la joint venture immobiliare sta cercando centri commerciali in tutta europa. Il progetto si concretizza con l’acquisto del controllo (66%) del Parco Leonardo di Roma per 300 milioni con Unicredit e Natixis. Finora sono stati valutati quasi 70 dossier in ambito internazionale
di Andrea Montanari

I centri commerciali sono un business redditizio? Se negli Stati Uniti questo settore sta subendo in maniera massiccia la concorrenza dell’online, in Europa forse le cose stanno diversamente. Come dimostra il progetto comune targato Generali e Poste Vita che puntano a creare un polo nel settore. E se in Italia il Leone di Trieste può già contare sul progetto milanese Citylife (residenziale e commerciale), l’idea è quella di consolidare una piattaforma continentale di mall e business center.
Al punto che la struttura guidata da Aldo Mazzocco, secondo indiscrezioni di mercato raccolte da MF-Milano Finanza, avrebbe valutato finora quasi 70 dossier sia sui mercati dell’Europa Occidentale sia in quelli dell’Est. L’attività di scounting è intensa e non è detto che si concretizzi con questi numeri. Ma resta il fatto che la nascita di questo polo è una delle priorità della compagnia assicurativa guidata da Philippe Donnet. Come dimostra la joint venture avviata con Poste Vita per investire nel business.
Come conferma l’acquisto definito ieri del Parco Leonardo , il centro commerciale di Roma controllato da Leonardo Caltagirone , fratello di Francesco Gaetano (uno dei principali soci di Generali con il 5,14%). Dopo una gestazione lunga quasi un anno, il Leone di Trieste e Poste Vita hanno rilevato il 66% (quote paritetiche del 33%) della società che gestisce la struttura edificata tra Roma e Fiumicino su 160 ettari di proprietà di Leonardo Caltagirone (avrà il restante 34%): un investimento che aveva un valore di 3 miliardi.

L’operazione, come anticipato il 12 febbraio da MF-Milano Finanza, ha un controvalore di circa 300 milioni e per metà sarà finanziata ricorrendo a nuovo debito bancario. A sostenere il piano saranno, in particolare, Unicredit e Natixis. La banca italiana, da sempre vicina alle iniziative di sviluppo in real estate di Generali , avrà un ruolo di primo piano nel finanziamento (150 milioni) superiore a quello precedentemente concesso (120 milioni) e che vedeva coinvolta anche Intesa Sanpaolo . Ora invece l’istituto guidato da Carlo Messina si è sfilato per essere sostituito dalla banca francese.
Il piano di rilancio del polo commerciale ha una durata variabile che oscilla tra tre e cinque anni. Il business plan farà perno sulla rivisitazione del centro commerciale (182 negozi su una superficie di vendita di 62 mila metri quadrati), che prevederà un maggiore allocazione di spazi a favore degli operatori del food e dell’intrattenimento.
Nelle intenzioni di Generali e Poste Vita c’è quella di trasformare Parco Leonardo in una sorta di Citylife romana anche perché, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni dalla struttura commerciale, ogni anno il centro è visitato da 7 milioni di persone.
Per poter arrivare a centrare l’obiettivo della riqualificazione e del rilancio si cercheranno sinergie con il retail park che si trova di fronte allo stesso Parco Leonardo . Inoltre la compagnia assicurativa triestina creerà un fondo immobiliare dedicato alla proprietà immobiliare che in futuro potrebbe essere fatta rientrare nella piattaforma europea dei centri commerciali. La gestione della struttura verrà affidata a una società specializzata: Savills o Richard Ellis.
Nell’operazione Leonardo Caltagirone è stato assistito da Mediobanca e Generali Real Estate da Natixis Cib.
E’ stato poi definito da Generali e Poste Vita l’acquisto di un immobile a Berlino (The Westlight, destinato a uffici e spazi commerciali) per un investimento di oltre 200 milioni che rafforza la presenza in Germania dopo l’immobile rilevato a Francoforte. (riproduzione riservata)

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