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II titolo delle Assicurazioni Generali vale almeno 17,5 euro, poco oltre le attuali quotazioni. Questo spiega perché i soci di Invag, salotto buono voluto da Mediobanca che detiene 1’1,35% del gruppo assicurativo, approvando il bilancio 2018 hanno deciso di mantenere iscritta la quota di quasi 21 milioni di titoli del Leone di Trieste a 366,7 milioni, nonostante il valore di borsa di fine dello scorso anno pari a 306 milioni e salito a 346 milioni allo scorso marzo. Nessuna svalutazione, quindi perché il valore di carico «è coerente», dice la nota integrativa, «con i target price dei principali analisti che coprono il titolo».
La nuova customer experience dovrà essere digitale e fisica insieme: ecco come Big Data e Intelligenza Artificiale cambieranno il mondo delle polizze
Lo sviluppo di nuove tecnologie anche nel settore assicurativo permette di migliorare l’efficienza dei processi interni e di proporre nuovi prodotti, meno costosi e always on. Ne ha parlato Valter Trevisani, direttore generale di Cattolica Assicurazioni, in una recente intervista per Patrimoni.

 

  • È boom del factoring ma si teme l’effetto Eba

L’Italia è il quarto Paese al mondo nel settore del factoring e terzo in Europa dietro a Francia e Gran Bretagna ma davanti alla Germania. Nel 2018 il volume d’affari del comparto ha continuato a crescere raggiungendo i 240 miliardi, in aumento dell’8,32% con un business che vale il 14% del prodotto interno lordo e pure nel primo trimestre di quest’anno lo sviluppo non si è arrestato, con un’ulteriore crescita del 15,8% (a 59 miliardi). Ma c’è una novità in arrivo che potrebbe provocare un’immediata frenata. Si tratta delle nuove regole dell’Eba sul-la classificazione dei crediti in default che entreranno in vigore per tutti gli istituti dall’autunno del 2020 ma che per le banche più grandi dovrebbe essere adottata già da settembre di quest’anno, come suggerito dalla Ban-ca centrale europea.


È costato oltre 160 milioni di euro ai Benetton salire nel capitale di Assicurazioni Generali al 4,012%. L’operazione, di cui si erano avute indiscrezioni, e consistente nell’acquisto sul mercato di altri 10,6 milioni del gruppo assicurativo per un controvalore di 161,2 milioni, è descritta nel bilancio 2018 di Schematrentatre nei fatti successivi alla chiusura d’esercizio. La società, controllata al 100% da Edizione, proprio lo scorso anno s’è vista trasferire dalla cassaforte dei Benetton un pacchetto di 18,6 milioni di titoli Mediobanca (pari a 2,1% del capitale, quota facente parte del patto di consultazione dell’istituto di Piazzetta Cuccia) e di 467,6 milioni di azioni del Leone di Trieste, partecipazione allora pari a poco più del 3% e subito incrementata di altri 4,5 milioni di titoli costati 66,5 milioni.
Quando tornerà a volare, il Boeing 737 Max sarà uno degli aerei più sicuri al mondo, secondo il costruttore americano di Seattle che ha confermato di aver apportato le modifiche al software di stabilizzazione Mcas chiamato in causa nelle due catastrofi aeree, a ottobre 2018, e a marzo 2019, che hanno causato la morte di 346 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Dal 13 marzo i Boeing 737 Max non possono volare fino a quando non riceveranno la nuova certificazione dell’Agenzia americana dell’aviazione e poi quella dell’Agenzia europea della sicurezza aerea. La Cina, uno dei primi paesi a interdire i voli del 737 Max, potrebbe tardare a dare il suo via libera. E Boeing teme che Pechino si serva delle procedure di certificazione del suo 737 Max per effettuare un trasferimento forzato di tecnologie, secondo quanto ha riportato Le Monde.
Dottori commercialisti, avvocati, notai e consulenti del lavoro dovranno monitorare i propri iscritti pubblicando annualmente le sanzioni antiriciclaggio a cui i professionisti sono stati sottoposti dalle autorità competenti. Tale pubblicazione riguarderà anche le sanzioni disciplinari adottate dall’ordine nei confronti dei propri iscritti e le segnalazioni di operazioni sospette da effettuate dai professionisti. È quanto si legge nella bozza del decreto (in dirittura in consiglio dei ministri) correttivo del dlgs 231/2007 finalizzato da un lato al recepimento della direttiva 2018/843 (V direttiva antiriciclaggio) e dall’altro ad integrare quanto contestato dall’Ue all’Italia con la procedura di infrazione n. 2019/2042 per il non completo recepimento della IV direttiva (Dir. Ue 2015/849).
Il factoring in Italia vale circa 240 miliardi di euro. Questa cifra pone l’Italia ai vertici mondiali per il recupero crediti realizzato da operatori specializzati, visto che cifre superiori si registrano solo in Cina, in Francia e in Gran Bretagna. A mettere insieme i numeri sul factoring in Italia e nel mondo è Assifact, l’Associazione italiana per il factoring, durante l’assemblea nazionale dell’Associazione, andata in scena ieri a Milano. Il volume d’affari registrato nel 2018, come detto, ha raggiunto la cifra di 240 miliardi di euro, in crescita dell’8,32% rispetto al 2017, valore pari circa al 14% del pil nazionale. Il mercato italiano del factoring è terzo in Europa e quarto nel mondo. In crescita i valori anche nel 2019, visto che a gennaio si sono registrati aumenti del 19,32%, a febbraio del 21,73%, a marzo del 15,83% con un volume d’affari cumulativo di 58,580 miliardi nel primo trimestre.
«Per le operazioni di finanziamento attraverso il factoring», ha sottolineato il presidente di Assifact Fausto Galmarini, «la qualità del credito è rimasta alta: l’incidenza delle esposizioni deteriorate sul totale di è ridotta del 5,23%, rispetto al 10,24 degli impieghi bancari, mentre le sofferenze rappresentano soltanto il 2,25% contro il 5,6% medio dell’attività bancaria».
Cattolica assicurazioni ha sottoscritto i Principi per l’investimento responsabile delle Nazioni Unite, impegnandosi a incorporare i criteri Esg nelle proprie decisioni di investimento e di azionariato attivo. Una scelta che, adottata da oltre 2 mila firmatari in 50 paesi, rafforza l’orientamento alla responsabilità sociale del gruppo Cattolica e ribadisce l’impegno della compagnia a essere un operatore trasparente verso i propri stakeholder e membro responsabile della comunità di investitori istituzionali in un’ottica di lungo periodo.
«Il soddisfacimento delle attese dei nostri stakeholder è condizione necessaria per la crescita profittevole della società», ha sottolineato l’a.d. Alberto Minali. «Fin dalle origini il richiamo alla dimensione etica dell’attività è centrale nella visione imprenditoriale di Cattolica e nella sua concezione del rapporto con il sistema economico e gli interlocutori sociali. L’adesione ai Pri delle Nazioni Unite è la naturale conseguenza di questo approccio».
  • Giochi 2026, Allianz illumina la Torre con il tricolore
Allianz si congratula con Milano e Cortina per l’assegnazione dei giochi olimpici invernali del 2026 e, per farlo, la Torre Allianz dall’altroieri accende di sera un’illuminazione tricolore sotto la propria insegna.

  • Italiani quarti al mondo nel factoring
L’Italia è tra i primi tre Paesi in Europa (dopo Francia e Regno Unito, prima della Germania) nel mercato del factoring, l’attività finanziaria che consente alle imprese di cedere i crediti commerciali per gestire in modo efficiente il capitale circolante e neutralizzare gli effetti negativi dei ritardi nei pagamenti. Con un volume d’affari di oltre 240 miliardi di euro nel 2018 (+8,32%), pari al 14% del Pil nazionale, il mercato italiano del factoring è il quarto nel mondo, dove la Cina, che dieci anni fa era decima in classifica, precede in classifica le tre big europee. Lo ha detto il presidente di Assifact, Fausto Galmarini, nella sua relazione all’Assemblea annuale dell’associazione. «Nei primi mesi del 2019 si è vista una forte e ulteriore accelerazione (+19,32% a gennaio, +21,73% a febbraio e +15,83% a marzo)», ha detto Galmarini, sottolineando che il volume d’affari cumulativo si è attestato a 58,58 miliardi di euro nel primo trimestre. «Il mercato italiano ha registrato nell’ultimo decennio un deciso e continuo incremento dei volumi (+7,19% nel 2008-2018), dando un sostegno all’economia», ha detto. Per le operazioni di finanziamento attraverso il factoring la qualità del credito nel 2018 è rimasta alta: l’incidenza delle esposizioni deteriorate sul totale si è ridotta al 5,23% rispetto al 10,4% degli impieghi bancari, mentre le sofferenze rappresentano soltanto il 2,25% contro il 5,6% medio dell’attività bancaria.
  • Bper.Cimbri: saliremo al 19,9% entro giugno
La salita da parte del gruppo Unipol nel capitale di Bper dall’attuale 18,5% al 19,9% avverrà «entro fine giugno». Lo ha confermato l’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, a margine di un convegno a Milano.
  • Nell’antiriciclaggio potenziata l’adeguata verifica del cliente
Dopo la consultazione pubblica, lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva Ue 2018/843, V direttiva antiriciclaggio, è atteso all’esame del consiglio dei ministri. L’iter di formazione del nuovo provvedimento era iniziato con l’esercizio della delega conferita al governo dall’articolo 15 della legge 12 agosto 2016 n.170, in vista della modifica della direttiva Ue 849/2015, meglio nota come IV direttiva antiriciclaggio. Quest’ultima resterà in vigore, ma con le integrazioni necessarie a potenziarne l’efficacia, soprattutto nella parte relativa alla prevenzione del rischio di finanziamento del terrorismo, anche alla luce degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. In questa prospettiva, lo schema di decreto (si veda anche «Il Sole 24 Ore» di ieri) contiene le disposizioni necessarie ad assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla V direttiva nonché i correttivi necessari a fronte delle osservazioni formulate dalla Commissione europea nell’ambito della procedura di infrazione 2019/2042, con la quale è stato formalmente contestato all’Italia il non completo recepimento della IV direttiva antiriciclaggio.
  • Responsabilità da decreto 231 anche per i reati tributari
Società responsabili per frodi Iva commesse dai dipendenti. Aprendo così la strada per l’applicazione del decreto 231/01 nel penale tributario. A prevederlo è la legge di delegazione europea, ormai pronta per essere esaminata dall’Aula del Senato per il via libera definitivo. Più nel dettaglio, la legge affida al Governo il recepimento della direttiva Pif (protezione di interessi finanziari, la 2017/1371) che ha per oggetto la definizione di reati e di sanzioni contro le frodi che compromettono gli interessi finanziari dell’Unione con particolare riferimento all’Iva. La necessità del recepimento mette in agenda il tema cruciale della responsabilità degli enti, uno di quelli più centrali, insieme alla forza esimente dei modelli (tuttora inevasa) e l’inclusione dei reati colposi (questo invece già in atto con i reati in violazione della sicurezza del lavoro). Da molto tempo, infatti, si discute dell’allargamento all’intero settore fiscale. Almeno dal 2007, a dire la verità, quando la commissione ministeriale guidata dall’attuale Procuratore di Mialano Francesco Greco (ma all’interno della quale l’anima, allora meno sbiadita, di Mani Pulite, era rappresentata anche da Paolo Ielo, oggi alla Procura di Roma, e Piercamillo Davigo, attuale consigliere del Csm) ne aveva già messa nero su bianco l’inserimento nella lista dei reati presupposto.

Ieri l’Autorité des marchés financiers ha fato il via libera alla Banque Postale per assumere il controllo di CNP Assurances, senza passare per l’offerta pubblica di acquisto. L’operazione porta alla nascita di un gigante della bancassurance nella sfera pubblica. Lo Stato diventa azionista minoritario nel capitale de La Poste a vantaggio de la Caisse des Dépôts, che diventerà primo azionista. La Banque Postale si fonderà con CNP Assurances e diventerà in questo modo il 12° o 13° gruppo bancario in Europa, con 9 mld di euro di prodotto netto bancario e CET1 di oltre il 19%.