Il settore assicurativo richiede alla Commissione Europea di obbligare le compagnie di assicurazione a riferire “in modo trasparente” sui loro investimenti e sulle loro azioni nell’ambito dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

A suo avviso, ciò contribuirà “a risolvere i problemi di disponibilità e qualità dei dati che ostacolano il lavoro degli assicuratori nell’adempimento dei loro obblighi normativi”.

Questo è quanto Insurance Europe (che rappresenta le associazioni nazionali delle compagnie di assicurazione europee) ha detto all’istituzione comunitaria nella consultazione pubblica avviata per la riforma della Direttiva 2014/95/UE, che disciplina la divulgazione di informazioni non finanziarie.

I datori di lavoro europei delle assicurazioni chiedono inoltre che questa direttiva, una volta riveduta, sia “coerente” con i requisiti previsti dalle varie normative in materia di pubblicità e tassonomia. A loro avviso, questo è l’unico modo per garantire che gli investitori dispongano di tutti i dati necessari per conformarsi in modo efficiente e coerente.

Inoltre, chiede alla Commissione europea che tutte le informazioni non finanziarie pertinenti siano pubblicate “in un formato di dati standardizzato” e siano “disponibili in formato elettronico”. A loro avviso, ciò faciliterà l’accesso ad essa e ad un costo molto basso per gli investitori e gli altri utenti. Raccomanda inoltre che l’opzione migliore sia quella di formare una grande banca dati accessibile attraverso un registro elettronico.

Infine, spiega alla Commissione europea che l’obbligo di divulgare queste informazioni non finanziarie non deve comportare un onere finanziario eccessivo, altrimenti danneggerà in modo significativo le imprese più piccole.

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