Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Mentre l’Italia sta iniziando la Fase 3 della ripartenza, gli effetti economici sulle imprese «sono al momento solo parzialmente visibili», avverte uno studio di Crif, Centrale Rischi Finanziari, società che fornisce supporto all’erogazione e alla gestione del credito al consumo. Sulla base della classificazione di Crif Ratings, che analizza a livello macro tutte le aziende italiane nei diversi settori merceologici per omogeneità dei codici Ateco che li compongono, l’Osservatorio Crif Pulse attribuisce ad ogni settore un punteggio da 1 (il peggiore) a 5 (il migliore) rappresentativo della capacità di assorbire gli impatti legati all’emergenza Covid-19. L’indicatore sintetico tiene conto di due componenti: gli effetti a livello economico e finanziario che si prevede la pandemia avrà sui conti delle imprese del comparto (Financial Impact da 1 a 5) e due indici relativi alla capacità e velocità di ripresa del settore, permettendo di intercettare i fenomeni in atto nell’economia sotto il profilo creditizio e commerciale (Pulse Credit e Pulse Trade, sempre su una scala da 1 a 5). Sulla base di questi parametri, i settori economici sono stati divisi in quattro categorie: Top, Upper, Middle e Bottom. Dall’analisi emerge che solo un ristretto numero di comparti, detti i Top, mostra, sia in termini di Financial Impact (con un punteggio da 4 a 5) che di Pulse Credit e Pulse Trade (compresi tra 3 e 4), una tenuta rispetto agli effetti della pandemia.
È giusto preservare i settori industriali strategici in un periodo di emergenza. Tanto più che non si tratta di una peculiarità nazionale ma di un disegno condiviso in Europa. Per cui lo strumento del golden power è corretto. Ma non bisogna abusarne. Per non provocare un effetto distorsivo sui mercati. E se l’Italia ha adottato questo scudo da qualche anno, manca un dettaglio non irrilevante: la possibilità che l’investitore o l’azienda target interpellino preventivamente il governo. Questo è il pensiero sul tema golden power di Giulio Napolitano, of counsel dello studio legale Chiomenti e professore ordinario di diritto amministrativo all’Università Roma Tre e membro del Governing Council dell’International Society of Public Law e del Board of Editors della European Review of Public Law. «Il ricorso all’esercizio del golden power per le infrastrutture finanziarie è canonizzato nel regolamento europeo
Generali, secondo quanto riportato da Bloomberg, starebbe esplorando diverse opzioni strategiche per le sue attività assicurative in Svizzera, mentre ieri il gruppo triestino ha chiuso un accordo transattivo un accordo con Btg Pactual che pone fine all’arbitrato per la cessione di BSI con il pagamento di 245 milioni di franchi svizzeri, pari a circa 230 milioni di euro. L’impatto netto sui risultati del gruppo nel primo semestre sarà pari a 195 milioni di franchi, che equivalgono a circa 183 milioni di euro, tenuto conto di accantonamenti preesistenti a copertura di spese legali, hanno fatto sapere da Trieste.
Si scalda il clima a Verona in attesa dell’assemblea di Cattolica Assicurazioni convocata per il 27 giugno, chiamata a votare il cambio della governance ma soprattutto a concedere delega al consiglio di amministrazione per un aumento di capitale fino a 500 milioni, richiesto urgentemente da Ivass. Se il presidente Paolo Bedoni, dopo mesi di serrato confronto con un fronte di soci riottosi, è riuscito a riportare la pace sulla modifica della governance, arrivando ad una revisione condivisa, più difficile appare la sfida di trovare sostegno unanime sulla maxi ricapitalizzazione.

Corruzione tra privati e nella p.a., caporalato e impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, reati contro l’industria e il commercio, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio, reati di criminalità organizzata, reati informatici e violazioni in materia di diritto d’autore, reati di lesioni personali colpose e omicidio colposo commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e di quelle in materia di prevenzione dal rischio contagio Covid-19. È lungo l’elenco dei reati alla cui commissione sono potenzialmente esposte le aziende a vario titolo toccate dalla pandemia. Lo scrive Confindustria nel documento «La responsabilità amministrativa degli enti ai tempi del Covid-19» con il quale vengono date alle imprese le prime indicazioni operative sulla corretta implementazione dei modelli 231 e sul ruolo svolto dall’Organismo di vigilanza negli stessi previsti.
Il costruttore giapponese di auto e moto, Honda, ha subito un attacco informatico che ha paralizzato in parte il suo sistema produttivo internazionale. Undici fabbriche nel mondo sono state colpite, delle quali cinque negli Stati Uniti, e due sono ancora bloccate in Brasile e in India. A colpirle è stato il cosiddetto «virus del riscatto», il ransomware, utilizzato dagli hacker per bloccare un dispositivo e chiedere un riscatto per ripristinarlo. Il servizio clienti e i servizi finanziari di Honda sono stati anch’essi fortemente colpiti dal virus malevolo che si è propagano nel sistema informatico dell’impresa a partire dall’attacco di un server interno, secondo quanto ha riportato Le Figaro.
  • La raccolta B.Generali  405 mln
La raccolta netta di Banca Generali in maggio è stata pari a 405 milioni di euro, in linea con il mese precedente, portando il totale da inizio anno a oltre 2,3 miliardi. «Un altro mese molto solido, con un mix di raccolta che evidenza la forza della nostra gamma in termini di diversificazione e possibilità di personalizzazione», ha commentato l’a.d. Gian Maria Mossa. «L’ampiezza della rosa d’offerta tra sicav, assicurativo e mondo dell’amministrato, con il valore aggiunto della nostra consulenza evoluta, consentono di rispondere al meglio alle diverse esigenze della clientela. Le competenze nell’analisi del rischio e l’innovazione nello sviluppo di soluzioni sempre più decorrelate dai mercati, come le cartolarizzazioni a sostegno delle pmi e dell’economia reale, sono elementi distintivi che le famiglie e i professionisti d’esperienza ci riconoscono e che vogliamo continuare a sviluppare per proseguire nel nostro percorso di crescita sostenibile»

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  • Viaggi, sport e concerti battaglia dei rimborsi. Il rebus dei voucher
L’ultimo caso è scoppiato sul concerto di Paul McCartney, che in questi giorni avrebbe dovuto tenere due esibizioni in Italia, cancellate per il coronavirus e per le quali gli organizzatori hanno offerto ai possessori del biglietto il solito voucher per un altro spettacolo, anziché il rimborso. Il problema riguarda anche il turismo, ovvero viaggi e vacanze pagate in anticipo, mostre e musei, abbonamenti a piscine, palestre e altri impianti sportivi. Le associazioni dei consumatori denunciano da tempo la situazione, ma solo ora il governo comincia a fare le prime caute aperture. Secondo l’Aduc, è vero che le norme emergenziali varate dall’esecutivo e approvate dal Parlamento consentono l’utilizzo del voucher, ma questi provvedimenti «sono in aperto contrasto col diritto europeo, che ha valore superiore al diritto italiano». Inoltre, per quanto riguarda i viaggi, «c’è anche una pronuncia dell’Antitrust che intima il riallineamento alla normativa europea e una intimazione della commissione Il decreto Rilancio, che è all’esame della Camera, prevede che, nel caso di eventi culturali e spettacoli cancellati per la pandemia, non ci sia il diritto al rimborso del biglietto, ma quello a un voucher valido 18 mesi, per quello stesso evento o spettacolo se esso viene riprogrammato in tempo o per un altro.
  • Una Caporetto, ma ci sono i primi segnali di ripresa
Pubblicando i dati relativi al mese di aprile l’Istat ha documentato che la fermata produttiva associata con il lockdown da Covid è stata una Caporetto senza precedenti per l’industria italiana. I dati depurati dagli effetti stagionali hanno mostrato l’indice della produzione industriale in calo del 42,7 per cento tra gennaio e aprile 2020. È il dato peggiore di sempre, da quando esistono dati mensili sull’evoluzione del settore industriale, sia per la sua entità che per la rapidità del crollo. Nel 2009, in quella che fu definita la Grande Recessione del post-Lehman, la produzione industriale diminuì del 25,9 per cento rispetto al massimo pre-crisi, registrato dodici mesi prima. Una recessione che ricordiamo come molto pesante. Ma meglio di quella che stiamo sperimentando ora.
  • «Timori su utili e ritorno del virus, ecco cosa provoca le vendite»
Le Borse europee colano a picco, in sintonia con il crollo di Wall Street. Ma quali sono le ragioni di questo smottamento? Una prima spiegazione è legata ai timori di una seconda ondata di coronavirus negli Stati Uniti. Ma sui listini gravano soprattutto le previsioni della Fed che mercoledì sera ha sostenuto che l’economia Usa potrà tornare ai livelli pre-Covid solo nel 2022. Intanto le stime della Banca centrale statunitense parlano di un calo del Pil del 6,5% per il 2020 contro una previsione di crescita del 2% dell’economia Usa prima dello scoppio della pandemia.
  • Banca Generali, raccolta a 405 milioni
Ammonta a 405 milioni la raccolta netta di maggio di Banca Generali che conferma la solidità dei mesi precedenti e che porta a oltre 2,3 miliardi il totale da inizio anno. «Un altro mese molto solido con un mix di raccolta che evidenza la forza della nostra gamma in termini di diversificazione e possibilità di personalizzazioni» ha commentato il ceo e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa.
  • Bsi, terminato l’arbitrato con Btg Pactual
Generali ha raggiunto un accordo con Btg Pactual che pone fine all’arbitrato per la cessione di Bsi (Banca della Svizzera Italiana) iniziato nel 2016. L’accordo transattivo prevede il pagamento di 245 milioni di franchi svizzeri a Btg Pactual a titolo di indennizzo e aggiustamento del prezzo.

  • Generali e il dossier Svizzera: vendita o aumento

  • Il Governo chiede agli assicuratori sanitari di pagare gli ospedali e il personale di cura
Gli assicuratori possono ripetere di aver già contribuito alla solidarietà nazionale durante la crisi, ma il governo ritiene che possono fare di più. Almeno per l’assicurazione malattia complementare. In una lettera inviata all’inizio di giugno, oltre alla previdenza sociale, l’esecutivo ha chiesto loro di “prendere la loro giusta parte di sforzo per sostenere gli operatori sanitari e le istituzioni fortemente colpiti dall’epidemia”. Il Ministro della Salute, Olivier Véran, e il Ministro dell’Azione e dei Conti Pubblici, Gérald Darmanin, stanno dando alle compagnie tempo fino a “metà giugno” per far loro “una proposta di partecipazione finanziaria”, secondo la lettera che “Les Echos” ha consultato. A sostegno della loro richiesta, i ministri hanno sottolineato che le organizzazioni “non possono in alcun modo trarre un beneficio economico da questa crisi”, anche se hanno dovuto rimborsare meno spese sanitarie a causa del contenimento. I pazienti hanno abbandonato gli ambulatori medici e gli ospedali sono stati svuotati, la minore spesa per le cure complementari “rappresenta più di 300 milioni di euro a settimana” tra la fine di marzo e l’inizio di maggio, insiste la lettera. Anche l’assicurazione sanitaria stessa ha risparmiato, la sua spesa è scesa del 6,5% in aprile, nonostante il balzo dell’86% della spesa.
  • Gli agenti generali hanno risentito del calo dell’assicurazione vita durante il lockdown
Questi professionisti hanno sofferto durante il contenimento, ma si affidano al rinnovo dei contratti. A medio termine, alcuni di loro temono l’aumento delle difficoltà per le aziende. Tuttavia, hanno potuto contare sul loro portafoglio clienti esistente. Non ci sono state ondate di prelievi di risparmio o di rescissioni di contratti. “Per il momento, la situazione degli agenti vincolati non è critica perché l’assicurazione è una compagnia di linea e un’attività che lavora sul rinnovo dei contratti”, spiega Grégoire Dupont. Tuttavia, gli agenti che hanno molti contratti professionali possono risentire delle difficoltà di pagamento dei loro clienti. Per sostenerli, gli assicuratori hanno annunciato azioni commerciali (annullamenti, riduzioni di premio), o anche aiuti finanziari. “La grande paura degli agenti generali è per il prossimo anno”, continua Dupont. Poiché una parte dei premi si basa sul fatturato dell’azienda, se questo cade e le aziende falliscono, ne risentiranno gli agenti generali specializzati nell’assicurazione contro i danni alla proprietà e gli infortuni»

Handelsblatt

 

  • Allianz: il basso tasso d’interesse solleva la Germania dall’onere del pagamento di nuovi debiti
Uno studio di Allianz dimostra che la Germania è in grado di ridurre tempestivamente la montagna di debiti causata dalla crisi coronavirus.  “La Germania sta facendo la discesa dal picco del debito – ma soprattutto grazie a tassi di interesse estremamente bassi/negativi”, conclude un recente studio dell’economista di Allianz Hans-Jörg Naumer.