di Anna Messia
Le polizze Rc Auto di Unipol e di Generali sono ufficialmente sbarcate negli uffici postali. L’operazione era in ballo da più di un anno e nei giorni scorsi ha preso il via rivolgendosi a un bacino potenziale di utenti di 400 mila persone, che potrebbe crescere ulteriormente in un futuro non troppo lontano. L’accordo strutturato dal gruppo postale guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante è stato firmato in particolare da Poste Insurance Broker. Si tratta della società di brokeraggio del gruppo postale interamente controllata da Poste Assicura, la compagnia danni del gruppo avviata appositamente per l’iniziativa: ne è nata una partnership distributiva con le compagnie dirette di Unipol e di Generali, ovvero rispettivamente Linear e Genertel. Le polizze auto dei due assicuratori saranno offerte a condizioni vantaggiose ai pensionati e ai dipendenti del gruppo postale, ma anche ai loro familiari. In ballo ci sono appunto circa 400 mila persone, ma il raggio d’azione potrebbe crescere velocemente in futuro, non soltanto distribuendo le polizze Rc Auto dei due partner anche ai clienti del gruppo postale, ma pure arricchendo l’offerta di Poste Insurance Broker con ulteriori coperture assicurative. Operazioni che, in ogni caso, andranno attentamente soppesate considerando la forte opposizione riscontrata finora dagli agenti tradizionali che vedono in Poste Italiane un pericoloso concorrente in un mercato, come quello dell’Rc Auto, che continua a rappresentare una fetta fondamentale del giro d’affari, tanto più in questo periodo in cui il lockdown ha rallentano la loro attività. La potenza di fuoco degli uffici postali è del resto nota: in poco più di un decennio Poste Vita, la compagnia assicurativa Vita del gruppo, è riuscita a raggiungere la posizione di leadership del mercato italiano e ora anche Poste Assicura (la compagnia Danni) sta crescendo velocemente con riconoscimenti anche internazionali: nei giorni scorsi Poste Italiane ha ottenuto il primo posto nella graduatoria mondiale per reputazione del marchio stilata da Brand Finance per il settore assicurativo. L’indicatore di forza Brand Strength Index (BSI), che misura tra le altre cose l’efficacia dell’immagine e della reputazione e analizza la gestione e gli investimenti che influenzano il marchio, la vicinanza al cliente ma anche la soddisfazione dei dipendenti, ha assegnato il primato globale a Poste Italiane, con un punteggio di 85,5 e un rating corrispondente di AAA.
Insomma, oltre ai pacchi (in periodo di covid il gruppo è arrivato a consegnarne un milione al giorno) Poste Italiane continua a spingere sui servizi assicurativi e finanziari, prediligendo la firma di partnership. È stato così per esempio con Moneyfarm, società indipendente di gestione digitale del risparmio specializzata in portafogli in Etf (i fondi indice), ma anche con Intesa Sanpaolo con prestiti e prodotti di risparmio dell’istituto disponibili anche nelle reti degli sportelli postali. Mentre bollettini e ricariche Postepay sono diventati più accessibili per i clienti della banca. Oppure ancora con Eni con l’alleanza, firmata a luglio dello scorso anno, per creare sinergie nei servizi digitali e finanziari dando vita all’integrazione delle piattaforme tecnologiche e di pagamento. Ora è la volta delle polizze e anche in questo caso Poste Italiane ha guadato ai due principali operatori del mercato. Si parta dai dipendenti del gruppo, come detto, ma le potenzialità di sviluppo del business potrebbero essere decisamente più ampie. (riproduzione riservata)

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