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Il mondo dei Pir sta vivendo una fase difficile. Dopo un biennio 2017-2018 di exploit, in cui sono stati raccolti rispettivamente 10,9 e 3,95 miliardi di euro, il 2019 è iniziato in maniera diversa. Il mondo del risparmio gestito sapeva che il governo Lega-M5 Stelle stava lavorando ad una versione Pir2, che ha visto la luce solo il 30 aprile scorso in Gazzetta Ufficiale e che prevede l’investimento minimo per i fondi comuni del 3,5% in pmi e del 3,5% (in tutto il 7% minimo combinato) in fondi di venture capital.
La legge ha efficacia retroattiva a partire dal primo gennaio 2019.
Sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad aprire quest’anno i lavori dell’assemblea dell’Ania che si terrà il 10 luglio a Roma, all’auditorium Conciliazione secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza. Un segno inequivocabile del peso crescente che le compagnie di assicurazione, forti dei loro 850 miliardi di investimenti (50% del pil) stanno avendo nel sistema economico e istituzionale italiano da quando Maria Bianca Farina è salita al vertice dell’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione. quella che si terrà il prossimo luglio è la quarta assemblea dell’Ania sotto la presidenza di Farina.
Gli agenti di assicurazione dell’Anagina danno il via libera al nuovo mandato unico Generali e chiedono alla compagnia di diventare azionisti, magari con un piano di incentivazione simile a quello che il gruppo guidato da Philippe Donnet ha appena lanciato per tutti i dipendenti, anche all estero. Ieri mattina si è riunita l’assemblea Anagina, l’associazione che rappresenta oltre 350 agenti della Assicurazione Generali con fatturato di 4 miliardi euro (metà dei premi raccolti ogni anno in Italia dal Leone di Triste) e ha dato il suo lascia passare al nuovo mandato unico pro-posto dalla compagnia, con quello precedente scaduto da tre anni.

Anche articoli di gioielleria e pellicceria, oltre a materiale porno e polizze assicurative sono esclusi dalle spese del reddito di cittadinanza. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 148 di ieri è stato pubblicato il decreto del ministero del lavoro 19 aprile 2019 recante «Modalità di utilizzo della Carta reddito di cittadinanza». Il decreto ministeriale (si veda ItaliaOggi del 29 maggio scorso) riguarda in particolare la Carta Rdc, la carta di cui all’art. 5, comma 6, del decreto legge n. 4 del 2019, attraverso la quale è erogato il beneficio economico del reddito di cittadinanza.
Crescono i morti sul lavoro. Nel 2018 le denunce per infortunio mortale sono state 1.218, in crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente. L’aumento rimane, anche se lieve, nel 2019 visto che nei primi cinque mesi dell’anno i casi mortali sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018. I numeri sono stati illustrati dall’Inail che, ieri, ha presentato alla Camera la relazione annuale sull’attività dell’Istituto. Il report analizza i numeri degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali; inoltre, fa un resoconto sull’attività di controllo e di supporto erogata dall’Istituto.
Nel 2018 sono state circa 645 mila le denunce di infortunio presentate, in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco più di 409 mila (-4,3%) di cui circa il 19% occorso fuori dall’azienda, cioè con un mezzo di trasporto o in itinere. Nel 2019 rimane stabile il numero di denunce per infortunio; tra gennaio e maggio ne sono state presentate 269.431, in crescita dello 0,04% rispetto all’anno precedente, dove erano state 269.332.

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  • Le ferrovie olandesi risarciranno i superstiti dell’Olocausto
Le ferrovie olandesi (Ns) pagheranno un indennizzo ai sopravvissuti dell’Olocausto ebrei, rom e sinti e ai familiari delle vittime, come risarcimento morale per il trasporto dei deportati verso i campi di sterminio nazisti, che allora fruttò alla compagnia l’equivalente di 2,5 milioni di euro. Secondo il sito olandese Nl Times, ad oggi ci sono ancora in vita 500 sopravvissuti, cui spetteranno 15mila euro. Vedovi di ebrei deportati avranno diritto a 7500 euro, così come i figli nati prima dell’8 maggio 1945, giorno della fine della guerra. Per i figli nati successivamente, la somma scende a 5mila euro. Si stima che 100 mila ebrei olandesi, pari al 70% del totale prima della guerra, siano morti nei campi di concentramento. Fra loro anche Anna Frank.

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  • Inail, 1.218 morti sul lavoro nel corso del 2018
Nel 2018 gli infortuni sul lavoro sono diminuiti, ma cresce il numero di incidenti mortali. La relazione annuale dell’Istituto nazionale assicurazione contro infortuni sul lavoro (Inail) è l’istantanea sull’andamento degli infortuni, delle malattie professionali e della prevenzione sul posto di lavoro. I contenuti della relazione sono stati illustrati dal presidente dell’Inail, Massimo De Felice. Sul fronte infortuni l’ente lo scorso anno ha registrato circa 645 mila denunce. Un dato in diminuzione dello 0,3% rispetto al 2017. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 409 mila (-4,3%), il 19% di questi eventi è capitato al di fuori della sede aziendale. Il bilancio degli incidenti mortali registra, invece, un aumento del 6,1% e si attesta a quota 1.218 casi, in particolare quelli accertati sul luogo di lavoro crescono del 4,5%, con 704 infortuni mortali (643 uomini e 61 donne). Gli incidenti accertati sul lavoro aumentano per la prima volta dal 2015 e segnano un’inversione di tendenza rispetto al biennio 2016-2017. Inail riporta anche l’aggiornamento relativo ai primi cinque mesi del 2019, indicando 391 denunce di casi mortali, ossia due in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

 


  • Generali-Catalana, sfida per Tranquilidade
È testa a testa tra Generali e Grupo Catalana Occidente per prendere il controllo della compagnia assicurativa portoghese Tranquilidade. L’operazione ha un valore di 682 milioni di dollari e l’asset è attualmente controllato dal fondo Apollo che lo ha rilevato nel 2015 dal Banco Espirito Santo per 200 milioni di euro. In questi anni Tranquilidade è diventato il secondo assicuratore del Portogallo con una quota di mercato media del 15% . In virtù di questa ascesa il fondo punterebbe a ricavare dalla cessione fino a 600 milioni di euro. Il gruppo assicurativo faceva parte della rete di partecipazioni della famiglia Espirito Santo ma il crollo nel 2014 del Banco Espirito Santo ha rimescolato le carte in tavola portando allo spezzatino di numerose attività, compreso il business assicurativo. Per il quale a inizio anno è stata avviata una procedura d’asta che ha raccolto l’interesse di una serie di attori del settore, tra i quali la tedesca Allianz, la belga Ageas e la spagnola Mapfre. Ora, però, con le proposte vincolanti, la corsa sarebbe a due: Generali da un lato e Catalana dall’altro. Il gruppo di Trieste non commenta ma la decisione finale sull’acquirente verrà presa entro le prossime due settimane.
  • Generali, Anagina punta agli agenti-soci
Via libera all’accordo sul cosiddetto mandato unico dall’assemblea di Anagina, l’associazione che riunisce 350 agenti delle Generali e rappresenta un fatturato di 4 miliardi di euro. Non solo, parlando agli associati, il presidente Davide Nicolao ieri ha annunciato nuove iniziative «per portare avanti il dialogo con Generali Italia allo scopo di rendere possibile l’acquisizione di azioni Generali da parte degli agenti interessati, rafforzando così la partnership con la compagnia». Questa idea – in particolare la possibilità di creare un nocciolo duro di agenti-soci, ipotizzando anche un loro ingresso in cda – era già stata lanciata da Nicolao lo scorso novembre a Firenze, durante l’84esima edizione dell’assemblea Anagina. Di lì a poco la compagnia triestina aveva annunciato un piano azionario per i dipendenti e così, ieri, Nicolao è tornato alla carica: «Il prossimo passo è chiedere alla società un ipotesi di lavoro per strutturare la nostra partecipazione al capitale delle Generali e magari ottenere benefit azionari al conseguimento di determinati risultati».
  • Più informazioni e controlli per la pensione integrativa
Più trasparenza e doveri di informazione nei confronti degli iscritti, un sistema di governance e di gestione del rischio più efficace, abbattimento delle barriere transfrontaliere e potenziamento dell’attività di vigilanza. Sono questi i capisaldi del Dlgs 147/2018 che ha recepito la direttiva Ue 2016/2341 (cosiddetta direttiva Iorp II), apportando modifiche di rilievo al Dlgs 252/2005 in materia di previdenza complementare, al fine di creare un quadro unitario e armonizzato.Il decreto prevede precisi obblighi di informazione e trasparenza nei confronti degli aderenti, dei beneficiari e dei potenziali aderenti. In particolare, le forme pensionistiche complementari devono adeguatamente informare le prime due categorie di interlocutori in merito alle condizioni della forma pensionistica (tra cui il profilo di investimento, la natura dei rischi finanziari, la struttura dei costi). Questi soggetti devono inoltre ricevere, in tempi ragionevoli, tutte le informazioni rilevanti relative a eventuali modificazioni delle regole della forma pensionistica, nonché, in caso di cambiamenti significativi alle riserve tecniche, indicazioni del relativo impatto. A ciascun aderente devono essere trasmessi un documento annuale sulla propria posizione individuale e, almeno tre anni prima della possibile età di pensionamento, informazioni circa le opzioni di erogazione delle prestazioni pensionistiche.
  • In arrivo le linee guida della Covip sugli statuti
Per attuare la normativa introdotta dal Dlgs 147/2018, la Covip in primo luogo ha ritenuto necessario adottare uno schema di direttive al fine di consentire alle forme pensionistiche complementari di uniformarsi tempestivamente al nuovo quadro normativo. Inoltre ha dato avvio a una complessiva attività di revisione degli schemi di statuto dei fondi pensione negoziali e di regolamento dei fondi pensione aperti e dei piani individuali pensionistici. Il 28 marzo scorso l’autorità di vigilanza ha sottoposto alla procedura di pubblica consultazione un documento recante le direttive alle forme pensionistiche complementari con riferimento alle modifiche e integrazioni introdotte dal decreto di recepimento della direttiva Ue. In particolare vengono dettate istruzioni di vigilanza volte a chiarire le novità della normativa primaria di settore, il loro impatto sull’assetto attuale dei fondi, le modifiche da apportare sia sotto il profilo organizzativo che quello documentale, nonché a definire le tempistiche e le modalità di adeguamento.
  • Legittimo posticipare il Tfr se la pensione è anticipata
Il pagamento differito e dilazionato del Tfr ai dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata è legittimo. Tuttavia la Corte costituzionale rileva aspetti problematici per quanto riguarda il differimento del trattamento di fine rapporto in caso di pensione raggiunta per limiti di età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio. Con la sentenza 159/2019 la Consulta si è espressa in merito al dubbio di costituzionalità dell’articolo 3, comma 2, del Dl 79/1997 secondo cui il pagamento del Tfr ai dipendenti pubblici avviene trascorsi 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro se la stessa avviene per accedere alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti standard. Al contempo ha valutato la legittimità dell’articolo 12, comma 7, del Dl 78/2010 che determina il pagamento rateale del Tfr se di importo superiore a 50mila euro.