Il fenomeno è stato evidenziato da Assifact, l’associazione delle società di factoring che ieri ha confermato alla presidenza Fausto Galmarini. Nel 2019 il comparto, che rappresenta un’importante fonte di liquidità per le imprese, con oltre 250 miliardi di volumi pari a circa il 14% del prodotto interno lordo, ha continuato a crescere al ritmo del 6,4%. Sviluppo che è proseguito anche nei primi mesi del 2020. Poi però è arrivato il covid-19 e con lo stop alla produzione le attività che si occupano della cessione del credito nel secondo trimestre hanno subito un pesante calo del 12%. «Le previsioni, difficili da fare in questo momento di incertezza, sono di una ripresa nella seconda parte dell’anno per chiudere in pareggio l’intero 2020», dice il segretario generale di Assifact, Alessandro Carretta, ma «molto dipenderà dalle manovre del governo sulle imprese e sul settore». La buona notizia è che il decreto Liquidità ha esteso la garanzia Sace alla cessione del crediti pro-solvendo (in cui l’impresa cedente resta responsabile) ma nel decreto Rilancio ci sono due novità che potrebbero invece frenare pesantemente l’attività del settore ed entrambe riguardano il settore sanitario, che rappresenta una fetta preponderante del giro d’affari delle società di factoring: è stato introdotto il blocco e la sospensione delle azioni esecutive e l’impignorabilità delle rimesse finanziarie trasferite dalle regioni agli enti del proprio servizio sanitario nazionale. Non solo. Sono stati anche previsti vincoli alla cessione di crediti vantati nei confronti del servizio sanitario nazionale con la richiesta dell’espressa accettazione dal parte dell’ente e l’obbligo di certificazione. «Limiti che già una volta sono stati considerati incostituzionali», ha sottolinea to Galmarini.
Se l’automobilista si accorda con l’antagonista responsabile dell’incidente identificandosi e allontanandosi solo dopo aver chiamato i soccorsi non scatteranno particolari misure sanzionatorie. E neppure la revisione della patente. Lo ha evidenziato il Tar Veneto, sez. I, con la sentenza n. 188 del 25 febbraio 2020. Un conducente ha svoltato per raggiungere la propria abitazione evitando di dare la precedenza ad un veicolo proveniente dall’opposta direzione di marcia e riportando leggere ferite nello scontro.
Gli studi professionali devono aggiornare il dvr, documento valutazione rischi, all’emergenza Coronavirus. Bisogna dunque adottare un protocollo di sicurezza adeguato alle dimensioni e alla struttura dell’attività, che contiene misure contro il contagio in termini di prevenzione per il personale e di organizzazione del lavoro. E dunque sanificazione, gestione degli spazi comuni, accesso di clienti e fornitori. Il tutto con la nomina di un comitato Covid o di un Covid manager, se necessario. Senza dimenticare la privacy: l’informativa Gdpr per il personale e i visitatori va integrata al trattamento dei dati personali – in primis quelli sanitari – imposto dall’allarme Sars-Cov-2. È quanto emerge dal quaderno di approfondimento realizzato dall’Asla, l’associazione degli studi legali associati, per consentire ai professionisti di adeguarsi al quadro normativo scaturito dall’emergenza dei mesi scorsi.
Nel caso di prelievi a mezzo bancomat disconosciuti dal correntista, grava sulla banca l’onere di dimostrarne la riconducibilità al cliente. Se tale prova non viene univocamente fornita dall’istituto, che è tenuto ad osservare la diligenza tecnica dell’accorto banchiere il cliente va ristorato. La Cassazione, con ordinanza n. 9721 del 26 maggio 2020, torna sul tema. Il caso è quello, tipico, del cliente che si accorge dell’esecuzione di prelevamenti «abusivi» dal proprio corrente (nel caso di specie, fino all’azzeramento) e chiede al proprio istituto di credito di esserne rimborsato, vedendosi però respinta la richiesta per pretesa mancanza di responsabilità della banca nella custodia dello strumento di pagamento e delle credenziali affidate al titolare.
- La proposta di Savona “Bond perpetui con garanzie di Stato”
Bond perpetui, garanzie di Stato a ricapitalizzare le imprese e un nuovo Testo unico dei mercati. Il secondo “Discorso al mercato” di Paolo Savona, presidente della Consob dal 2018, ha gravità e temi che echeggiano scenari bellici: e da guerra sono le stime del Pil italiano 2020, che il coronavirus taglierà del 10% circa. «Gli italiani sono tutt’altro che cicale, sono formiche che lavorano per sostenere molte cicale estere». Ma i flussi devono andare più verso chi produce: e per farlo si potrebbe «agevolare la formazione di capitale di rischio in sostituzione dell’indebitamento», attribuendogli una garanzia statale, «entro limiti e condizioni, in tempi brevi e forme chiare e semplici, evitando un ritorno non meditato dello Stato nelle imprese e consentendo ai piccoli risparmiatori di godere di garanzie capaci di azzerare il rischio delle scelte per un certo periodo, e responsabilizzando gli imprenditori a ben usarlo».
- Intesa attacca Massiah “Ha violato più volte le regole finanziarie”
Intesa Sanpaolo manda una dura lettera al cda e al comitato per il controllo sulla gestione di Ubi (e per conoscenza anche alla Consob e a Banca d’Italia), intimando Victor Massiah e la banca da lui guidata ad attenersi alla passivity rule, lasciando i soci liberi di valutare se aderire o meno all’Offerta pubblica di scambio (Ops) promossa lo scorso 17 febbraio. Secondo Intesa, contravvenendo al dettato del testo unico della finanza (articoli 103 e 104), Massiah (anche in via ufficiosa con alcune istituzioni) e Ubi avrebbero più volte violato la passivity rule, denigrando l’offerta di Intesa e impedendo agli azionisti di scegliere in autonomia.
- Nei Pir alternativi l’incrocio tra Pmi e grandi patrimoni
Tutelare il risparmio in tutte le sue forme, indirizzandolo al sostegno delle attività reali e alla ripresa economica del Paese. L’auspicio del presidente Savona si avvia a diventare concreto grazie all’arrivo dei Pir alternativi, definiti dal Decreto Rilancio e che, dopo l’avvento dei Piani individuali di risparmio “ordinari” (nati nel 2017 sono stati rivisti nel 2019 e 2020) aprono definitivamente la strada a quel circolo virtuoso mediante il quale si canalizza risparmio privato alle imprese. L’appeal è il vantaggio fiscale in capo all’investitore che mantiene l’investimento per almeno cinque anni e le prime proposte stanno per arrivare. In pole position c’è Banca Generali che in settimana lancia due soluzioni a favore dell’economia reale tra cui un Eltif focalizzato sull’Italia che guada al debito delle pmi e scale up, ovvero società in fase di sviluppo, grazie al supporto di importanti centri di ricerca e partnership. Il 21 luglio (non appena il Decreto sarà legge) sarà possibile sottoscrivere (minino 30mila euro) HI Algebris Italia Eltif , uno dei primissimi European Long Term Investments Fund di diritto europeo collocabili sul mercato italiano e conforme alla disciplina dei Pir Alternativi.Si tratta di un fondo chiuso (sottoscrivibile in occasione di 4 finestre temporali la prima si chiude il 31 agsto) e punta a portare risorse per 200 milioni alle Pmi italiane, quotate e quotande in fase di Ipo o in aumento di capitale, che abbiamo una dimensione sotto i 500 milioni di capitalizzazione.
- Savona: «BTp di guerra per rilanciare l’Italia»
L’idea. Il Presidente Consob propone l’emissione di titoli di Stato irredimibili, esonerati fiscalmente e con un tasso al 2% per risparmiatori. La Vigilanza. Faro sulla «rilevante sproporzione» di risorse e personale tra authority monetarie e di controllo. La difesa delle mosse contro la volatilità
- Eurizon punta a scalare posizioni in Asia
Eurizon, rafforza la propria presenza in Asia potenziando la struttura della controllata in Hong Kong con l’ingresso di un team di elevata professionalità, guidato dal ceo Sean Debow. Il patrimonio gestito da Eurizon è di 312 miliardi di euro a fine marzo e includendo anche la partecipazione nella cinese Penghua Fund Management asset manager locale partecipato da Eurizon al 49% che sarà valorizzato insieme a Yi Tsai, società di wealth management controllata al100% dalla Divisione International Subsidiary Banks .L’iniziativa ha una valenza strategica, in linea con il piano industriale del Gruppo 2018-2021, che vede nella crescita di Eurizon sui mercati internazionali uno dei principali motori di sviluppo nel wealth management. «Eurizon guarda con interesse e con spirito opportunistico, in funzione della disponibilità di team specializzati e della clientela, le possibili evoluzioni di crescita sui mercati esteri – sottolinea Saverio Perissinotto, ad di Eurizon.
- Assifact chiede di allargare l’ombrello delle garanzie
Estensione della garanzia Sace, introdotta dal decreto Liquidità per le operazioni di cessione dei crediti “pro solvendo” ampliandola anche alle operazioni “pro soluto” dove il rischio di insolvenza è trasferito alle società di factoring. Oltre all’abrogazione della disposizione che introduce il blocco o la sospensione delle azione esecutive e l’impignorabilità delle rimesse finanziarie trasferite dalle Regioni alle aziende del servizio sanitario, oltre a non reintrodurre le disposizioni che condizionano e impediscono la cessione dei crediti vantati verso il Servizio sanitario nazionale. Queste le richieste avanzate al Governo da Assifact, l’Associazione italiana per il factoring, che inoltre chiede al premier Conte di completare il quadro delle misure a sostegno della liquidità delle imprese oltre a un pacchetto di provvedimenti per la sburocratizzazione dell’attività. Misure per rendere più veloce ed efficaci le operazioni di cessione dei crediti senza pesare sui costi della finanza pubblica. Le sono firmate dal presidente Fausto Galmarini, riconfermato dall’assemblea Assifact per un secondo mandato.
- Doppia responsabilità per anomalie analoghe nella contabilità
La sussistenza di analoghe anomalie nella contabilità dell’emittente e dell’utilizzatore avvalora la falsità delle operazioni e quindi la responsabilità penale per i reati in materia di operazioni inesistenti. Ad affermarlo è la Cassazione con la sentenza 18279 depositata ieri. La vicenda riguarda due imprenditori condannati uno per utilizzo e uno per emissione di fatture per operazioni inesistenti. La decisione, confermata in entrambi i gradi di merito, veniva impugnata in Cassazione, lamentando un’errata valutazione delle prove.
- Le Havre: il broker assicurativo per famiglie SPB in ristrutturazione
Il broker, che offre estensioni di garanzia per i beni di grande consumo, annuncia una ristrutturazione. Sono previsti 230 tagli al personale, di cui 120 in Francia. “Come vendere prodotti di viaggio o spettacolo quando queste attività non ci sono?
“Invece di dei 200 milioni di euro di fatturato previsti, aspettatevi un fatturato di 170 milioni di dollari. La società prevede per il 2020 un risultato operativo negativo di 7 o addirittura 8 milioni, contro i 3,7 milioni del nel 2019.
- SCOR prolunga la suspense sulla successione del ceo