OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI INVESTIMENTI ASSICURATIVI:

Zurich Italia ha lanciato lo scorso marzo Portfolio Extra, una nuova polizza che coniuga elementi di protezione e posizionamento finanziario. Offre stabilità tramite la copertura caso morte al 100% da destinare ad un beneficiario prescelto e permette di accedere ad una gestione patrimoniale di quattro diverse linee con obiettivi di volatilità. Per quanto riguarda la componente assicurativa, si tratta di una unit-linked a vita intera che prevede il pagamento di un premio unico iniziale eventualmente integrabile con premi aggiuntivi.
Nell’ambito del mondo molto vasto dei prodotti a bassa volatilità, e con prevalenza di natura assicurativa, il focus in questa occasione riguarda il prodotto Reale Mutua Opportunità Reale Special.
Si tratta di una polizza di Ramo I, ovvero una polizza con contenuto prevalente assicurativo e legato ai rendimenti di una gestione separata della compagnia assicuratrice (la gestione Reale Due, in questo caso).
L’industria del risparmio gestito è a un bivio. E l’Italia non fa eccezione. Da una parte i gestori devono fare i conti con le pressioni sui margini e la concorrenza dei fondi passivi a basso costo, come ha sottolineato un report di Goldman Sachs sull’asset management europeo, oltre, situazione specifica per l’Italia, all’ingresso di nuovi player sul mercato che puntano a conquistare una fetta della ricchezza degli italiani, stimata in circa 10 mila miliardi di euro, grazie al loro noto elevato tasso di risparmio.
E dall’altra cresce il bisogno di consulenza finanziaria specializzata soprattutto per i grandi patrimoni alle prese con tassi bassi e mercati sempre più incerti che spingono a esplorare nuove aree cercando soluzioni di investimento alternative nei cosiddetti private market, ovvero al di fuori dei mercati pubblici delle azioni e dei bond quotati. Non a caso la raccolta del risparmio gestito ha avuto in questi primi mesi del 2019 una battuta d’arresto, anche in Italia. In questo contesto le strade per difendere le posizioni e crescere sono due: specializzarsi con boutique di asset management di nicchia, oppure puntare tutto sui volumi per competere con giganti esteri del calibro di Blackrock.
Otto mutue assicurative europee che messe insieme rappresentano una potenza di 54 miliardi di euro di premi, con 42 milioni di clienti e oltre 65 mila dipendenti, hanno deciso di unire le forze. Un’alleanza che coinvolge 17 Paesi dalla Finlandia all’Olanda, dalla Francia alla Spagna. Lo scopo è lavorare insieme e creare sinergie, in settori come il welfare o l’innovazione tecnologica. Temi di evidente attualità e a guidare l’organizzazione per il prossimo biennio sarà un italiano. L’alleanza si chiama Eurapco, ha sede a Zurigo, e alla presidenza è appena salito Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua che ha preso il posto dello svizzero Markus Hongler. La compagnia torinese è entrata nel circuito nel 2016, parecchi anni dopo dalla fondazione dell’alleanza (1992), ma ci ha subito creduto con convinzione. In questi anni la coalizione ha cambiato nome (inizialmente era Eureko) e più volte i componenti sono mutati, con l’uscita di qualche partner e l’ingresso di altri.

Telefonata con un broker dei Lloyd di Londra, amico di lungo corso. Gente che scommette e rischia. Le cose le sanno sempre prima degli altri. Salvini deve «Essere efficiente, vale a dire fare cose per cui torni la fiducia e la voglia di investire: abbassare le tasse, percorrere la Nuova via della Seta per favorire le esportazioni – lo dice anche il vecchissimo Cesare Romiti – fare la Tav perché non si lasciano le cose a metà, e altro ancora, attendo informazioni anche io»
Dopo il lancio della nuova brand promise «Know you can», protagonista Serena Williams, Axa Italia torna on air focalizzandosi sull’universo «salute», con quattro differenti spot, filo conduttore «La mia salute prima di tutto». Uno degli obiettivi strategici della compagnia è infatti diventare leader del settore healthcare, attraverso una gamma di servizi innovativi. E’ il caso di «Axa Soluzioni Salute», disponibile presso la rete di Banca Monte dei Paschi di Siena, intermediario di Axa Mps Danni, e la rete agenti di Axa Assicurazioni, che offre il consulto medico telefonico o con video chiamata, l’invio della ricetta medica in farmacia, il recapito a domicilio del farmaco e specifici servizi di assistenza a domicilio come un fisioterapista o un infermiere.
«Generali è il primo assicuratore in Italia»: lo ha detto Francesco Gaetano Caltagirone, fondatore dell’omonimo gruppo e azionista di Generali, a chi gli chiedeva se fosse in corso un dialogo con Poste italiane per una partnership nel settore Rc auto. La scorsa settimana, in occasione dell’assemblea di Poste, l’a.d. Matteo Del Fante aveva annunciato che entro quest’anno la società avrebbe scelto il partner per la distribuzione delle polizze.
  • Banca Mediolanum, raccolti 259 mln a maggio
La raccolta netta di Banca Mediolanum ha raggiunto in maggio 259 milioni di euro. In particolare il risparmio gestito è stato pari a 94 milioni. «Prosegue, come previsto, l’andamento della raccolta totale del 2019, che da inizio anno ammonta a 1,7 miliardi, in aumento del 6% rispetto al 2018», ha commentato l’amministratore delegato Massimo Doris. «Il mese di maggio riflette un atteggiamento di attesa legato alle incertezze macroeconomiche e politiche, che ha portato i clienti a privilegiare temporaneamente una maggiore liquidità». Intanto l’istituto ha svolto il ruolo di nomad e financial advisor nella quotazione di Sirio su Aim Italia.

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  • Tfr statali la promessa mancata
Il governo tiene bloccati 8 miliardi. Tanto quanto valgono le liquidazioni di 224 mila dipendenti pubblici che potrebbero andare in pensione quest’anno con quota 100, ma anche in base alle normali – e vigenti – regole della Fornero. Nella legge 26 istitutiva del reddito di cittadinanza e quota 100 c’è una norma (articoli 23 e 24) che consente al dipendente pubblico di richiedere un prestito bancario fino a 45 mila euro per incassare subito la liquidazione – il Tfs, trattamento di fine servizio – senza aspettare fino a due anni, come accade oggi a differenza del Tfr erogato subito ai privati. Il prestito, garantito dallo Stato, ha un tasso di favore (l’ipotesi è del 2,45%). E viene ripagato con lo stesso Tfs, nel momento in cui si rende disponibile. Il governo ha pure previsto uno sgravio fiscale, crescente all’aumentare degli anni di attesa per il Tfs, dall’1,5 al 7,5%. Le minori tasse sulla liquidazione servono a compensare il costo degli interessi. L’accordo quadro tra ministeri – Economia, Lavoro, Pubblica amministrazione – e l’Abi – l’associazione delle banche – non c’è. Senza i tre provvedimenti, i dipendenti pubblici che andranno in pensione dal primo agosto in poi grazie a quota 100 – ancor più numerosi gli insegnanti dal primo settembre – resteranno all’asciutto.

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  • Mediolanum, 1,7 miliardi di raccolta
Raccolta di 259 milioni di euro netti a maggio per Mediolanum un dato leggermente in calo rispetto ai 343 milioni di aprile. «Prosegue come previsto l’andamento della raccolta totale del 2019, che da inizio anno ammonta a 1,7 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 2018», ha commentato l’amministratore delegato Massimo Doris. «Il mese scorso, con 259 milioni di euro, riflette un atteggiamento di attesa legato alle incertezze macroeconomiche e politiche che ha portato i clienti a privilegiare temporaneamente una maggiore liquidità» ha aggiunto il banchiere che ha anche ricordato la prima operazione di ammissione alla quotazione portata a termine giovedì dalla direzione investment banking di Banca Mediolanum, in qualità di Nomad e financial advisor di Sirio spa.
  • I numeri di Fineco
É pari a 489 milioni la raccolti di maggio di Fineco rispetto ai 508,2 di aprile. Dall’inizio dell’anno l’ammontare complessivo è di 2,7 miliardi (-7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). «I dati del mese scorso mostrano una raccolta solida, ottenuta senza far ricorso a politiche commerciali di breve periodo — ha commentato l’amministrato delegato Alessandro Foti —. Il mix risulta coerente con una condizione di mercato più complessa rispetto allo scorso anno, che vede i risparmiatori orientarsi verso soluzioni più conservative, quindi con un approccio più prudente».

  • Fineco, patrimonio totale a 74,5 miliardi
Finecobank ha registrato a maggio una raccolta netta pari a 489 milioni di euro, portando a 2,7 miliardi il saldo da inizio anno (-7% rispetto al 2018). Il patrimonio totale è a 74,5 miliardi (+7% rispetto a maggio 2018 e a dicembre 2018). Per l’a.d. Alessandro Foti si tratta di «una raccolta solida, ottenuta senza far ricorso a politiche commerciali di breve periodo».
  • Mediolanum, flussi netti a 259 milioni
Banca Mediolanum ha registrato una raccolta netta di 259 milioni nel mese di maggio, portando il saldo da inizio anno a 1,7 miliardi (in aumento dagli 1,6 miliardi dello stesso periodo 2018). «Il mese di maggio – ha sottolineato l’a.d. Massimo Doris – riflette un atteggiamento di attesa legato alle incertezze macroeconomiche e politiche che ha portato i clienti a privilegiare temporaneamente una maggiore liquidità».

  • Polizze? Occhio agli oneri di gestione e ai costi iniziali e di uscita
In periodi di crisi e di tassi negativi la tentazione delle polizze rivalutabili è un grande classico che è stato nel tempo rispolverato dalle reti di vendita, sia assicurative sia bancarie che le propongono a chi non ama il rischio: sono infatti anestetizzate dal rischio rialzo tassi. Non a caso nel 2018 nelle gestioni separate si sono riversati premi per oltre 68 miliardi di euro sia attraverso contratti di ramo I sia attraverso le polizze multiramo. La garanzie del capitale, al netto dei costi, è da sempre un fattore che piace. Unito al fatto, non trascurabile, che le polizze vita tradizionali (ramo I) con rivalutazione annuale dei premi investiti netti, non pagano il famigerato bollo sugli investimenti che grava invece su ogni altro tipo di impiego finanziario (0,2%). E sono impignorabili e insequestrabili nonché esenti da tassa di successione e fuoriescono dall’asse ereditario. Se fino a qualche decennio fa era previsto anche un rendimento minimo garantito, oggi non c’è più tale garanzia aggiuntiva. La rivalutazione dei premi netti investiti dipende da una gestione separata (che investe prevalentemente su strumenti tranquilli) e che di anno in anno retrocede un rendimento che dipende dalle cedole incassate e dalle plusvalenze nette realizzate dal trading sui titoli.
  • Reclami alle compagnie in calo ma non per tutti
Non più solo Rc Auto. Il contenzioso tra le compagnie e gli assicurati si sta spingendo anche su altre tipologie di polizze (sanità, viaggi e coperture legate ai mutui e Rc professionale soprattutto nel settore medico). Settori in espansione e particolarmente “critici” in quanto si tratta di coperture che riguardano la sfera personale degli assicurati che, quando vivono brutte esperienze, peggiorano la già scarsa propensione a utilizzare le polizze di tutela. Il dato emerge dalla statistiche sui reclami ricevuti dalle compagnie nel 2018, che nei giorni scorsi l’Ivass, Authority del settore assicurativo, ha pubblicato sul suo sito (dove è possibile anche fare dei confronti e delle classifiche tramite dei bottoni interattivi).
  • Al via la selezione di candidati per l’Arbitro assicurativo
Nei giorni scorsi l’Ivass ha compiuto i primi concreti passi per istituire l’atteso Arbitro assicurativo. Il 29 maggio e il 6 giugno si sono infatti svolte a Roma le prove scritte per la selezione di 15 esperti in discipline giuridiche e 5 esperti di information and communication technology necessari per mettere in piedi e ricoprire vari ruoli nel nascente organismo. Attualmente l’obiettivo dichiarato dai vertici dell’Ivass è di renderlo operativo entro la metà del 2020. L’istituzione di un Arbitro assicurativo è da oltre un decennio sul tavolo delle discussioni tra authority, compagnie e associazioni dei consumatori. Ma solo con il decreto legge 68/2018 che ha recepito la direttiva Ue 97/2016 in materia di distribuzione assicurativa (Idd). la figura dell’arbitro assicurativo è stata introdotta nel nostro ordinamento con lo scopo di prevedere un sistema extragiudiziale più snello ed efficace per ridurre tempi e costi delle controversie tra compagnie e assicurati. Un po’ sulla falsariga di quanto già avviene con l’Arbitro bancario finanziario (Abf) in tema di operazioni e servizi bancari e con l’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) per quel che attiene i servizi di investimento o il servizio di gestione collettiva del risparmio.