L’ Anac ha accolto l’80% delle richieste

L’Anac, l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, ha accolto rimborsi per 44,4 milioni a favore dei truffati delle quattro banche poste in liquidazione (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti). Su 1.770 richieste di arbitrato pervenute all’Autorità da parte dei titolari di bond subordinati emessi dagli istituti, quelle che presentavano i requisiti richiesti dalla normativa sono state 1.685, l’80% delle quali è stato accolto (1.357). Sono i risultati degli arbitrati bancari affidati all’Autorità per il riconoscimento dell’indennizzo agli acquirenti di obbligazioni subordinate emesse da Banca Etruria, CariFerrara, Banca Marche e CariChieti presentati da Cantone e dal presidente della Camera arbitrale, Ferruccio Auletta. «Sono stati pochissimi i lodi emessi ad oggi che sono stati impugnati», ha precisato Cantone. Rispetto a una richiesta globale pari a 78,2 mln di euro, i due collegi arbitrali dell’Autorità anticorruzione hanno stabilito a favore dei detentori dei bond ristori per 44,4 mln (56,8%). In particolare, sono state accolte 1.212 istanze fino a 100 mila euro (320 respinte); 133 tra 100 mila e 500 mila euro (8 respinte) e 12 oltre 500 mila euro (nessuna respinta).
«In Banca Etruria abbiamo verificato difetti informativi molto maggiori rispetto alle altre tre banche», ha detto il presidente dell’Anac. Per la banca toscana sono stati ammesse 831 istanze (su 1.685 totali) e accolte 716 (su 1.357) pari all’86,2%. L’importo richiesto nelle istanze accolte è stato pari a 26,54 mln, di cui sono stati liquidati 20,72 mln (sui 44,4 mln totali rimborsati).
L’entità percentuale del ristoro riconosciuto rispetto alle somme richieste dai risparmiatori dipende dal livello di consapevolezza circa la rischiosità dell’investimento, quale risultante dalla documentazione trasmessa e dal livello di «alfabetizzazione» finanziaria. «È stata una vera e propria valutazione fatta caso per caso andando a verificare chi effettivamente non aveva ricevuto informazione», ha sottolineato Cantone.
La procedura arbitrale non ha comportato esborsi da parte dello Stato, le somme sono state erogate dal Fondo interbancario per la tutela dei depositi (Fitd).
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