di Paola Valentini
La pandemia ha bloccato la domanda stabilizzando i prezzi delle case, ma da maggio – con la fine delle misure di contenimento – la richiesta dei mutui è ripartita con vigore e oggi il settore viaggia più spedito rispetto al periodo pre Covid. Il merito è dei tassi d’interesse che già ai minimi storici sono scesi ancora un po’, alimentando la richiesta. Non solo. C’è anche da considerare il posticipo d’investimenti pianificati prima del lockdown, che ora trovano realizzazione. Sul lato dell’offerta si registra una maggiore propensione delle banche a concedere credito, grazie al sostegno della Bce. Secondo l’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, a fronte dell’aumento della domanda, le banche hanno incrementato i flussi di credito alle famiglie: tra 1° maggio e 15 giugno l’importo medio erogato è cresciuto del 9% anno su anno, raggiungendo i 134.315 euro. In questo modo, l’erogato medio è tornato ai livelli registrati a inizio anno, nonostante la situazione economica generale sia oggettivamente peggiore rispetto ad allora. «Vuoi per un effetto rimbalzo dopo lo stop forzato imposto dalla quarantena, o perché proprio durante questa la casa ha assunto un ruolo ancor più importante nella vita di tutti noi, tanti italiani sono tornati a presentare domanda di mutuo e le banche stanno rispondendo con grande apertura alla richiesta», spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it.

Le richieste raccolte nel canale online mostrano un incremento del peso percentuale delle surroghe che oggi rappresentano oltre un terzo (34%) delle domande complessive; erano poco più del 17% lo scorso anno. Grazie alla liquidità messa a disposizione dalla Bce, le banche si stanno mostrando disponibili a concedere mutui alle famiglie anche attraverso l’adeguamento dell’offerta. Qualcuno consente ora d’iniziare a pagare le rate dopo 12 mesi dalla stipula, concedendo così al cliente un anno di tempo per normalizzare la situazione lavorativa; altri propongono finanziamenti green a tassi agevolati per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica. Diversi istituti hanno poi deciso di non irrigidire i criteri di valutazione dei richiedenti, adeguando la politica d’erogazione alla sutazione contingente. Anche i tassi al lumicino aiutano. A giugno, i valori rilevati rimangono assai bassi, in linea con quelli di marzo. Secondo le simulazioni di Facile.it, a giugno per un finanziamento da 124 mila euro da restituire in 25 anni, con un rapporto mutuo/valore dell’immobile pari al 70%, i migliori tassi fissi (Taeg) disponibili online variano tra 0,95% e il 1,15%, con una rata compresa tra 463 euro e 477 euro. A gennaio oscillavano tra 1,23% e 1,34%, vale a dire circa 300 euro in più all’anno d’interessi; 7.500 euro se si considera l’intera vita del mutuo. Anche per il variabile l’offerta rimane compressa, con Taeg che variano, per i parametri sopra indicati, tra 0,81% e 0,98% (rata tra 452 euro e 463 euro). Lo scarto tra fisso e variabile resta minimo. Non sorprende quindi vedere come la scelta degli italiani sia plebiscitaria: nelle ultime settimane, il 97% dei richiedenti ha optato per il tasso fisso (erano l’86% 12 mesi fa). Tassi al lumicino, unitamente alla maggior apertura al credito da parte delle banche, hanno infine contribuito a ridurre l’età media dei richiedenti, oggi pari a 40 anni. Segno che anche gli under 40 sono tornati a chiedere finanziamenti per comprare casa. (riproduzione riservata)

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