Il ceo ha detto che la notizia di Unipol salita al 14,23% della banca è positiva. Ma secondo quando risulta a MF-Milano Finanza, le due Fondazioni storiche, che assieme hanno il 6% delle quote, stanno sondando imprenditori importanti, come Piero Ferrari, per bloccare il gruppo bolognese
di Elena Dal Maso

L’operazione con cui Unipol è salita al 14,23% di Bper è positiva per l’istituto. A spiegarlo questa mattina è l’amministratore delegato della banca, Alessandro Vandelli, a margine della Italian Ceo Conference di Mediobanca . “Siamo molto soddisfatti. Un azionista che era già presente nel nostro capitale in maniera importante ha deciso di aumentare la quota, ha espresso la volontà di sostenere nel medio e lungo periodo la banca, gli sviluppi credo che siano positivi”, ha spiegato.
Il banchiere ha anche espresso grande soddisfazione sull’operazione di cartolarizzazione di Npl del Banco di Sardegna . “E’ stata un’ottima operazione, abbiamo avuto risultato molto positivi in termini di prezzo e siamo contenti perché abbiamo rispettato il nostro programma di chiudere entro giugno questa operazione”, ha detto, sottolineando che “sulle altre stiamo lavorando e vediamo di chiedere entro l’anno”.
Altro fronte su cui Bper è al lavoro è quello dello scambio azionario con Fondazione Banco di Sardegna , che ha il 49% dell’istituto sardo e il 3% della capogruppo. “Stiamo lavorando”, ha detto riferendosi all’ipotesi di uno swap fra la partecipazione nella controllata e una maggior quota in Bper . Vandelli ha poi confermato la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo nella seconda metà di settembre.

Se la notizia degli acquisti di Unipol su Bper è stata accolta positivamente dai nuovi amministratori della banca, la mossa che ha messo in allerta i soci storici (la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha il 3,001% e la Fondazione Sardegna il 3,021%, secondo Consob) che oggi si ritrovano un assetto azionario in rapida trasformazione. In particolare, il blitz di Unipol potrebbe imprimere una rapida accelerazione al progetto relativo alla costituzione di un nocciolo societario legato a imprenditori e fondazioni del territorio.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il nome favorito è quello di Piero Ferrari, figlio di Enzo (il Drake) e vicepresidente della scuderia di Maranello. Non solo perché a Ferrari non mancherebbero le disponibilità finanziarie per assumere una posizione di spicco nella compagine sociale di Bper , ma anche per il prestigio di cui gode nel tessuto economico locale e nazionale. Oltretutto Ferrari è sempre stato vicino alla banca, di cui è stato vicepresidente dal 2001 al 2014, e conosce quindi molto bene l’istituto e il suo top management.
Intanto questa mattina Unipol cede lp 0,60% a 3,307 euro, mentre Bper sale dello 0,85% a 4,725 euro contro un Ftse Mib positivo dello 0,84%.

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