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Che sia per l’acquisto della prima o della seconda casa o per i lavori di ristrutturazione, accendere un mutuo è una scelta da fare con attenzione, visto che può durare anche 30 anni. Per trovare il finanziamento più adatto alle proprie esigenze è indispensabile tenere presente il bilancio familiare nel lungo periodo, ragionando sul reddito anche futuro, valutare il tipo di tasso, la sostenibilità della rata, la durata e tutti i costi confrontando diverse offerte. Secondo una guida realizzata dall’Unione nazionale consumatori con la collaborazione di Gruppo MutuiOnline (sito che compara le diverse offerte), innanzitutto la scelta del mutuo deve tenere conto del proprio bilancio familiare sia presente che futuro.
Libero accesso agli atti dei sinistri senza il nulla osta dell’autorità giudiziaria anche in caso di lesioni personali lievi. Solo in caso di decesso, di commissione di un reato o di un sinistro con prognosi superiore a 40 giorni servirà ancora il preventivo nulla osta della magistratura. Lo ha chiarito la procura della repubblica di Pistoia con la circolare n. 486 del 5 aprile 2019. L’art. 11 del codice stradale prevede l’accesso agli atti del sinistro. Ma in caso di lesioni personali occorrere sempre il nulla osta della procura. Eccetto nel caso di lesioni lievi, fino a 40 giorni di prognosi. In questo caso la polizia giudiziaria non dovrà richiedere nulla e attivare l’accesso agli atti degli interessati.
Il sinistro marittimo avvenuto lo scorso 2 giugno nel Canale della Giudecca a Venezia non ha solo riacceso il dibattito politico sulla questione del transito delle mega navi da crociera nella laguna Veneta, ma solleva la questione dei soggetti tenuti al risarcimento dei danni e del loro ammontare. La m/n Msc Opera ha prima urtato il battello m/n River Countess per poi fermarsi contro il molo di San Basilio, nell’incidente sono rimasti feriti 4 passeggeri a bordo del battello. Fermo restando che le cause dell’incidente sono ancora da accertarsi è possibile delineare, in termini generali, alcuni profili circa la responsabilità del sinistro e quindi il risarcimento dei danni derivante da esso.

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  • La ricostruzione fantasma in 50 mila ancora senza casa
Quattro regioni coinvolte, un immenso cratere di 140 comuni devastati, una porzione enorme di centro Italia trasformata dalla meraviglia dei suoi borghi allo squallore di centinaia di villaggi prefabbricati giallognoli, dormitori confortevoli quanto identici, sorti tra le macerie. E le macerie sono in gran parte ancora lì dove le schiantò il terremoto del 2016, con la sua coda abruzzese del gennaio 2017. In albergo e nei container. Dopo 34 mesi ci sono ancora 1.415 persone in albergo. Ci sono ancora 523 persone nei «container allestiti dal Dipartimento». Ci sono 478 esseri umani che vivono nelle case del “progetto Case”, quello di Berlusconi per il terremoto dell’Aquila. Ci sono 8.902 persone nelle casette prefabbricate giallognole, le Sae e i Mapre. Ci sono, soprattutto, 38.487 persone che ogni mese ricevono un contributo (Cas) per vivere altrove, in attesa di rifar casa: si va da un minimo di 400 euro per i singoli, a oltre mille euro per famiglie numerose con anziani, e il conto per lo Stato è da brividi. In tutto sono cinquantamila residenti ancora fuori casa, senza contare il popolo delle seconde case: quello che animava i borghi, facendo esplodere la vita nei fine settimane e nelle vacanze.

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La relazione Covip mostra che i rendimenti in un arco di tempo di più anni battono il Tfr. Ma occorre stare attenti alle spese elevate di alcuni prodotti
Per chi aderisce a un fondo pensione la domanda è una specie di tormentone, che diventa più angoscioso nei periodi di vacche magre sui mercati. E il 2018 lo è stato, praticamente per tutte le classi di investimento. Ovvio, quindi, che i rendimenti netti dei fondi pensione siano stati tutti negativi: meno 2,5% i negoziali (quelli elettivamente dei dipendenti, originati dalla contrattazione collettiva); meno 4,5% i fondi aperti (rivolti a chiunque voglia aderirvi); meno 6,5% i Pip di ramo III, quelli generalmente offerti dalle assicurazioni. Un risultato che fa male, soprattutto se paragona-to alla rivalutazione del Tfr, che cresce ogni anno secondo para-metri prefissati e non di merca-to (1’1,5% più il 75% del tasso di inflazione).
Nel 2019 la vita è diventata un eterno check up tra visite, analisi e controlli di ogni tipo lo racconta il primo “Rapporto” sull’economia del wellness della Philips
Gli italiani si scoprono dinamici, attenti allo sport, a ciò che mangiano e al benessere. Ma soprattutto pronti ad aprire il portafoglio per migliore le proprie condizioni psico fisiche. Sotto il generico ombrello della salute spendono, tra prodotti e servizi, ben 43 miliardi di euro. Per un importo pro capite di circa 1300 euro l’anno.
Troppe le persone che pagano pur di evitare lunghe file di attesa nel pubblico. Il 62% di chi ha effettuai (almeno una prestazione sanitaria nel sistema pubblico ne ha effettuata almeno un’altra nella sanità a pagamento. In totale sono 19,8 milioni gli italiani che nell’ultimo anno, per almeno una prestazione sanitaria, hanno provato a prenotare nel Servizio sanitario nazionale e a causa dei lunghi tempi d’attesa, si sono rivolti alla sanità a pagamento. Il IX Rapporto Rbm-Censis sulla Sanità pubblica, privata e intermediata, presentato la settimana scorsa a Roma, al Welfare Day 2018, suona come un campanello d’allarme. Perché curarsi a pagamento non è una scelta. ma una necessità.

 


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  • La lotta agli hacker nelle città intelligenti
Per ora la città più intelligente è Singapore. Le auto sono già in rete con i sistemi di pagamento, le società autostradali e la municipalità che gestisce i parcheggi. A bordo lettori ottici e microchip leggono gli accessi. L’amministrazione sa tutto e invia le multe in caso di infrazioni. Fra cinque anni, nelle nostre città, la tecnologia 5G moltiplicherà per 10 il modello Singapore. Un mondo efficientissimo, con un drammatico problema parallelo: la cybersicurezza. Oggi in Italia non sono previsti fondi per il reclutamento delle competenze necessarie a proteggere le nostre amministrazioni pubbliche da possibili attacchi. Nel nostro Paese, un laboratorio sulla cyber-security lo sta avviando l’altra grande produttrice cinese di apparati, Zte. Garantisce di mettere a disposizione la revisione del codice sorgente sui suoi prodotti. E a noi va bene così.

Maria Bianca Farina stringe i tempi per la Sgr sostenuta dalle compagnie di assicurazione e dedicata alle infrastrutture Per la gestione in lizza F2i, Macquarie e Partners Group. L’idea della partnership e l’apertura alle casse previdenziali
II tandem Yolo-Zurich Connect prova a rivoluzionare il mondo delle assicurazioni dedicate alla casa. E lo fa lanciando HomeFlix, una polizza casa totalmente «senza carta», acquistabile e attivabile direttamente dallo smartphone. HomeFlixè un’applicazione dedicata ai servizi di protezione e assistenza della casa, rivolta sia ai proprietari sia agli affittuari — spiega Cianluca De Cobelli, co-founder e amministratore delegato di Yolo, la piattaforma assicurativa totalmente digitale nata nel 2017.
In un futuro non molto lontano, tutto il parco macchine circolante sarà dotato di sensori di diagnostica e di altri strumenti telematici sofisticati, di radar e telecamere in grado di comunicare con l’esterno. Grazie alla connessione con la rete web, i veicoli possono già oggi dialogare con altri veicoli e con le infrastrutture stradali, scambiandosi informazioni sugli autisti, su come guidano, sui loro percorsi e i punti di interesse preferiti, sullo stato dell’auto (pneumatici, motore, livello olii), sulla situazione del traffico, le condizioni atmosferiche e la posizione in cui si trovano. Per decidere così in tempo reale, ad esempio, la strada migliore da percorrere, evitando code e incidenti.

  • Smart contract, la clausola si autoesegue
Dai rimborsi assicurativi alle transazioni finanziarie, dalle operazioni societarie alla tracciabilità delle merci e alla tutela della proprietà intellettuale. Il campo d’azione degli smart contract è potenzialmente esteso, ma ha confini ben visibili. E sottolinearlo serve a tener lontana qualsiasi tentazione di eleggere questi strumenti a sostituti tout court delle forme contrattuali tradizionali. Anche se – è indubbio – aprono nuovi spazi professionali. È l’espressione “smart contract”, però, che può esser fuorviante. «Perché, anche rispetto alle differenze dei vari sistemi normativi, in alcuni casi non è possibile parlare di “contratti” in senso strettamente giuridico, ma di funzioni “if/then” incorporate in software o protocolli informatici. Del tipo: se c’è una scadenza, allora parte il pagamento», spiega Andrea Reghelin, associate partner di P4I, società di advisory del gruppo Digital360. «In altre parole, tramite gli smart contract – continua Reghelin – può anche avvenire una trasposizione “informatica” di accordi che si concludono al di fuori dalla piattaforma tecnologica».
  • Banca responsabile se paga l’assegno con controlli leggeri
È negligente la banca negoziatrice di un assegno circolare che, nell’adempimento degli obblighi relativi a un rapporto di conto corrente, confermi al cliente la valida emissione del titolo solo in base a una richiesta telefonica alla banca emittente e senza fare altre verifiche idonee a ridurre il rischio di frode. Lo afferma la Corte d’appello di Napoli (presidente Sensale, relatore Marinaro) in una sentenza dello scorso 19 marzo. Questi i fatti. Nel 2006 una Spa aveva presentato per l’incasso, presso la propria banca, due assegni circolari emessi da un istituto di credito campano. La banca, prima di versare l’importo sul conto della Spa, aveva telefonato all’emittente, che aveva garantito la libera negoziabilità dei titoli. Ma dopo alcuni giorni la somma era stata riaddebitata sul conto della Spa, perché i due assegni erano risultati insoluti; al contempo, la banca campana aveva comunicato che i titoli erano stati trafugati nel 2002 e che era stata informata la Procura della Repubblica. La Spa ha citato allora in giudizio l’emittente, chiedendo al tribunale di condannarla al pagamento di 68mila euro, pari alla somma dei due assegni.

Molte compagnie dichiarano – in occasione di un’indagine de Les Echos, un aumento tra il 10 e il 20% del numero dei sinistri nel 2018. Le tatiffe della rc decennale sono aumentate negli ultimi dieci anni.