La responsabilità professionale dell’avvocato non discende dal mero fatto del mancato corretto adempimento dell’attività professionale, occorrendo verificare se:
• qualora l’avvocato avesse tenuto la condotta dovuta
• il suo cliente avrebbe conseguito il riconoscimento delle proprie ragioni
difettando altrimenti la prova del necessario nesso eziologico tra la condotta del legale e il risultato processuale ottenuto.
Nel caso oggetto di decisione, il legale aveva prestato il proprio patrocinio a favore della cliente nell’ambito di un giudizio in cui ella era convenuta per il pagamento di una fattura, giudizio concluso con la condanna al pagamento che, sempre a detta della cliente, avrebbe potuto essere evitata con la riproposizione dell’istanza di verificazione del pagamento in appello.
Cassazione civile sez. III, 20/03/2018 n. 6862