di Anna Messia
Alla fine la firma è arrivata. Unipol ha venduto l’area Castello di Firenze a Toscana Aeroporti per 75 milioni. La società che materialmente ha ceduto i terreni su cui, tra le altre cose, dovrà sorgere il nuovo terminal e la nuova pista dell’aeroporto di Firenze è stata per la precisione Nit – Nuove Iniziative Toscane, controllata interamente dal gruppo guidato da Carlo Cimbri. Unipol aveva ereditato quei terreni dalla Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti che su quelle aree, poco meno di 170 ettari, aveva previsto piani di sviluppo faraonici, che prevedevano la costruzione di case, negozi e alberghi. L’area nel 2008 era finita sotto sequestro su richiesta della procura di Firenze a seguito dell’avvio dell’inchiesta su presunti reati di corruzione relativi al piano di trasformazione urbanistica, che coinvolgevano lo stesso Ligresti. Quando Unipol aveva preso in mano il dossier, con il dissequestro arrivato nel 2013, Cimbri aveva subito chiarito a Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze, che il mestiere della compagnia era assicurare contro i rischi e non cementificare il territorio. Era parso subito chiaro insomma che la questione Castello era più un fardello che un’opportunità per il gruppo di Bologna. Nel frattempo Nit aveva svalutato l’area per allinearla al prezzo di vendita di 75 milioni: dei 36 milioni di svalutazioni realizzate da Unipol nel primo trimestre la gran parte sono riconducibili proprio all’area Castello. Ma dopo quasi cinque anni la via d’uscita per Unipol è arrivata, con buona soddisfazione per tutti. Anche se in verità si tratta ancora di un contratto preliminare che è sottoposto a due condizioni sospensive: l’approvazione finale del Masterplan dell’aeroporto di Firenze, a seguito della conclusione della Conferenza dei servizi per l’ottenimento della conformità urbanistica, e l’adozione della variante Pue Castello, secondo le linee guida indicate a dicembre 2017 dal consiglio comunale di Firenze. Il contratto preliminare, valido 18 mesi, prevede in ogni caso possibilità di proroga per ulteriori sei mesi. «Se questa operazione andrà definitivamente in porto significherà che finalmente Toscana Aeroporti avrà dato risposta a due problemi dell’area fiorentina degli ultimi 50 anni: la realizzazione di un’efficiente infrastruttura aeroportuale e lo sviluppo dell’area di Castello», ha commentato Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti , società quotata a Milano che gestisce gli aeroporti di Firenze e di Pisa. I piani sull’area Castello, oltre all’ampliamento dell’aeroporto con la creazione di una nuova pista da 2.400 metri parallela all’autostrada, prevedono anche progetti di social housing, la creazione di un parco urbano e il trasferimento dell’area Mercafir, il mercato ortofrutticolo cittadino. L’operazione indirettamente potrà anche agevolare l’iter per la creazione del nuovo stadio della Fiorentina, di cui si discute da anni. L’attuale mercato ortofrutticolo della Mercafir occupa infatti l’area di Novoli, dove si prevede di costruire il nuovo stadio, e che ora potrà quindi essere liberata. I pezzi del puzzle che trasformeranno un’importante area di Firenze stanno andando al loro posto. (riproduzione riservata)
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