L’UE che apre all’area dei Balcani e all’Est Europa offre una grande occasione di sviluppo alle imprese italiane, industriali e finanziarie. E in questa partita il Nord-Est del Paese può giocare un ruolo di leadership verso nuovi mercati e opportunità di investimento. È questo uno dei messaggi che sono giunti dal Trieste – Eastern Europe Investment Forum organizzato da FeBAF, la Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, e da MIB Trieste School of Management.

Per l’area balcanica occidentale, la UE è il primo partner commerciale, col 73% del commercio totale. Gli scambi della UE con la regione sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (50 miliardi circa nel 2017), a beneficio soprattutto dello sviluppo dell’area balcanica. Con queste premesse, imprese e settore finanziario italiani possono assumere un ruolo di traino nella prospettiva di una più ampia Unione Europea che è anche integrazione di mercati, infrastrutture, investimenti, finanziamento per imprese e famiglie. “Una Unione degli investimenti e dei finanziamenti all’interno di una Europa allargata – ha affermato nel suo intervento Paolo Garonna, segretario generale della FeBAF – che rilancerebbe l’Italia a partire dal Nord Est e da Trieste, con una centralità nuova e strategica, oltre che naturalmente geografica”. Investimenti, imprese e mercati dei capitali protagonisti al Forum con sessioni sul settore bancario e quello assicurativo, sulle piccole e medie imprese, con la Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, che ha presentato la situazione attuale e discusso le sfide e le opportunità di crescita degli investitori istituzionali nel SEE (South East Europe).