di Matteo Rizzi
Arrivano le nuove sanzioni europee antiriciclaggio. Carcere e misure ad hoc per i professionisti ed organizzazioni criminali. Dopo l’approvazione della quinta direttiva contro il riciclaggio di denaro sporco e finanziamento al terrorismo (si veda ItaliaOggi del 15/05), ieri è stata raggiunta l’intesa tra Consiglio e Parlamento europeo per prevedere sanzioni che garantiscano il rispetto degli standard fissati dalla quinta direttiva.
Secondo le norme approvate, le attività di riciclaggio di denaro saranno punibili con una pena detentiva massima di 4 anni. Ma oltre al carcere, i giudici potranno imporre sanzioni e misure aggiuntive (per esempio, l’esclusione temporanea o permanente dall’accesso ai finanziamenti pubblici, multe ecc.), non solo per le attività legate ad organizzazioni criminali, ma anche per i reati commessi durante l’esercizio di determinate attività professionali. Gli stati membri avranno quindi la possibilità ulteriore di definire circostanze aggravanti sulla base del valore dei beni oggetto di riciclaggio o della natura del reato, come corruzione, sfruttamento sessuale o narcotraffico.
Ma non solo persone fisiche. Anche le entità giuridiche potranno essere ritenute responsabili di determinate attività di riciclaggio di denaro ed essere sottoposte a una varietà di sanzioni specifiche: esclusione dagli aiuti pubblici, assoggettamento al controllo giudiziario, provvedimenti giudiziari di scioglimento.
Data la natura speciale delle norme penali, che richiede peculiari garanzie durante il processo legislativo degli stati membri, a livello europeo vengono stabilite solamente delle norme minime, il cui scopo è la definizione dei reati e delle sanzioni, che vengono quindi successivamente declinati nei sistemi giuridici nazionali secondo la natura dei specifici ordinamenti. Attraverso la direttiva quindi, al fine di stabilire un’efficace cooperazione giudiziaria ed eliminare gli ostacoli tra le autorità, sono state introdotte delle disposizioni comuni al fine di migliorare l’indagine sui reati connessi al riciclaggio di denaro per i reati intracomunitari.
Infine, la norma approvata si pone l’obiettivo di adeguare le norme Ue agli obblighi assunti a livello internazionale, in particolare, quelli derivanti dalla «Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo» (Convenzione di Varsavia) e dalle raccomandazioni pertinenti del Gruppo di azione finanziaria internazionale (Gafi). Ora il testo sarà sottoposto a revisione linguistica prima dell’adozione formale da parte del Consiglio e del Parlamento. Gli stati membri disporranno quindi di 24 mesi per recepire le nuove disposizioni.
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