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E se luigi Di Maio si mette di traverso e fa inciampare matteo Salvini, saltano entrambi. Come deficienti
di Roberto Motta

Telefono a un broker dei Lloyd di Londra, amico di lungo corso. Gente che scommette e rischia. Le cose le sanno sempre prima degli altri.
«Come vedi Matteo Salvini?»
«Come un tennista professionista. Non sbaglia, se l’avversario non lo costringe all’errore»
«Chi sarebbe l’avversario e quale sarebbe l’errore?»
«L’errore sarebbe andare a elezioni anticipate. Perderebbe voti, non vale la pena rischiare»
«E l’avversario?»
«Luigi Di Maio, senza rendersene conto. Se si mette di traverso e fa inciampare Savini, saltano tutti e due. Come dei deficienti»
«Salvini cosa deve fare?»
«Essere efficiente, vale a dire fare cose per cui torni la fiducia e la voglia di investire: abbassare le tasse, percorrere la Nuova via della Seta per favorire le esportazioni – lo dice anche il vecchissimo Cesare Romiti – fare la Tav perché non si lasciano le cose a metà, e altro ancora, attendo informazioni anche io»
«Da chi? – a parte la solita catena ebrea sparsa per il mondo?»
«Da amici del Sas, di casa nostra»
«Lo UK Special Air Service?»
«Certo, sono ancora i migliori d’Europa, come il Mossad per il Medio oriente. Conosci il loro motto? Who dares wins, chi rischia vince. Noi dei Lloyds rischiamo molto, cerchiamo informazioni vere, non chiacchiere da social»
«Per concludere?»
«Salvini deve portare in Italia soldi e fiducia. Rischiando, ma non troppo»
«Un esempio?»
«Venezia della quarta crociata»
Ricordi tutto?»
«Ricordo le quattro cose che contano: era il 1200, Papa Innocenzo III volle la crociata, i veneziani presero informazioni dai loro centri commerciali ebrei sul Bosforo, capirono che gli arabi li avrebbero fatti a pezzi, decisero di non partecipare alla crociata, ma di affittare a caro prezzo le loro navi ai crociati col servizio all inclusive (mangiare, bere, rifornimenti per i cavalli). Quando i crociati ebbero difficoltà a pagare il fitto, i veneziani li indussero a prendere Zara e Costantinopoli, senza nemmeno arrivare in terra Santa. Il motto fu niente guerra – tanti soldi. Innocenzo III li scomunicò, tu sai come fini».
«Ovvio, i veneziani erano pieni di soldi, senza aver rischiato. Innocenzo III era pieno di debiti. Fargli cancellare la scomunica fu un gioco da ragazzi. Di qui, altri 500 anni di successi per i veneziani, con un poco di spregiudicata disinvoltura. Quella che auguriamo a Salvini. Deciso e con le palle. Come John Elkann con i francesi, per favore.Altro che elezioni»

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