Conoscevamo lo Stato «guardiano notturno», lo Stato gestore delle infrastrutture, lo Stato imprenditore, lo Stato regolatore. Stiamo sperimentando ora lo Stato assicuratore, che soccorre le persone e le imprese colpite dalla clausura. Finora lo Stato assicuratore si era limitato a intervenire a favore di chi era stato colpito da calamità naturali, quindi da eventi limitati nello spazio e prodotti da terremoti o altri eventi naturali. Ora i risarcimenti riguardano danni prodotti dalla stessa azione statale, sia pure nell’interesse della salute pubblica. Questa assunzione di una nuova responsabilità da parte dello Stato lo fa ritornare al centro della scena, dà ad esso un ruolo imponente, produrrebbe secondo al-cuni addirittura un mutamento del capitalismo. Inoltre, più Stato significa anche più Europa. Assicurare risarcimenti così ingenti richiede sia allentamenti delle nonne europee, sia aiuti indiretti e diretti dell’Unione europea, la prima decisione che questa ha dovuto vento finanziario statale finisca per accollare alla mano pubblica la proprietà e la gestione di imprese.


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